L' arte del restauro

L' arte del restauro In margine al convegno di Pistoia L' arte del restauro Le scienze fisiche e chimiche hanno dato mirabili risultati nella difesa del patrimonio artistico - Ma resta sempre precaria la situazione di pietre e metalli esposti agli agenti atmosferici In occasione dell'attuale convegno internazionale di Pistoia per la conservazione dei monumenti e il restauro delle opere d'arte, abbiamo chiesto al prof. arch. Umberto Chierici, soprintendente ai Monumenti del Piemonte e docente di scienza del restauro nella facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, questo articolo, nel quale l'eminente studioso chiarisce la complessità dei problemi concernenti la tutela del patrimonio storico-artistico nazionale. Preceduto da una sessione straordinaria dèllTJnesco, che ha discusso i problemi di formazione degli architetti e dei tecnici addetti alla conservazione dei monumenti, si è inaugurato ieri a Pistoia, per proseguire fino al 21 settembre, un convegno internazionale sul restauro delle opere d'arte, promosso dal « Centro Italiano di studi di Storia e d'Arte ». Dopo una relazione introduttiva del prof. Mario Salmi, vice presidente del Consiglio superiore delle Antichità e Belle Arti, il gremito programma prevede una serie di lezioni di alcuni dei maggiori specialisti della materia, italiani e stranieri, da Cesare Brandi, che tratterà delle tecniche per il restauro dei dipinti su tavole e su tela, a Guglielmo de Angelis d'Ossat, relatore sul restauro dei monumenti, da Marie Ganthier che si occuperà dell'oreficeria medievale, a Procacci, Rotondi, Gazzola, Vaccaro, Bianchi, Becherucci, Marchini, in un arco di interventi, seguiti da dibattiti, che toccherà tutti gli aspetti di questo affascinante e oggi purtroppo angoscioso problema, volto alla soluzione della urgente e perentoria esigenza, per la società moderna, di salvare il suo irripetibile patrimonio di civiltà figurativa. Negli ultimi decenni, liberatasi dalle scorie di vecchi ed equivoci empirismi per organizzarsi secondo principi di rigorosa metodologia, la ancor giovane scienza del restauro ha proceduto rapidamente, specialmente dopo la guèrra .che sollevò immani problemi .di salvezza .prima, e poi di restauro delle òpere d'arte, dandosi :una struttura sempre più complessa e articolata per molteplici canali operativi, in un campo che spazia dalle ricerche per la pura conservazione fisica dei dipinti, delle carte; del metalli, del legno, delle pietre, alla intricata tematica di salvaguardia dei centri storici, dal problemi di museogratìa, al restauro delle architetture, parallelamente dibattendo, sul piano di un'alta e severa indagine critica, i quesiti di fondo circa i limiti formali e concettuali degli interventi, quali irrinunciabili premesse ad ogni coordinato programma moderno di ricupero e valorizzazione dell'opera d'arte. Al servizio di operatori abilissimi, eredi di un'antica é gloriosa tradizione italiana le cui giovani leve sono oggi in gran parte preparate dai gabinetti di restauro dei grandi musei o dall'Istituto centrale dei restauro di Roma che è uno dei maggiori centri di ricerca del mondo, il contributo delle scienze fisiche e chimiche (e il convegno tratterà appuntò, soprattutto, gli aspetti tecnici del problema) è stato in questi ultimi anni notevole, specialmente nel campo della conservazione dei legni, dei dipinti di ogni natura, delle carte, con stupefacente e quasi magica validità di risultati, mentre purtroppo molto resta da fare, siamo anzi ancora in fase di ricerca sperimentale, per le pietre e per i metalli. Ricorrente e notissimo è l'allarme per le sorti dei cavalli bronzei della basilica di S. Marco a Venezia, e preoccupante, del resto non solo in Italia, la situazione di buona parte delle architetture storiche, dai marmi delle chiese e dei palazzi veneziani alle antiche pietre di Roma, da Torino a Siena, da Milano a Napoli, aggredite sulle superaci esterne da malattie spesso di difficile diagnosi che con allarmante rapidità ne alterano e disgregano paramenti e decorazioni sotto l'influenza di complessi fattori chimici e fisici tra cui il progressivo e sempre più concentrato inquinamento dell'atmosfera per i gas di combustione. Non sfuggono a questo processo di degradazione, misteriosamente accelerato negli ultimi decenni, le pitture murali, per la cui salvezza tuttavia la moderna tecnica del distacco con i complementari metodi di consolidamento e conservazione ha raggiunto una assoluta perfezione di risultati, di cui si è avuta anche di recente splendida testimonianza nelle mostre tenutesi ovunque in Italia, e anche a Torino, in occasione della « Settimana del musei ». Durante il convegno di Pistoia verranno inaugurate alcune recenti e importanti opere di restauro, quali la riapertura della trecentesca cappella del Tau (cosi detta per la T di smalto azzurro, antico.emblema dell'Ordine Ospitaliero di S. Antonio o del Tau che costruì l'edificio) dove sono stati ripristinati gli importanti cicli di affreschi di Bonaccosso di Cino, l'apertura al pubblico del nuovo museo della chiesa del convento di S. Domenico, con l'esposizione degli affreschi recentemente distaccati dalla chiesa stessa, e infine la presentazione di preziosi codici della Biblioteca Forteguerriana di Pistoia danneggiati dalla alluvione del 4 novembre 1966 a Firenze e ora perfettamente ripristinati nel quadro del vastissimo e fervido programma di salvezza del patrimonio della città: a chiusura del congresso i Soprintendenti toscani riferi¬ ranno su: « L'opera delle Soprintendenze alle Gallerie ed ai Monumenti della Toscana ». Insieme con le analoghe manifestazioni di questi ultimi anni, e piace qui ricordare l'importante congresso degli architetti dei monumenti tenutosi a Venezia, nel 1964, il convegno di Pistoia, per l'organizzazione perfetta dei dibattiti, la ricchezza dei temi, la profonda qualificazione degli interventi, rappresenta un avvenimento di alto interesse per l'aggiornata puntualizzazione sullo stato delle ricerche, sulle esperienze compiute, sulle prospettive tecniche di lavoro dei restauratori delle opere d'arte; ed è di confortante auspicio per la salvezza del nostro patrimonio di cultura, oggi come non mai esposto alle ingiurie del tempo e degli uomini. Umberto Chierici Soprintendente al Monumenti del Piemonte