I rapitori dicono l'industriale è vivo

I rapitori dicono l'industriale è vivo I rapitori dicono l'industriale è vivo Una lettera sarebbe giunta a persone vicine alla moglie dell'imprenditore «Pare che il messaggio sia firmato dall'uomo sequestrato (Dal nostro corrispondente) Nuoro, 18 settembre. Secondo voci che si sono diffuse oggi a Siniscola, una lettera per far sapere che l'industriale Fernando Tondi è vivo sarebbe giunta a persone vicine alla moglie Albertina. Il messaggio conterrebbe soltanto una data e la firma dell'imprenditore, sequestrato venerdì dai banditi. Il controllo delle forze dell'ordine intorno alla villetta dei Tondi, alla periferia di Siniscola, e lungo le strade che conducono al paese è molto intenso. Oggi sono stati istituiti parecchi posti di blocco, soprattutto sulla Nuoro-Siniscola: tutti gli automobilisti si sono dovuti fermare per esibire i documenti. I fuorilegge per estorcere il danaro alla famiglia dell'industriale devono riuscire a mantenere i collegamenti fra loro e, data la complessa organizzazione della banda composta di parecchie persone che si trovano in diverse località, si può presumere che sia per loro molto difficile superare gli .sbarramenti posti dai carabinieri e dalla polizia. Soprattutto deve essere molto arduo per l'organizzatore, per l'autista e il basista del sequestro tenersi in contatto con i banditi che sorvegliano Fernando Tondi, perché costoro, incalzati dai continui rastrellamenti compiuti dalle forze dell'ordine nelle zone più impervie della catena del Gennargentu, devono continuamente spostarsi. Si pensa che quasi certamente, come è avvenuto nei precedenti Sequestri, l'organizzatore abbia preparato accuratamente un itinerario lungo il quale devono muoversi i fuorilegge che hanno nelle loro mani Fernando Tondi. Ma una battuta dei carabinieri e della polizia può costringere il gruppetto che c&nduce con sé l'industriale a modificare i piani. Circolano alcune voci secondo le quali gli esecutori del sequestro sarebbero gli stessi che rapirono il 30 gennaio scorso a Bortigali il medico condotto Domenico Canetto e il veterinario Ennio Papandrea. Si fanno i nomi di vari latitanti. Fra quelli che trovano rifugio nelle montagne nuoresi, i più pericolosi sono Giuseppe Campana, colpito da una taglia di dieci milioni di lire, Ciriaco Calvise e Mario Capiali, per i quali la taglia è di cinque milioni, e Pappino Sanila detto «Ciuffette». Ma oltre che dei latitanti, bisogna tener conto che vi sono sulle montagne del Nuorese parecchie persone ohe hanno collaborato nei precedenti sequestri. f. c.

Persone citate: Ciriaco Calvise, Domenico Canetto, Ennio Papandrea, Giuseppe Campana, Mario Capiali

Luoghi citati: Bortigali, Nuoro, Siniscola