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Ucciso in uno scontro a fuoco il bandito che si era sposato in segreto due mesi fa Ioi>i mattina ani monti di Torpé a Nuoro Ucciso in uno scontro a fuoco il bandito che si era sposato in segreto due mesi fa Pasquale Pau, nel 1965, soppresse per vendetta l'uomo che 16 anni prima aveva svelato il nascondiglio del fratello morto in un conflitto con i carabinieri - Ieri mattina una pattuglia Io sorprende e intima P« alt > - Lui fugge, si nasconde e spara I militi rispondono e il bandito, colpito alla fronte, si abbatte - La giovane sposa attende un bimbo che nascerà a giorni (Nostro servizio particolare) Nuoro, 4 ottobre. Appena due mesi e mezzo dopo le sue nozze segrete nella chiesa parrocchiale di Onanì, il latitante quarantunenne Pasquale Pau, di Siniscola, è stato ucciso dai carabinieri durante un conflitto a fuoco nei monti di Torpè (Nuoro). Lo scontro è avvenuto alle 8,20 di stamane: il luogo dista una ventina di chilometri dallo stabilimento di Fernando Tondi, l'industriale rapito il 13 settembre e rimasto prigioniero dei banditi per due settimane. Comandava la pattuglia dì sei carabinieri un sottufficiale di Orgosolo, il brigadiere Luciano Spiggia, cugino in primo grado dell'ex numero uno del banditismo sardo Mesìna. Il latitante ucciso era alla macchia da tre anni e mezzo. La sua vicenda personale sembra connessa ad un lontano episodio. Dobbiamo risalire al 1949. Agiva allora in Barbagia la banda RubamiMuscau-Pau-Bette. I carabinieri ebbero informazioni sul loro nascondiglio, l'accerchiarono e si accese un aspro conflitto a fuoco. Uno dei banditi, Antonio Pau, rimane sul terreno ucciso. Ma chi era stato il delatore? Simili episodi hanno sempre uno strascico di indagini sotterranee alla ricerca della « spia ». I sospetti caddero su un giovane di Siniscola, Salvatore Carta, e per costui l'aria si fece irrespirabile. Fosse fondato o no l'addebito, gli conveniva allontanarsi. Dopo aver lavorato in diversi paesi dell'Isola, infine ritenne prudente mettere il mare tra sé ed i banditi e se ne andò a Fiumicino, rimanendovi senza mai un ritorno in Sardegna per quattro anni. Fece una visita a Siniscola il primo marzo del 1965. Era-, no passati 16 anni dal conflitto fatale per Antonio Pau. Chi poteva più infastidirlo? Anche il più tenace dei rancori — calcolava — in 16 anni si attenua. Ma non era così. La notte del 2 marzo si festeggiava a Siniscola la fine del carnevale. Salvatore Carta, uscito da un bettola, an- dava dal vicolo S. Antonio a piazza delle Grazie. Era con il cognato Gaetano Marras. Uno sconosciuto li superò di corsa, esplose tre colpi di pistola 7,65 ed il Carta si abbatté ferito mortalmente. Aveva 31 anni; lasciava la moglie e quattro figli. Prima di spirare disse: « Est su fizzu de Alvesi ». (E' il figlio di Alvesi). Una indicazione chiara: il ferito accusava Pasquale Pau, fratello minore del fuorilegge uccìso in conflitto 16 anni prima. 1 carabinieri andarono a cercarlo a casa intorno alle 23 di quella stessa notte. Non I 10 trovarono e si aprì la cac-' eia durata tre anni e mezzo. Giudicato in contumacia il 9 maggio di quest'anno a Nuoro, il latitante Pau venne condannato dai giudici della Corte d'Assise a 21 anni di reclusione. Inutilmente una ragazza ventinovenne di Lula, Angela Marras, aveva tentato di scagionarlo portando elementi a sostegno di un alibi. Era la sua fidanzata. Anche dopo il processo i carabinieri continuarono a tenerla d'occhio. Sapevano che, seguendone i movimenti, sarebbero potuti arrivare alla cattura del latitante. Ma Angela Marras fu molto accorta, almeno con i carabinieri. Vedeva spesso il fidanzato incontrandolo tra i lentischi del Montalbo o in qualche sperduta capanna di pastori; fin quando, mesi fa, sentì di aspettare un bambino. Il parroco di Onanì, don Tonino Fronteddu, è di Siniscola, compaesano di Pasquale Pau che conosceva da parecchi anni. A lui si rivolse 11 latitante, deciso a sposare in chiesa la ragazza compromessa. Ed eccoci alla notte di sabato 20 luglio. Onanì, neanche mille abitanti fra Lula e Bìtti nell'alta Barbagia, ha una chiesa spoglia. A quella ora inconsueta per un rito matrimoniale il celebrante ed i promessi sposi erano soli con i testimoni, due fattori di Lula. Le pubblicazioni vennero affìsse all'albo parrocchiale soltanto lunedì 12 agosto, quando ormai la ragazza era nuovamente nella sua casa di Lula e Pasquale Pau in chissà quale nascondiglio fra le rocce. Stamane scendeva dal monte Cuccuru e Lunas in compagnia del fratello Giovanni, di 27 anni. Era armato di fucile da caccia e di pistola. Indossava una giacca di velluto, calzoni blu scurì e gambali da pastore. I carabinieri 10 aspettavano al varco. Già avevano notato che tutte le mattine il fratello Giovanni raggiungeva in moto un ovile in località Furteddi, a quattro chilometri da Torpè, dove alleva maiali. Mercoledì mattina avevano visto a Torpè la moglie Angela Marras. Con 11 fondato sospetto che il latitante si trovasse in zona, si sono appostati tutt'intorno all'ovile di Furteddi. Infatti ecco alle 8,20 il ricercato. Ma all'intimazione dell'alt i fratelli Pau si sono dati alla fuga. E' cominciato l'inseguimento. Un quarto d'ora dopo la pattuglia ha riagganciato il latitante. Sentiamo il racconto del brigadiere Spiggia: « Lo abbiamo visto correre lungo un costone roccioso. Più volte gli abbiamo intimato l'alt. Lui ha raggiunto una macchia di lentischio e, nascosto fra i cespugli, ha esploso colpi di fucile da caccia. Noi ci siamo mossi fra le rocce circondandolo, abbiamo risposto al fuoco e Pau è caduto ucciso ». Un colpo di Winchester ha raggiunto il latitante alla fronte poco sopra l'occhio destro. La morte è stata istantanea. Il fratello del bandito rimasto accanto al congiunto è stato fermato, ma subito dopo rimesso in libertà. Nella tarda mattinata la moglie Angela Marras ha potuto avvicinarsi alla salma dell'ucciso per il riconoscimento ufficiale. Le nascerà un figlio tra pochi giorni htgiu«cgdtanadcr«tplGiuseppe Fiori Pasquale Pau, Il bandito ucciso presso Nuoro (Tel.) Angela Marras, sposata in segreto da Pau (Tel.)