Minacciato di morte il P. M. se fa condannare Klotz e complici

Minacciato di morte il P. M. se fa condannare Klotz e complici Sì è iniziato a Vienna 11 processo ai terroristi Minacciato di morte il P. M. se fa condannare Klotz e complici il magistrato ha ricevuto una lettera anonima: «Una condanna è la tua morte» - Uno degli imputati prestò servizio nei reparti militari che pattugliavano la frontiera lo scorso inverno per impedire attentati - Secondo la polizia austriaca, alcuni degli accusati fanno parte dei movimenti neonazisti p te .- Vienna, 9 ottobre. Si è aperto oggi a Vienna il processo contro il terrorista altoatesino George Klotz, sei complici, accusati di violazione alla legge austriaca sul possesso di esplosivi, in relazione agli attentati compiuti in Alto Adige il 22 giugno e VII agosto. Colpo dì scena all'inizio della prima udienza: il Pubblico Ministero Schmieger, dopo la lettura del capo d'accusa (durata oltre un'ora e mezzo), ha rivelato d'aver ricevuto lunedì scorso una lettera anonima che lo minacciava di morte se avesse condannato gli imputati. La missiva diceva testualmente: « Una condanna è la tua morte». Le parole del magistrato hanno provocato viva sensazione in aula. La polizia ha già iniziato le indagini. Insieme con Klotz siedono sul banco degli imputati Wolfgang Brloh, 21 anni, Alois Purkartshofer, 33 anni, Wolfram Vlasak, 24 anni, Leopold Harald Engelke. 21 anni, Hermine Huetter, 44 anni e Edmund Eminger, 21 anni. Tutti gli accusati, tranne Klotz e Vlasak, hanno confessato. Secondo la polizia austriaca gli imputati più giovani sono simpatizzanti del movimento neonazista. Nell'atto di accusa si afferma che il fallito attentato del 22 giugno a Branzoll venne preparato nell'abitazione viennese di Klotz: un pilone della linea elettrica ferroviaria venne minato, ma la carica non esplose, e tu scoperta una settimana dopo dalla polizia italiana. Nel secon- I te del 22 giugno a Branzoll venne preparato nell'abitazione viennese di Klotz: un pilone della linea elettrica ferroviaria venne minato, ma la carica non esplose, e tu scoperta una settimana dopo dalla polizia italiana. Nel secon- I do attentato, VII agosto, i terroristi usarono due chili di donarite ma l'esplosione provocò solo lievi danni ad una cabina telefonica nei pressi della linea ferroviaria a nord di Bressanone. Gli avvocati della difesa iiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii hanno sollevato l'eccezione dell'incompetenza del Tribunale, affermando che i reati commessi da Klotz e compagni sono di natura politica e dovrebbero quindi essere giudicati dalla Corte d'Assise. Il P. M. si è opposto alla richiesta ed i giudici, dopo una breve consultazione in camera di consiglio, hanno respinto la domanda dei legali della difesa. Gli avvocati hanno anche chiesto la scarcerazione dei 5 imputati ancora in prigione (Angelke e la Huetter erano già a piede libero). Il presidente del Tribunale ha concesso la libertà provvisoria a Purkartshofer e ad Eminger, ma l'ha negata a Klotz. Brloh e Vlasak ritenendoli « pericolosi fanatici idealisti ». Nel pomeriggio è cominciato l'interrogatorio. Brloh ha confermato quanto aveva già confessato alla polizia e al giudice istruttore, e ha rivelato un particolare inatteso: prestò servizio nei reparti militari impiegati nello scorso inverno lungo la frontiera austro-italiana per la repressione del terrorismo. Per spiegare le sue azioni ha detto che voleva attirare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale sul « Sud-Tirolo ». ' ' Alla domanda del Presidente se non avesse temuto di provocare una catastrofe con l'azione del 22 giugno contro un palo della linea ferroviaria, ha risposto che aveva studiato attentamente l'orario ..'dei treni,, per- non mettere : m "pericolo ' vite umane! Anche Purkartshofer, reo confesso, ha affermato di avere agito per la causa del «Sud-Tirolo». Vlasak ha asserito di non aver mai saputo nulla di azioni terroristiche e di esplosioni. Le numerose contestazioni del Presidente e del Pubblico ministero non lo hanno smosso dalla sua posizione: « Mai saputo nulla di attentati». Klotz ha detto di non aver concordato azioni dinamitarde con Brloh. Messi a confronto, ognuru) ha ribadito le proprie affermazioni. Il Presidente ha domandato a Klotz: « Ma come spiega che Brloh afferma di aver ricevuto il materiale esplosivo da lei e nella sua abitazione? ». Klotz: « Non c'è niente da spiegare. Non è vero. Forse Brloh ha creduto di riversare la responsabilità degli attentati su un uomo già noto per la sua attività. Viene sempre addebitato tutto a Klotz ». Avv. Grois (difensore dì Brloh): «Allora, secondo lei, Brloh è un traditore? ». Klotz: «No, no, è un bravo ragazzo ». Su domanda del Presidente, Klotz ha detto che la rivoltella a tamburo trovatagli in casa era un'arma ormai inservibile e che le munizioni gli erano state regalate. Il processo dovrebbe durare tre giorni. (Ansa - A. P.)

Luoghi citati: Bressanone, Eminger, Tirolo, Vienna