Domani le nozze di Jacqueline nella favolosa isola di Onassis

Domani le nozze di Jacqueline nella favolosa isola di Onassis La decisione del matrimonio fu presa tre giorni fa Domani le nozze di Jacqueline nella favolosa isola di Onassis L'armatore greco voleva sposarsi già ieri sera; ma,l'Arcivescovo ortodosso di Atene ha sollevato difficoltà procedurali che potranno essere risolte soltanto oggi - Jacqueline ha fatto annullare i grandi festeggiamenti (con aerei speciali e centinaia di invitati) organizzati da Onassis : alla cerimonia parteciperanno solo i parenti ■ La vedova Kennedy è giunta in aereo con i due figli all'aeroporto militare di Atene: era raggiante • Onassis appariva imbarazzato, poi ha abbracciato lei ed i bambini (Dal nostro inviato speciale) Atene, 18 ottobre. Per le nozze con Jacqueline, Onassis ha dovuto piegarsi a due rinunce. Voleva un matrimonio in gran pompa, con molta gente e grandi feste. Aveva organizzato febbrilmente, ieri sera, aerei speciali e diramato molti inviti. Jacqueline non ha voluto. Aveva stabilito che la cerimonia avesse luogo stasera, ma la Chiesa ortodossa, inaspettatamente, ha avanzato difficoltà. L'arcivescovo dì Atene ha osato dichiarare pubblicamente che il matrimonio è impossìbile perché il divorzio di Onassis dalla prima moglie, ottenuto negli Stati Uniti, non è ancora valido per gli ortodossi. Per rimediare basta una piccola formalità: entro domani tutto sarà risolto. Onassis però è stato costretto ad attendere e a nulla è valso l'invito perentorio fatto al metropolita di Leucada, da cui l'isola Scorpios dipende, di recarsi subito dai fidanzati impazienti. La cerimonia è prevista per dopodomani. Vi parteciperanno solo i parenti degli sposi e i due figli di John Kennedy. A nessun altro sarà èonsentito di assistervi: l'isola Scorpios, cinque chilometri quadrati, una grande villa, alcuni meravigliosi bungalows, bellissimi giardini e niente abitanti, è proprietà privata del ricchissimo armatore. I due fidanzati trascorrono la notte a bordo del Christina, il panfilo favoloso che aveva assistito al nascere degli amori con la Callas. Si fa festa, e Onassis fa trasmettere cabli ad Atene per assicurare che tutti sono felici sul panfilo e per avere conferma che i potenti e i ricchi che egli conosce, ovunque sparsi nel mondo, siano anch'essi felici. E' il suo pensiero dominante, in queste ore. Stamane, all'aeroporto ove s'era recato per accogliere Jacqueline, ha proibito a tutti di avvicinarlo, ma~ ha scelto un giornalista greco per trasmettere un messaggio: « Sono felice e voglio gli auguri ». Insolitamente docile e modesto, ha spiegato che non si può parlare di idillio, ma di una lunga conoscenza, divenuta affettuosa, che sta per essere coronata da una luna di miele: «Trascorreremo la luna di miele a Scorpios, se Jacqueline vorrà. E se Jacqueline vuole, ma solo se lo vuole, faremo poi un giretto nel Mediterraneo ». Altre domande sono rimaste .e sono ancora senza rispo- Jacqueline-Kennedy e Aristotele Onassis: due nomi famosi, un matrimonio-che desta scalpore (Tel. A.P.) sta. «Non so, è Jacqueline che decide». Se la storia di un amore che sorprende è più lunga di quel che si credeva, la decisione del matrimonio è stata presa all'ultimo, momento, for Se l'altro ieri. Ieri sera soltanto Onassis ha annunciato la cosa al ministro « delle Coordinazioni » greco. Le sorelle dell'armatore erano state informate ieri mattina e hanno discusso dell'avvenimento nel corso di una cena nella villa che il professor Garofalidos, cognato di Onassis, possiede a Glyfada, sul mare. Jacqueline si accingeva a partire: dall'aereo della Olympic Airways, della linea regolare New York-Atene, venivano fatti sbarcare gli ottantacinque passeggeri ignari che già l'occupavano, per