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Tre valdesi ripercorrono la «strada del rimpatrio» Tre valdesi ripercorrono la «strada del rimpatrio» In dieci giorni hanno compiuto una marcia di 310 km • Sono un geometra di Pinasca, il figlio sedicenne e un collega di Pomaretto tiva del tutto personale, e quindi senza alcun carattere ufficiale e celebrativo. Abbiamo rifatto quel cammino non soltanto per un atto- di fede, ma anche per correggere certe inesattezze rilevate in taluni documenti storici. Abbiamo percorso complessivamente 310 chilometri di cui solo il tratto iniziale — un centinaio di chilometri — costituito da strade, fino a Sallanche. Tutto il resto, montagne ». (Dal nostro corrispondente) Perosa Argentina, 10 ottobre. (Z.) La « strada del rimpatrio » è stata ripercorsa da tre valdesi nell'anniversario della marcia compiuta nel 1689 da Enrico Arnaud alla testa di una schiera di correligionari che tornavano, dopo due anni di forzati; esilio sul lago Lemano, alle loro valli del Pellice, del Chisone e Germanasca. I tre che hanno ripetuto l'impresa compiuta dagli avi sono un geometra di Pinasca, Gino Rostan, il figlio Damele di 16 anni e un geometra di Pomaretto, Giovanni Rostagno. Dalle loro case hanno raggiunto Ginevra in pullman e di qui, il 1° settembre, hanno cominciato il ritorno in patria lungo l'itinerario del « glorioso rimpatrio » seguito circa tre secoli fa dal coraggioso pastore di Torre Pellice. Sui sentieri delle montagne savoiarde e piemontesi hanno percorso a piedi più di 300 chilometri. Il gruppo ha sostato spesso all'addiaccio dormendo nei sacchi a pelo. Hanno voluto dividere la marcia nello stesso numero di tappe fatte dai mille uomini guidati da Arnaud. Già alla fine del secolo scorso, nel 1889, un gruppo di valdesi aveva ripetuto l'impresa dei padri in occasione del bicentenario del « ritorno ». « Questa volta, però — ha detto il geometra Rostan — è sfarà un'inizia¬ ♦ Dal Lago Lemano alla Val Pellice