Kiesinger accusato a Bonn di «cedimento» alla Francia di Tito Sansa
Kiesinger accusato a Bonn di «cedimento» alla Francia Heim*g ex* Mi le Mi e dei giornali teeiesclil Kiesinger accusato a Bonn di «cedimento» alla Francia Il «General Anzeiger» scrive che il Cancelliere avrebbe minacciato di dimettersi se i partili di governo avessero insistito per una politica europea senza Parigi (Dal nostro corrispondente) Bonn, 30 settembre. Il Cancelliere Kiesinger, criticato oggi da diversi giornali tedeschi per il suo inatteso cedimento di fronte a De Gaulle, (aveva promesso che avrebbe « parlato chiaro»), avrebbe deciso di piegarsi ancor prima dell'inizio dei colloqui franco-tedeschi. Lo rivela il General Anzeiger di Bonn. Nei giorni scorsi, prima dell'incontro con il presidente francese, egli avrebbe minacciato di dimettersi, se i partiti di governo avessero insistito per una politica europea « eventualmente » senza la Francia. IL suggerimento di parlar chiaro con De Gaulle e di fargli presente che i « Cinque » avrebbero potuto proseguire sulla via per l'Europa « se necessario, anche senza la Francia », era stato dato a Kiesinger giovedì scorso, dinanzi al Parlamento di Bonn, dai capi dei due gruppi parlamentari della « grande coalizione », il democristiano Barzel e il socialdemocratico Schmidt, portavoce del 90 per cento dei deputati. Barzel e Schmidt volevano in tal modo incoraggiare il Cancelliere alla vigilia del diffìcile incontro con il presidente francese e indicargli la via da seguire nella trattativa. La delusione è perciò grande. Mentre i partiti dì governo e i giornali a loro vicini nascondono la delusione, mettendo in rilievo che « dopo tutto, nulla è mutato » e che De Gaulle ha promesso alla Germania assistenza militare in caso di aggressione, si ha notizia di un diffuso malcontento che serpeggia negli ambienti politici di Bonn. Si rimprovera a Kiesinger dì non aver tenuto conto della volontà del Parlamento e di aver fatto a De Gaulle promesse che provocheranno malumore all'estero, come quella che la Repubblica Federale non collaborerà, neppure in settori speciali, con gli altri quattro Paesi del Mer- cato comune, né con la Gran Bretagna, né con i Paesi scandinavi, se la Francia non vorrà fare altrettanto. Secondo la Welt, Kiesinger ha cercato di mantenere Bonn al fianco della Francia, « quasi certamente per paura che De Gaulle potesse sbattere le ultime porte rimaste aperte ». « Il concetto della " solidarietà preferenziale", che De Gaulle ha coniato per una nuova collaborazione franco tedesca, causerà probabilmente al Cancelliere nuovi grattacapi in politica interna ed estera » scrive il giornale di Amburgo, e si domanda: «Valeva la pena?». « Polvere negli occhi dell'Europa » è — secondo la Frankfurter Rundschau — il risultato dei colloqui francotedeschi, culminati colla promessa di « solidarietà preferenziale ». Secondo il quotidiano di Francoforte, il quale lamenta con altri giornali che Kiesinger si è piegato ai voleri di De Gaulle (senza contropartita), provocando un senso di disagio negli altri Paesi del Mec, questa « solidarietà preferenziale » offre due possibilità, ambedue senza speranza per l'Europa. * O se ne farà qualcosa — scrive il giornale — ed In tal caso Francia e Germania puntano, nonostante tutte le assicurazioni contrarie, a un classicj direttorio a due. che verrebbe giudicato discriminante dagli altri quattro partners della Cee. Oppure non se ne farà nulla, e allora le cose rimarranno al punto di prima». Tito Sansa
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