Medici a colloquio con Rusk conclude il viaggio in America di Nicola Caracciolo

Medici a colloquio con Rusk conclude il viaggio in America OSPITE Alm DIPARTIMENTO HI STATO Medici a colloquio con Rusk conclude il viaggio in America Il nostro ministro degli Esteri ripete che l'Italia ritiene di ritardare la firma del patto anti-atomico a causa dell'invasione della Cecoslovacchia - In dodici giorni Medici ha incontrato il presidente Johnson, i colleghi della Nato e di Israele, il russo Gromyko Una dichiarazione del ministro a "La Stampa (Dal nostro corrispondente) Washington, 14 ottobre. Il ministro degli Esteri italiano Giuseppe Medici, accompagnato dall'ambasciatore d'Italia a Washington Egidio Ortona, è stato ricevuto oggi al Dipartimento di Stato per una colazione di lavoro dal segretario di Stato Dean Rusk. Si conclude così il viaggio di Medici negli Stati Uniti, durato in tutto dodici giorni, di cui dieci a New York per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite e due a Washington. Nel corso del viaggio il ministro degli Esteri italiano si è incontrato con il presidente Johnson, con il ministro degli Esteri sovietico Andrei Gromyko, con il ministro degli Esteri di Israele Abba Eban, con il ministro degli Esteri della Giordania. Inoltre ha discusso la nuova situazione che si è creata in Europa con i ministri degli Esteri della Nato in una riunione a New York il 7 ottobre. Nella conversazione con Rusk sono stati toccati vari argomenti- a proposito del trattato per la non proliferazione nucleare Medici, come aveva già fatto venerdì scorso con Johnson, ha ripetuto la posizione del governo italiano che resta favorevole in linea di principio al trattato, ma che dopo l'invasione della Cecoslovacchia ritiene necessario posporre ogni decisione in attesa che la situazione interna del mondo comunista si chiarifichi. Ciò comunque non significa, ha dichiarato Medici a «La Stampa » che la politica di distensione vada abbandonata. E' necessario al contrario continuare in una coraggiosa politica di distensione verso i Paesi ad economia comunista e ciò nonostante quanto è avvenuto a Praga. Bisogna dimostrare insieme volontà di pace e di collaborazione. Se poi i comunisti risponderanno a queste nostre iniziative con nuove violazioni della legge internazionale, se ne dovranno trarre le debite conseguenze. Su questa posizione italiana che Medici ha esposto sia a Johnson che a Rusk, gli americani si trovano oggi sostanzialmente d'accordo. Per quanto riguarda il Medio Oriente il ministro degli Affari esteri e il segretario di Stato hanno constatato che ambedue i governi appoggiano la missione del rappresentante del segretario dell'Onu Thant per il Medio Oriente. Sono state esaminate le possibilità di iniziative ner la pace dei Paesi mediterranei. Un ultimo punto in apparenza tecnico ha avuto invece una grande importanza politica. Si tratta di una questione doganale: il Congresso infatti ha votato una legge che aumenta drasticamente i dazi sull'importazione di certi tessuti prodotti a Prato. Il punto di vista italiano è che sarebbe da parte ameri¬ cana un gravissimo errore insistere con provvedimenti di questo genere che rappresentano il ritorno a una politica protezionistica, con tutte le gravi conseguenze che la cosa comporta. Nicola Caracciolo tcMvdldrtvridntdzmtosccs Il ministro Medici, a destra, a colloquio con Rusk a Washington (Teleioto A P.) HiiiiiiiiiiiiiiiiitiintiiiiiiiiiMit MiiiiitiiiiiiiKiiiiiiiiiiiiifiiniiiiiiiiiiiniiuiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiMiii ìniiiiiiiiiiiitiiiiiii iimimiiii m