Angosciose ricerche sui monti di Nuoro dell'industriale emiliano rapito dai banditi

Angosciose ricerche sui monti di Nuoro dell'industriale emiliano rapito dai banditi Finora nessuna traccia per scoprire I fuorilegge Angosciose ricerche sui monti di Nuoro dell'industriale emiliano rapito dai banditi Agenti e carabinieri battono senza sosta un vasto territorio - Di notte la zona viene illuminata con lanci di bengala - Perlustrata anche la montagna dove si nasconderebbe il bandito Giuseppe Campana - I familiari dell'imprenditore in angosciosa attesa delle richieste per il riscatto (Dal nostro corrispondente) Nuoro, 14 settembre. Non si sa finora alcuna notizia dell'industriale emiliano dott. Ferdinando Tondi, sequestrato ieri dai banditi lungo la strada fra Nuoro e Siniscola. Le forze dell'ordine hanno battuto incessantemente le montagne che circondano la zona in cui è avvenuto il nuovo episodio criminoso: del quarantasettenne imprenditore di Castel d'Aiano e dei suoi rapitori non si è trovata traccia. Per tutta la notte scorsa carabinieri, agenti di P. S., «baschi blu» e civili, alla luce di potenti fari e con lanci di bengala che hanno illuminato a giorno le campagne, hanno cercato un qualsiasi indizio che potesse metterli sulle piste dei malviventi. All'alba le squadre di ricercatori sono state sostituite con altre che hanno ripreso a setacciare le montagne di Irgoli, Loculi, Luta, Bitti, Siniscola, spingendosi fino a quelle di Orune, ove sì ritiene trovi rifugio il pericoloso latitante Giuseppe Campana, su cui pende una taglia di dieci milioni di lire. Frattanto circolano le più disparate voci circa il modo in cui è avvenuto il rapimento di Ferdinando Tondi: partito alle 13,15 di ieri a bordo della sua « Alfa Romeo 2600 », egli avrebbe dovuto raggiungere Siniscola verso le 14. La vettura come si sa, è stata ritrovata a dodici chilometri da Siniscola abbandonata sul ciglio della strada. La polizia scientifica avrebbe rivelato alcune impronte di scarpe da montagna. Si fa l'ipotesi che il Tondi sia stato rapito prima di giungere nel punto in cui è stata rinvenuta l'auto e che questa sìa stata poi portata fino all'altezza del km 33 da uno dei banditi. Non si esclude che l'industriale, subito dopo essere stato costretto a scendere, sia stato fatto salire su un'altra vettura e trasferito in un luogo molto lontano da quel¬ lo in cui è avvenuto il sequestro; lungo la Nuoro-Siniscola esistono infatti parecchie stradìcciole che congiungono diversi paesi, da dove con molta facilità si possono raggiungere da una parte zone di montagna verso Oliena, Mamoiada, Orgosolo, Fondi, L'industriale rapito, Ferdinando Tondi di 47 anni, fotografato recentemente a Siniscola (Telefoto A. P.) iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiia e dall'altra quelle di Lovedé, Onanì, Luta, Osidda e tutto il territorio del Goceano. Secondo calcoli approssimativi, i malviventi hanno avuto un vantaggio di circa settanta minuti per allontanarsi dopo il rapimento. Le forze dell'ordine, comunque, insistono nelle ricerche attorno alla montagna ov'è stato compiuto il sequestro. Alle indagini partecipano anche il generale delle guardie di P.S. Arista, il col. Putzolu, comandante1 della Legione dei carabinieri di Cagliari, ed altri ufficiali dei carabinieri e di P.S. In casa del Tondi si vivono ore di angosciosa attesa. I familiari dell'industriale rapito, la moglie Albertina e i fratelli Oscar, che collabora alla conduzione dell'azienda, e Osvaldo, giunto oggi in Sardegna da Modena, si astengono dal fare commenti: si retidono conto della gravità della situazione in cui si trova il loro congiunto ed evitano di parlare per non córrere altri rischi. Essi attendono con ansia che i fuorilegge si facciano vivi con qualche messaggio per far conoscere le richieste per il riscatto. f. c.

Persone citate: Bitti, Ferdinando Tondi, Giuseppe Campana, Putzolu