Citroën: «niente di definitivo nelle trattative con la Fiat» di Giovanni Giovannini

Citroën: «niente di definitivo nelle trattative con la Fiat» Conferenza stampa alla vigilia del Salone di Parigi Citroën: «niente di definitivo nelle trattative con la Fiat» Il portavoce della Casa francese insiste sulla necessità di costituire un'industria automobilistica europea - Secondo i giornali, la decisione dipende dall'assenso del governo e in particolare del generale De Gaulle - La produzione della Citroen in aumento rispetto al '67 - In preparazione una vettura gran turismo con motore Maserati (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 30 settembre. Nella conferenza stampa della Citroen, che ha aperto la serie di queste manifestazioni tradizionali alla vigilia del Salone parigino dell'automobile, non è stata comunicata nessuna nuova notizia sull'accordo con la Fiat. All'impaziente e delusa folla di giornalisti di tutto il mondo, si è presentato solo il capo del servizio stampa della Casa, sig. Wolgensinger il quale ha annunciato che il signor Bercot, presidente e direttore generale della Citroen, non sarebbe intervenuto alla riunione non avendo nulla da dichiarare: «Niente di definitivo, infatti, è stato raggiunto». Secondo il concorde giudizio della stampa francese, si attende l'assenso del governo. Il quotidiano economico Les Echos. trova giusta la richiesta di garanzie per il futuro dell'azienda e delle sue maestranze, ma «una volta ottenute le necessarie assicurazioni, non si vede come un governo liberale possa opporsi alla costituzione di un gruppo che rinforzerà incontestabilmente sul piano mondiale l'industria automobilistica europea». Ed anche la gollista Nation, pur lamentando che non si sia tentato un raggruppamento di tutte le imprese francesi del settore, riconosce che «to necessito di ristrutturare la costruzione automobilistica europea appare sempre più evidente ». Su questo tema ha particolarmente insistito il portavoce della Citroen nella sua conferenza stampa: « Alle nuove necessità di mercato la Casa francese avrebbe potuto trovare rimedio in altro modo. Ha preferito battere una via che già era stata tentata dalla nazionalizzata Renault ma senza successo. Fiat e Citroen stanno per riuscirci, contribuendo alla soluzione del problema vero, quello della costituzione di un'industria automobilistica europea». «Tutto ciò non significa affatto controllo della Fiat sulla Citroen il cui capitale — ha precisato il dirigente — è controllato per il 56% dal gruppo Michelina. Il signor Wolgensinger ha aggiunto che la produzione della Citroen, diminuita nel settore delle piccole vetture, è tornata oggi ad un livello superiore a quello del 1967. Per ovviare all'insufficienza della sua gamma, la Casa pensa ad una vettura media a motore rotativo Wankel elaborato con la sua associata tedesca Nsu. Essa prepara inoltre una vettura gran turismo dalle prestazioni (e dal prezzo) elevati: il motore sarà della Maserati alla quale la Citroen è legata da accordi tecnici e commerciali «che sarebbe opportuno completare — ha concluso il portavoce — con altri di natura finanziaria». Giovanni Giovannini

Persone citate: Bercot, De Gaulle, Wankel, Wolgensinger

Luoghi citati: Parigi