accogliere invece la vedova di Kennedy, ì suoi figli, la sua sorella, una cognata e il seguito. I giornalisti sì ammassavano ai cancelli della villa di Glyfada. Poco dopo mezzanotte Onassis ne è uscito a tutta velocità a bordo di una « Buick » nera. Per le strette strade della cittadina le modeste utilitarie dei giornalisti hanno inseguito la potente macchina dell'armatore; un paio di vetturette si sono urtate e qualche altra è rimasta in panne. Onassis ha potuto imboccare da solo la larga strada per Atene. E' giunto come un bolide davanti all'Hotel Hilton ove l'attendevano il direttore della compagnia aerea greca e un amico americano, John Mayer. Onassis ha fatto chiamare il direttore della compagnia aerea, è rimasto a conversare con lui in auto poi è entrato, festoso, sorridente, nel «Galaxy», il bar dell'Hilton. « Solo whisky » ha detto ad alta voce. Dieci minuti dopo ripartiva per tornare alla villa del cognato: per la prima volta non ha dormito a bordo del suo yacht. L'incontro tra lui e Jacqueline, all'aeroporto militare di Atene, è stato patetico e solenne. Jacqueline si guardava intorno, curiosa e raggiante, Onassis non sapeva se baciarla sulle guance o baciarle solo la mano che Jacqueline gli tendeva. Ha fatto entrambe le cose, poi ha baciato con effusione i due figli di John Kennedy mentre si formava un piccolo corteo, di parenti, segretari, segretarie e guardie del corpo. In pochissimi minuti, con i fotografi e i giornalisti quasi prigionieri in una saletta senza finestre e dall'uscita sorvegliata dagli agenti, tutto è finito. I promessi sposi hanno preso posto su un altro aereo che li ha portati all'isola Scorpios. Da allora tutto è divenuto in¬ certo e si può sapere solo quel che Onassis vuole. Questa è la cronaca. Poi v'è la storia, come i greci la raccontano, dell'amore fra l'armatóre e Jacqueline. Onassis conosceva i Kennedy da moltissimo tempo. Ma è nel gennaio scorso che l'amicizia con Jacqueline è divenuta più stretta. La Callas non immaginava e non sospettava. In marzo e aprile Jacqueline partecipò ad alcune crociere sul Christina, con una lunga sosta nelle Bahamas. Era sempre accompagnata dai due figli. A maggio, Onassis e Jacqueline si resero conto dei nuovi sentimenti, e la Callas confidava i propri sospetti a qualche amico. ■ In estate, infine, dopo l'uccisione di Robert Kennedy, la crociera decisiva nel Mediterraneo: v'era Ted Kennedy, ma v'era anche la Callas, sempre più isolata, sempre più estranea nell'ambizione di mostrare un altero dominio di sé. Ma la Callas non ha potuto resistere a lungo: è scomparsa d'improvviso, mentre la crociera finiva. Ciò che alla Callas era chiaro appariva a tutti impossibile. La Callas, però, conosceva il segreto del fascino irresistibile di Onassis: è un braccialetto. Ed è una storia che ad Atene tutti raccontano. Jacqueline e Onassis percorrevano una stradina di Gianina, in Macedonia. Entrarono insieme in un negozio d'un artigiano che vende souvenirs, modestissimi souvenirs per turisti. Onassis scelse un braccialetto sul qua¬ le, con fare da gran'signore, fece immediatamente^incielare quattro lettere.)Le quattro ■ lettere sono: J. lì L. Y. (Jac- ; queline, I love you, Jqcquéline, io vi amo). Raccontano che Jacqueline, ' mostrando ' meraviglia, domandò: « Che significa? » e strinse la mano di Onassis. Nel 1943 Onassis aveva fatto la stessa cosa con Tina Livanos, che doveva diventare la sua prima moglie: a Tina offrì un braccialetto con una moneta antica del tempo di Alessandro Magno. Il braccialetto portava inciso quattro lettere: T. I. L. Y., (Tina, I love you). Nel 1960, in un grande negozio della Avenue George V di Parigi, Onassis acquistò il braccialetto per la Callas: portava incise quattro lettere, M.I.L.Y. (Maria I love you).