Catturato in un conflitto a fuoco l'assassino della spiaggia di Napoli

Catturato in un conflitto a fuoco l'assassino della spiaggia di Napoli All'alba In un comune sulle falde del Vesuvio Catturato in un conflitto a fuoco l'assassino della spiaggia di Napoli Sorpreso da una pattuglia di carabinieri, fugge e spara - Esaurite le munizioni, si arrende • Era diretto da una donna che Io aveva sempre respinto: voleva fare una strage • L'assurdo delitto avvenne lunedì sera - Il malvivente uccise a coltellate un giovane diciottenne e, ne ferì gravemente un altro sull'arenile di San Giovanni a Teduccio Antonio Costabile, l'omicida, tra gli agenti dopo l'arresto presso Napoli (Tel. Ansa) «iiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiitiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiititiiiinitiitiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiH I (Dal nostro corrispondente) Napoli, 10 ottobre. Antonio Costabile, di 40 anni, è stato catturato dai carabinieri a Barra, comune sulle falde del Vesuvio, dove lunedì sera avvenne l'assurdo delitto, dopo un breve conflitto a fuoco. L'uomo era ricercato per aver ucciso a coltellate sulla spiaggia di San Giovanni a Teduccio il diciannovenne Piero Erbato-mentrei in compagnia della nipote Maria Esposito, di 16 anni, e del fidanzato della ragazza, Augusto Domigno, di 18 anni, rimasto gravemente ferito, era sull'arenile a rimirare la luna. Nel tentativo di potere sfuggire all'arresto l'assassino ha sparato diversi colpi di pistola — per fortuna andati a vuoto — contro la pattuglia di carabinieri che lo ha sorpreso mentre cercava di penetrare nell'abitazione della trentasettenne Assunta Buonocore, che l'uomo invano corteggiava da molti anni. Quando è stato disarmato ed ammanettato Antonio Costabile, ridendo cinicamente, ha detto: « Mi avete fermato in tempo, ero sul punto di compiere una strage. Volevo uccidere Assunta ed i suoi familiari per vendicarmi di aver sempre respinto sdegnosamente ogni mia proposta di matrimonio. Se mi avesse sposato venti anni fa, io certamente non sarei diventato un delinquente ». In tasca aveva una pistola « Beretta » calibro 7,65 con cui aveva sparato contro i militi fino all'ultimo colpo ed il coltello usato per uccidere lo sventurato giovane. . Ed ecco come è avvenuta all'alba la drammatica cattura. Sul corso Sirena a Barra è in servizio di perlustrazione la pattuglia del brigadiere Brogna coi militi Senatore, Alteri e De Chiara. Per non destare sospetti ì carabinieri indossano abiti borghesi e sono a bordo di una « 124 » con targa civile. La vettura sosta all'altezza del numero civico 222 a pochi metri di distanza dall'abitazione di Assunta Buonocore, la donna amata dal Costabile che tre anni or sono lo aveva denunziato per violazione di domicilio e minaccia a mano orinata. L'attesa non dura a lungo. Verso le cinque il sottufficiale Brogna scorge uno sconosciuto camminare furtivamente lungo il muro dell'edificio. Inquadrato, di colpo, nel fascio di luce dei fari improvvisamente accesi, l'uomo viene riconosciuto per l'assassino di San Giovanni a Teduccio. Il capopattuglia intima al malvivente l'«alt», gridando: « Arrenditi... sei accerchiato ». Ma Antonio Costabile non si ferma e fugge. I carabinieri balzano dalla vettura e si gettano all'inseguimento. In via Giambattista Vela, l'assassino viene quasi raggiunto, ma l'uomo apre il fuoco con la pistola che ha estratto di tasca. I militi Senatore e Alteri esplodono in aria a scopo intimidatorio alcuni colpi di rivoltella, mentre il malvivente cerca ancora la salvezza rifugiandosi nel portone di uno | stabile. Ma per lui è finita. Accerchiato decide di arrendersi e, buttata a terra l'arma, con le mani in alto esce dal portone, gridando: «Non sparate, mi costituisco ». Ammanettato viene condotto in caserma a Napoli. Al capitano Mancini, spontaneamente, il Costabile confessa: « E' vero — dice —, ho ucciso il giovane sulla spiaggia, ma è stato per legittima difesa. Aiutavo il guardiano dell'arenile a sorvegliare le barche dei pescatori tirate a secco, quando ho notato due giovani ed una ragazza seduti su una _ stuoia di paglia ». «Li ho invitati ad allontanarsi — prosegue — ma essi hanno risposto sgarbatamente. Hanno persino minacciato di volermi buttare a mare. Poi tutti e tre imi hanno lanciato dei sassi e mi hanno aggredito. Per difendermi ho estratto di tasca il coltello ed ho colpito alla cieca, finché non ho avuto via libera per fuggire ». A. Luise

Luoghi citati: Napoli, Teduccio