Reazioni per le critiche di Paolo VI ai partiti

Reazioni per le critiche di Paolo VI ai partiti Reazioni per le critiche di Paolo VI ai partiti In una lettera il Papa aveva affermato che sovente i contrasti di corrente e le ambizioni personali portano all'immobilismo (Nostro servizio particolare) Roma, 16 settembre. Vivaci reazioni ha suscitato nei partiti politici italiani la lettera che il Papa ha indirizzato alla Settimana sociale dei cattolici che comincerà fra pochi giorni a Catania. La lettera, che riprende e sviluppa i temi affrontati da Paolo VI nel suo viaggio in America Latina, esorta i cattolici a non accontentarsi della 'lentocrazia formale, ma a riempirla dei contenuti sociali richiesti dalle rapide trasformazioni del mondo moderno, affinché la giustizia e il bene comune possano diventare diritti soggettivi e siano editate l'anarchia e la violenza. E' il bene comune così inteso, dice Paolo VI, che deve ispirare e guidare l'azione dei partiti. « Senza Questa effettiva intenzione al bene comune non basta a legittimare l'esistenza dei partiti e ad assicurarne la democraticità la mera osservanza del " metodo democratico " », come pur spesso si afferma. Paolo VI aggiunge: « Allorché i contrasti tra i partiti e nel seno di essi vanno al di là delle stesse determinazioni costituzionali dei fini e delle strutture istituzionali dello Stato, essi non possono non condurre alla cronica debolezza e progressiva inerzia degli organi di governo ("Immobilismo " come si dice oggi), con conseguente paralisi della cosa pubblica e inevitabili turbamenti dell'ordine sociale ». La prima reazione, quella del giornale romano II Messaggero, è stata molto aspra. Parlando prima di « indebito interesse » del Papa per lo Stato italiano, poi assimilando gli argomenti di Paolo VI con « la propaganda dei partiti estremisti », il giornale ha mischiato critiche formali e sostanziali nella sua polemica. Oggi La Voce Repubblicana segue la stessa linea e giudica le considerazioni del Papa « pericolose, illegittime, intempestive e mal indirizzate ». Critiche anche da parte so¬ cialista. L'Avanti! di domani scriverà che la nozione di bene comune della Chiesa non coincide, in moltissimi casi, con la volontà dei cittadini quale si manifesta attraverso i partiti. Ad esempio, « esiste nel Parlamento italiano una maggioranza favorevole al divorzio, alla revisione del concordato, ad una nuova disciplina giuridica dei problemi della famiglia e del controllo delle nascite ». f. d. 1.

Persone citate: Paolo Vi

Luoghi citati: America Latina, Catania, Roma