La «Messa da Requiem» apre la stagione al Nuovo

La «Messa da Requiem» apre la stagione al Nuovo Diretta dal maestro Previtali La «Messa da Requiem» apre la stagione al Nuovo Si è inaugurata ieri sera al Teatro Nuovo, con la Messa da Requiem di Verdi diretta da Fernando Previtali, la Stagione sinfonica d'autunno organizzata dall'Ente Regio sotto l'egida del Comune. Un pregiudizio critico ancora diffuso non molti anni fa considerava la Messa verdiana, ispirata alla morte di Manzoni, un capolavoro malgrado la sua evidente, trascinante vena «teatrale», un'opera cioè religiosa solo per il testo; ma sarebbe più esatto dire che il Requiem di Verdi è un capolavoro proprio perché è teatrale, perché, cioè, anche accostandosi a un testo liturgico e carico di tradizione. Verdi non cercò di fare suo il sentimento religioso di Palestrina o di Vivaldi ed espresse invece quello che solo una coscienza radicata nel clima dell'Ottocento italiano poteva sentire. E' stato merito di Previtali non aver fatto nulla per camuffare questa religiosità drammatica, ma anzi di averla accentuata con una incisiva modellatura delle frasi musicali, una chiara contrapposizione delle masse sonore, trattate da Verdi per contrasto, quasi a urto; sicché alcune pagine, come il terribile Dies irae, sono emerse in tutta la loro violenza fonica. Il gruppo dei solisti, chiamato a difficili prove, era composto dal soprano Dora Carrai, dal mezzosoprano Anna Reynolds, dal tenore Lui¬ gi Ottolini e dal basso Agostino Ferrini; assieme al coro, egregiamente istruito da Antonio Brainovich, e al maestro Previtali sono stati a lungo e vivamente applauditi dal numeroso-pubblico. vice

Luoghi citati: Palestrina, Requiem