Cameriera tenta di strangolare la padrona e fugge coi gioielli

Cameriera tenta di strangolare la padrona e fugge coi gioielli Di notte In un appartamento a Genova Cameriera tenta di strangolare la padrona e fugge coi gioielli La ragazza (15 anni) era stata sorpresa a rubare; mentre la signora, cinquantaduenne, chiamava la polizia, la giovane l'ha colpita al capo con un soprammobile e le ha stretto al collo il filo del telefono - Prima di lasciare l'alloggio con un bottino di 3 milioni ha aperto il rubinetto del gas - L'aggredita è stata medicata all'ospedale La signora Anna Peirè che è stata aggredita dalla domestica quindicenne ieri a Genova (Telefoto) (Dal nostro corrispondente) Genova, 24 ottobre. Una domestica di 15 anni, Mariella T., ha selvaggiamente aggredito la sua padrona, Anna Peirè, cinquantaduenne: dopo averla colpita alla testa con un pesante soprammobile ha tentato di strangolarla con il filo del telefono, quindi ha tagliato il tubo del gas, in cucina, per farla morire avvelenata. La donna è riuscita a mettersi in salvo; nel frattempo la giovane si è allontanata, portando con sé oggetti .preziosi per l'ammontare "'di' tré milioni. Il drammatico episodio è avvenuto ieri notte in un appartamento al pianterreno di via Giovanni Bovio 6, nel quartiere residenziale di Albaro. La signora Peirè, che aveva trascorso la serata in casa di una sorella, è rientrata alle 23,30. « Appena messo piede nella camera da letto — ha poi raccontato — mi sono sentita venir meno: armadi spalancati, cassetti e materassi rovesciati sul pavimento. Ho subito chiamato Mariella, la ragazza che era al mio servizio da una settimana. " Cosa è successo? ", le ho chiesto. Per tutta risposta Mariella ha alzato le spalle. "Bene, se non vuoi parlare con me parlerai con la polizia", le ho detto avvicinandomi al telefono». E' stato a questo punto che la giovane domestica ha aggredito la padrona. Costei stava ancora componendo il numero del pronto intervento della Questura quando la ragazza l'ha colpita alla testa con un soprammobile, una piramide di cristallo. « Le gambe mi si sono piegate — ha ricordato la signora Peirè — e la vista mi si è annebbiata. Ho cercato di reagire ma ad un certo mojp&ntp m'è. veduta a mancare l'aria. Marieltaètni aveva attorcigliato al'VOtlo il filo del telefono e stringeva forte. Sono riuscita a liberarmi dalla stretta con la forza della disperazione ma subito dopo ho perduto i sensi ». Quando è tornata in sé, qualche minuto dopo, la signora è fuggita dall'appartamento urlando di terrore. Raggiunto l'atrio dello stabile (uscendo di casa aveva chiuso l'uscio alle spalle), ha svegliato il portinaio e lo ha messo al corrente dell'accaduto. L'uomo ha cercato invano di entrare nell'alloggio della Peirè a spallate: ha dovuto aggirare la posizione; è passato nel giardino ed ha forzato una porta-finestra. Della domestica, però, non v'era più traccia: prima di allontanarsi la ragazza aveva tagliato il tubo del gas in cucina, evidentemente supponendo che la sua padrona, stordita sul pavimento, rimanesse vittima delle esalazioni. Appena è giunta la polizia la signora Peirè è stata portata al pronto soccorso dell'ospedale di San Martino: aveva contusioni alla testa, al collo e alle mani che sono state giudicate guarìbili in una settimana. E' probabile che Mariella T. abbia agito con un complice, introdottosi nell'appartamento durante l'assenza serale della padrona di casa. La ragazza, slanciata e procace, indicata dalla sua vittima come un tipo taciturno e scontroso, è genovese; i suoi genitori abitano in vico Mezzagalera 1, nella città vecchia. Da tempo essi non avevano notizie della figlia, sapevano soltanto che faceva la domestica. f d

Persone citate: Anna Peirè, Mariella T.

Luoghi citati: Genova