Stasera si decide per il casinò di Sanremo Divisa la maggioranza al Consiglio comunale

Stasera si decide per il casinò di Sanremo Divisa la maggioranza al Consiglio comunale Stasera si decide per il casinò di Sanremo Divisa la maggioranza al Consiglio comunale Radaelli avrebbe accettato le richieste del Comune per ottenere il rinnovo della concessione (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 2 ottobre. Si fa un gran ragionare intorno alle sorti del Casinò, del Festival della canzone italiana, del Municipio stesso di Sanremo che domani sera ospiterà in seduta straordinaria i consiglieri comunali. L'ordine del giorno reca al primo punto la concessione di mutui ed altre coserelle di ordinaria amministrazione. Al secondo punto la seduta comincerà a scottare, tanto che l'argomento — si prevede — dovrebbe essere trattato in seduta segreta. Oggetto: la gestione della Casa da gioco e l'avvenire del Festival. La discussione si aprirà sulla relazione del sindaco, avvocato Viale, intorno alle trattative per la concessione all'Ata (la società che attualmente gestisce il Casinò) della famosa « proroga tecnica » già accordata dal ministro dell'Interno. Una proroga limitata al 15 febbraio, il tempo indispensabile per organizzare il Festival e per mandare a casa cantanti e suonatori. Il terzo punto all'ordine del giorno reca la discussione e la votazione dei consiglieri sulla proposta di voto di sfiducia avanzata-dal gruppo dei consiglieri comunisti nei confronti della Giunta comunale di Sanremo. Ce n'è quanto basta per mettere in subbuglio, in questa vigilia, il mondo politico e 11 mondo economico di Sanremo, ed anche il coro degli eterni insoddisfatti, coloro che, ad ogni pie' sospinto, richiamano alla memoria i tempi d'oro del Casinò, quando le belle dissipatrici della casa da gioco, l'indomani dell'averci rimesso le penne, ricevevano nella loro stanza d'albergo, delicato omaggio della direzione, mazzi di fiori e portasigarette d'argento massiccio, a titolo di consolazione. Quesf oggi sono ritornati da Roma il presidente dell'Afa avv. Bertolini e il legale della società avv. Franco Moreno, i quali hanno avuto ieri un incontro con il maggior azionista dell'Ata, Ezio Radaelli. Che cosa sono andati a riferire? Gli hanno esposto le condizioni avanzate dal Comune, sotto l'incalzare della scadenza della concessione (9 ottobre), per assicurare all'Ata almeno la proroga necessaria agli adempimenti più importanti della stagione. In poche parole, le condizioni del Comune agli attuali concessionari della Casa da gioco sarebbero queste: 1) rinunci l'Ata a vantare diritti sul Festival di Sanremo, che è patrimonio della | città e non dell'Ata. E vada l'Ata a ritirare alla Camera di Commercio di Imperia, ufficio brevetti, quel marchio di fabbrica, si ta per dire, che ha per titolo «Festival della canzone italiana », depositato due anni or sono dall'Atti. Dopo essersi fatto restituire il marchio, l'Ata lo porti a Sanremo e lo metta nelle mani del sindaco; 2) l'Ata si è sempre lamentata (ed anche ha minacciato azioni legali) perché dei milioni consegnati al Comune in passato (si parla di duecento) il Comune ha fatto uso diverso da quello stabilito dai capitolati; invece di organizzare feste e congressi, il Comune li ha spesi in opere pubbliche, di cui del resto la città ha forse più bisogno. Il Comune pretende ora che l'Ata desista da ogni iniziativa al riguardo, e non pianti grane intorno all'uso di quei duecento milioni. Compiuti questi atti di contrizione l'Ata ne avrebbe ta compenso la garanzia di poter partecipare, quando sarà, all'asta che porrà il Casinò alla mercè del miglior offerente. In pratica Bertolini e Moreno hanno già riferito al Comune che Ezio Radaelli accetta queste condizioni. E' sul testo di queste reciproche assicurazioni Ata-sindaco, che si awierà domani sera la discussione in Consiglio comunale. Ma che cosa deciderà il Consiglio? Previsione difficilissima. A comprendere quanto sia delicata la situazione occorre tener presente che i consiglieri di maggioranza (quindici de e sei socialisti) non sono tutti dello stesso avviso. Almeno due di essi, l'ex sindaco Cugge e il socialista dott. Saccone, han l'aria di non pensarla come i colleghi e sembrano decisi a rifiutare qualsiasi accordo con l'Ata. Se cosi accadesse, la maggioranza domani sera si troverebbe in minoranza. Ma nemmeno la minoranza si presenta compatta. Tutt'altro. Essa si compone di otto comunisti, cinque liberali, un missino e cinque indipendenti, ma questi ultimi scissi in due tronconi: l'uno (due consiglieri) appartenenti alla lista « Fiori » (e rappresentano negozianti e produttori del ramo) e l'altro, .guidato dall'aw. Bobba, è composto di consiglieri trasmigrati qualche tempo fa all'opposizione Motivo della loro trasmigrazione fu proprio il loro diverso avviso sulla faccenda del Casinò. Obiettivo della lotta: negare all'Ata la «proroga tecnica », renderle la vita difficile, profittando dell'occasione gentilmente offerta dal ministro Restivo. g. gb.

Persone citate: Bertolini, Cugge, Ezio Radaelli, Franco Moreno, Radaelli, Restivo, Saccone, Viale

Luoghi citati: Imperia, Roma, Sanremo