L'industriale rapito dai banditi racconta il suo dramma sulle montagne del Nuorese di Mario Guerrini

L'industriale rapito dai banditi racconta il suo dramma sulle montagne del Nuorese Rilasciato dopo dodici giorni di prigionia L'industriale rapito dai banditi racconta il suo dramma sulle montagne del Nuorese « Mi sequestrarono in quattro — dice —, credevo che fossero operai. Sono stati sveltissimi : si sono calate sul viso le maschere e mi hanno puntato contro le armi » • L'imprenditore fu trascinato verso i monti • « Sempre all'addiaccio, camminavo giorno e notte » ■ L'altra sera un bandito gli ha detto : « Vai, tua moglie ha pagato il riscatto » ■ Pare si tratti di 25 milioni (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 26 settembre. Fernando Tondi, l'industriale emiliano liberato dai banditi questa notte, dopo dodici giorni di prigionia, ha trascorso la prima giornata in famiglia. Ei'a giunto a Siniscola, nella sua villa, verso le tre e mezzo con una « Giulia » della polizia stradale di Nuoro. Ad attenderlo era "> la moglie Albertina, già informata della liberazione, ed ì fratelli Oscar ed Osvaldo. L'industriale era in condizioni penose: gli àbiti a brandelli, le scarpe rotte, la barba lunga e incolta, il viso ema- ciato. Nel suo aspetto si leg- gevano gli stenti e le fatiche sopportate durante la prigionia. « I momenti più brutti — ci ha detto il Tondi — sono stati i primi, perché i banditi mi hanno fatto praticamente camminare giorno e notte. Poi vi ho fatto l'abitudine ». « Quale stratagemma hanno usato i fuorilegge per fermare la sua auto? » « E' stato un trucco semplicissimo — ci risponde l'imprenditore —. Ho visto quattro persone in mezzo alla strada che gettavano in una cunetta palate di terra. Ho pensato ad operai impegnati in lavori stradali. Ho ridotto la velocità della mia auto, fin quasi a fermarmi. I banditi sono stati sveltissimi: si sono calati sul viso delle maschere e mi hanno puhtato contro le loro armi. Non avevo scampo ». « L'hanno fatta salire su un'altra vettura? » « No, mi hanno trascinato per la campagna a piedi, e ci siamo incamminati verso i monti di Irgoli ». « Ha subito maltrattamenti? », chiediamo ancora all'industriale. « No, direi che mi hanno trattato con umanità. Io, d'altro canto, li ho assecondati in tutte le occasioni. Cosa potevo fare? ». « Come ha vissuto in questi dodici giorni? ». « Sempre all'aperto. Non una sola notte al chiuso, sempre all'addiaccio. Quando mi hanno rapito non mi sono portato via nemmeno la giacca, l'ho lasciata dentro l'auto. La notte, sulle montagne della Barbagia, fa molto freddo, ve lo assicuro. Per questo mi hanno dato un giubbotto di tela. Per mangiare non ho avuto difficoltà: mi hanno sempre rifornito in abbondanza di pane (il pane "carasau", quello dei- pastori), formaggio, salame e salsicce; da bere ho avuto acqua ». « Ha mai temuto per la sua vita? ». « Sa, quando si è nelle mani di uomini armati fino ai denti, completamente alla loro mercè, non c'è da essere ottimisti. In un primo tempo ho pensato ad una vendetta: in febbraio avevano cercato di rapirmi, a Siniscola, ma ad attendere i banditi alla mia villa c'era la polizia. Gli agenti spararono e ferirono anche un fuorilegge. I miei rapitori, però, fin dal primo momento hanno cercato di tranquillizzarmi a questo riguardo ». « Durante la prigionia — continua il Tondi — hanno avuto anche delle insospetta¬ te premure nei miei confronti. Ad esempio, mi hanno fatto leggere i giornali sardi con le notizie sul sequestro e mi. hanno fatto ascoltare il " Gazzettino sardo ", la trasmissione regionale della Rai. Mi hanno offerto sigarette e quando, durante i continui ed estenuanti trasferimenti per le montagne, apparivo particolarmente affaticato, mi facevano riposare ». « Quando ha saputo che sarebbe stato liberato? ». « Soltanto ieri sera, verso le 21,30. Avevamo camminato per parecchie ore. Improvvisamente, ci siamo fermati. C'era molta nebbia ed era difficile orientarsi. Eravamo, comunque, sulle montagne di Oliena. Un bandito si è avvicinato e mi ha detto: "Sei libero, tua moglie ha pagato il riscatto. Aspetta qui un'ora, poi incamminati verso sud, — e con un gesto della mano mi ha indicato 'la direzione: — troverai una strada asfaltata ". Ho seguito le istruzioni. Alle 22,30 mi son messo in marcia. Mezz'ora più tardi ho raggiunto la strada asfaltata. Era la statale NuoroOrosei. « A Nuoro — prosegue l'industriale — mancavano soltanto sei o sette chilometri. Ho atteso il passaggio di un'auto. Ne sono transitate tre, ma i conducenti non si sono fermati alle mie segnalazioni: evidentemente hanno avuto paura, nel Nuorese di notte non è prudente dar passaggi a sconosciuti. Ero in prèda ad un tremendo sconforto: la mia avventura poteva dirsi finita, ma sembrava che la salvezza mi sfuggisse ancora, credevo di vivere un incubo. Poi, ecco un altro fascio di luce: erano i fari di un pulmino. Ho agitato le braccia con disperazione. La macchina ha rallentato, si è fermata. Avevo il cuore in gola. E' sceso un uomo: l'ho abbracciato ». « I banditi l'hanno tenuta informata sull'andamento delle trattative con i suoi familiari per il riscatto? », domandiamo infine a Ferdinando Tondi. « No, — risponde — mi hanno soltanto fatto scrivere una lettera per mia moglie: la tranquillizzavo sulla mia salute e la rassicuravo sulle intenzioni dei banditi ». I contatti fra gli intermediari dei rapitori e la famiglia Tondi sarebbero avvenuti per canali insoliti. Si ritiene fra l'altro che le lettere contenenti le richieste di riscatto siano state spedite addirittura a Modena, alla cognata del Tondi. Infatti una settimana fa la donna lasciò improvvisamente la sua residenza e giunse a Siniscola. Si notò quel giorno una grande animazione nella villa e si sparse la notizia che la cognata di Fernando Tondi avesse portato con sé la lettera dei banditi contenente le richieste per il riscatto e le modalità per la consegna del denaro. In serata, si è appreso che la polizia sta ricercando a Milano due sardi, uno di Siniscola, l'altro di Posada, che sarebbero stati visti nei giorni scorsi a Modena. Ci si chiede, intanto, quale somma i Tondi abbiano pagato per la liberazione del loro congiunto. L'industriale, al quale abbiamo rivolto la domanda, non ci ha risposto Qualcuno a Siniscola dice che l'importo si aggira sui venticinque milioni. Mario Guerrini L'industriale Fernando Tondi a Nuoro subito dopo il rilascio {Telefoto Ansa)

Persone citate: Pare