Tre milioni di crisantemi da Sanremo in tutto il mondo

Tre milioni di crisantemi da Sanremo in tutto il mondo in dieci giorni, con aerei, treni, camion Tre milioni di crisantemi da Sanremo in tutto il mondo Aperto uno dei più importanti mercati d'Europa - Ieri i fiori più belli sono stati, pagati 200-250 lire l'uno : fra una settimana a Torino, Milano costeranno 700-800 lire (Dal nostro inviato vedale) Sanremo, 22 l obre. Ogni anno in Italia si adoperano quattro milioni di crisantemi per onorare nei giorni dei Morti le tombe dei cimiteri: la maggior parte di questi fiori (circa tre milioni1) proviene dalla zona di Sanremo, dove stamane si è aperto il mercato, uno dei più importanti d'Europa. Con treni, camion, aerei da oggi fino al 1° novembre partiranno di qui ogni giorno quasi 200 mila crisantemi, per un valore di oltre 50 milioni di lire. Gli esemplari più belli, classificati « super-extra », sono stati pagati al mercato da 200 a 250 lire l'uno (gli stessi a Torino o a Milano costeranno fra una settimana 700-800 lire e forse più); quelli «extra» hanno fatto segnare prezzi da 100 a 140 lire l'uno; i tipi di prima qualità 40-60 lire. Prezzi leggermente inferiori allo scorso anno, se si tiene conto della particolare bellezza dei fiori. Nella nuova sede del mercato, già in funzione anche se non del tutto ultimata, chiediamo al direttore, dott. Renzo Mescola, la sua impressione dopo l'inizio ufficiale delle contrattazioni. I prezzi dei crisantemi, dice, sono difficilmente confrontabili; da un anno all'altro vi possono essere forti variazioni, secondo la qualità; inoltre, lo stesso tipo di fiore può essere classificato un anno di prima qualità e la stagione successiva « extra », e viceversa. Proprio quello che è successo oggi: per i crisantemi più belli si à dovuto addirittura coniare il termine « super-extra», una classificazione sconosciuta negli anni passati, quando gli esemplari migliori erano denominati soltanto « extra ». L'ottima qualità dei fiori è dipesa da due circostanze: il clima non troppo buono del l'estate (contrariamente ad altri fiori, il crisantemo cresce meglio .cnn_ poca. luce), a le giornate tiepide di ottobre. Quest'anno si è avuto anche un anticipo della fioritura: una settimana prima dell'inaugurazione ufficiale, affluivano già sul mercato 250'300 ceste di crisantemi ogni giorno (ogni cesta contiene 150 fiori). Tutto ciò ha fatto aumentare la produzione: da oggi, 1° novembre, circa due milioni di fiori saranno venduti sul mercato, un altro milione verrà scambiato direttamente sui campi. A questi tre milioni di crisantemi «Turner», ossia quelli classici usati per l'infioramento dei cimiteri, bisogna aggiungerne un altro piccolo quantitativo: sull'esempio della Francia, Olanda e Danimarca, quest'anno si è iniziata, anche sulla Riviera italiana, la coltivazione dei crisantemi da tenere in casa. Si chiamano crisantemi, ma del classico « flore dei morti » non hanno che il nome. Somigliano più a margherite, o a dalie, o a strani incroci di ranuncoli con girasoli. L'esperimento, iniziato l'estate scorsa, ha dato buoni risultati, anche se la produzione è stata contenuta in limiti modesti, in attesa di vedere l'accoglienza dei « consumatori ». . Coltivare questo tipo di flore è abbastanza redditizio. Mentre il crisantemo classico impegna il terreno circa sei mesi all'anno (si pianta in estate, si raccoglie a fine ottobre; ma poi la terra è « povera » e bisogna lasciarla riposare o mettere piante di poco pregio), il crisantemo di abitazione fiorisce in soli tre mesi: quattro raccolti in un anno, con un mercato discreto, possono dare un buon reddito. Inoltre, ci sarebbe la valvola dell'esportazione: all'estero non hanno prevenzioni per questo crisantemo, che è ammesso nelle case come un qualsiasi altro fiore. In Giappone, suo Paese di origine, è addirittura il simbolo della casa imperiale. Livio Burato ♦ Nuovo sciopero a Genova dei lavoratori del porto (Dal nostro corrispondente) Genova, 22 ottobre, (f. d.) I dipendenti del consorzio del porto sono nuovamente entrati in sciopero per ventiquattr'ore. Già ieri si erano astenuti dal lavoro, nel quadro di un'agitazione di carattere economico e normativo. All'odierno sciopero, che si concluderà alle otto di domani, partecipano anche i gruisti del consorzio. Una dozzina di navi sono rimaste inoperose sótto gli elevatori. | Il Consiglio d'Ivrea ricorre contro un decreto del .prefetto Per la questione Eca - L'avvocato Bachi invitato a dimettersi Ivrea, 22 ottobre. II Consiglio comunale di Ivrea, questa sera, ha ripreso vin esame la spinosa questione dell'Eoa. Nel luglio scorso cinque membri del Consiglio d'amministrazione dell'ente (Carra, Parato e Tirana della de; Avonto della Cisl e Cervato della Cgil), si dimisero. Secondo le disposizioni di legge il Consiglio comunale avrebbe dovuto provvedere alla loro sostituzione, ma nella seduta del 9 settembre la civica amministra- mlssioni del cinque, con un voto a sorpresa scaturito dall'alleanza tra de, pel, pli, ed un consigliere indipendente di sinistra, rinunciò alla surrogazione; invitò anzi 11 presidente, avv. Bachi, del psu, ed i suol collaboratori a rassegnare le dimissioni. I socialisti, che danno vita con la de alla giunta di centro-sinistra, dopo avere sostenuto l'operato dell'avv. Bachi e degli altri membri ancora in carica (Gallo e Barontini del psu, Ferlito di autonomia socialista) si astennero per non compromettere l'accordo esistente a livello di Giunta. L'invito alle dimissioni fu respinto dagli interessati, che sostennero la piena autonomia del loro ente nel confronti del Consiglio comunale. Intervenne anche il pretetto, annullando le due delibere ed invitando gli ammini¬ stratori eporediesi a riesaminare la questione rispettando 1 termini di legge. Questa sera 11 Consiglio ha dato mandato con venti voti favorevoli (de, pei e pll) sei astenuti (psu) e uno contrario (msi) al sindaco Giorgio Cavallo, di presentare ricorso al competente ministero dell'Interno contro la decisione del prefetto. « Essa — ha detto 11 consigliere Raio — rappresenta un aspetto involutivo dell'interpretazione delle liberta comunali. Noi abbiamo esercitato un potere legittimo senza nessun eccesso, perché tra l'altro abbiamo Invitato alle dimissioni i membri dell'Éca in carica, non le abbiamo imposte ». Il Consiglio comunale ha preso atto delle dimissioni dei cinque amministratori, ma si è ancora rifiutato di surrogarli. zione, dopo aver accettato le di <iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiitiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiD