Successo all'Auditorium dell'orchestra di Praga

Successo all'Auditorium dell'orchestra di Praga Ha aperto la serie "pari,, dell'Unione Musicale Successo all'Auditorium dell'orchestra di Praga Il complesso cecoslovacco, diretto da Vaclav Smelacele, ha eseguito musiche di Rossini, Smetana, Debussy e Dvorak Anche la serie pari del concerti dell'Unione Musicale ha avuto un Inizio di grande levatura, col concerto sinfonico dell'Orchestra Filarmonica di Praga, sotto la guida del suo direttore Vaclav Smetacek. (Inutile stupirsi della frequenza di concerti sinfonici e di orchestre straniere, anche presso le associazioni prevalentemente rivolte alla musica da camera: fortunatamente non esistono preclusioni né delimitazioni di sorta, e il fatto è che spesso un'ottima orchestra non costa di più d'un virtuoso di grido, e le orchestre straniere, purtroppo, costano meno di quelle nazionali, per ragioni che sarebbe lungo spiegare, ma che indubbiamente un giorno o l'altro meriterebbero attenzione). La Filarmonica di Praga è una delle grandi orchestre europee, ed ha confermato l'impressione eccellente che aveva lasciato in altra sua visita. Conta specialmente sopra una massa di archi veramente ammirevole per la compattezza dell'intonazione e per la limpida qualità di suono. Né gli altri reparti sono da meno. Il maestro Smetacek la guida con sicura efficienza, che esclude magari i voli pindarici, ma punta soprattutto alla chiarezza cristallina della esposizione, all'equilibrio delle masse sonore ed alla precisione nell'energia. Ne esce, per esempio, un'esecuzione della Mer di Debussy di tipo toscaniniano, senza flou impressionistico, ma al contrario Con una quasi cubistica evidenza di volumi sonori, tale da far presagire il futuro stile dèi compositore francese nei suoi'ultimi anni di vita., L'<( ouverture » rossiniana del Guglielmo Teli si giova particolarmente d'un simile tipo d'esecuzione, ma nelle composizioni d'autori boemi gii spiriti nazionali s'imporv gono '.aimeri< in,'" parte\.sul-»| l'ideale di efficienza sinfonica a cui il direttore s'ispira. Còsi, nella Quinta Sinfonia di Dvorak, la tenerezza affettuosa dei due tempi centrali ha avuto il debito risalto, e soprattutto è piaciuto sentire, nella Moldava di Smetana, la malinconia di cui è gravato il grande canto solenne dei violini. Spesso accade che ver>-"i inteso come un corale, e riceva un'esecuzione sfarzosa, reminlscente di certa retorica cinematografica sulla « città d'oro ». Niente di simile nell'esecuzione di ieri sera, che aveva certamente tutte le carte in regola in fatto d'autenticità etnica. ' Un grandissimo pubblico ha salutato l'orchestra e il direttore con prolungati applausi alla fine d'ogni esecuzione, m. m. BctnnclpntPzdBi ' ♦

Persone citate: Debussy, Dvorak, Rossini, Vaclav Smelacele, Vaclav Smetacek

Luoghi citati: Praga