Guglielminetti sindaco anche senza i voti liberati

Guglielminetti sindaco anche senza i voti liberati Ai margini di una polemica Guglielminetti sindaco anche senza i voti liberati Il psu aveva invitato il nuovo sindaco a dimettersi per rieleggerlo lunedì con i soli voti de e psu - Forse l'ostacolo verrà superato con una dichiarazione in Consiglio sulla validità del centro-sinistra • E' opportuno non perdere altro tempo Nella notte di martedì, al termine di una riunione durata quasi cinque ore, il Comitato socialista votava all'unanimità un ordine del giorno riportato da « La Stampa » nell'ultima edizione di ieri. Il documento afferma che il nuovo sindaco è stato eletto in Consiglio « con i voti determinanti del pli », quindi il psu invita l'avv. Guglielminetti « a rassegnare il mandato, onde riportare nelle opportune sedi politiche ed in Consiglio comunale la ricerca di un'adeguata soluzione all'attuale crisi comunale ». Da parte socialista si aggiunge che si trattava di una formalità in quanto la sera stessa l'avv. Guglielminetti sarà rieletto con i voti de e psu. L'avv. Guglielminetti ci ha detto: « Come posso dimettermi, se non ho ancora accettato la nomina? Lunedì sera io ho dichiarato che mi riservavo appunto di accettare in reiasione alla formazione della Giunta, al programma e ai problemi politici connessi ». Egli ha aggiunto: « I voti hanno avuto un valore puramente personale, di stima per la quale ho ringraziato. Ma sul plano polìtico io intendo prescindere dal voto del partito liberale. Mi pare che basti ». Il capo-gruppo della de, dr. Valente, ha dichiarato: « La risoluzione degli organi dirigenti del psu pone delicati problemi, non soltanto di natura procedurale ma anche in rapporto al rispetto dovuto alle singole volontà che hanno portato ai 44 voti ottenuti dall'avv. Guglielminetti. Risulta evidente, anche dalle dichiarazioni di socialisti che non si è realizzata la collaborazione dei partiti dì centro-sinistra (nota: sei consiglieri socialisti lunedi sera hanno votato scheda bianca)». Nella sede di via Carlo Alberto, ieri sera la questione è stata discussa presenti 1 segretari dr. Calieri, comm. Fiore e prof. Franceschetti. Al termine della seduta, un comunicato annunziava: « Le segreterie hanno invitato il psu a un sollecito incontro fra le delegazioni dei due partiti, onde procedere alla definizione dei problemi connessi alla costituzione della Giunta di centro-sinistra e di quelli sollevati dall'ordine del giorno dell'esecutivo psu ». Negli ambienti democristiani e socialisti si è diffusa ieri sera l'impressione che le parti cerchino con buona volontà la formula per superare l'ostacolo: basterebbe che l'avv. Guglielminetti leggesse al Consiglio una dichiarazione in cui ribadisce il suo rifiuto politico al pli. A proposito di alcune affermazioni del segretario del pei, Minucci, l'on. Magliano (psu) ci ha dichiarato: « Nessun accordo è mai intercorso sulla soluzione della crisi comunale, tra il dr. Calieri e me. Capisco il dispiacere del pei. che ha visto sfumare le sue manovre consi stenti nel favorire, talora smaccatamente, un'ammini strazione poco efficiente per avere poi buon gioco nella critica in occasione delle future elezioni amministrative ». Il Consiglio comunale è convocato per lunedi alle 20. Per quel giorno i colloqui tra psu e de devono essere risolti secondo logica e buon senso, senza perdere altro tempo. Pure togliendo i 12 voti attribuiti al pli dai 44 ottenuti nella votazione, all'avv. Guglielminetti resterebbero sempre 32 voti, cioè 7 in più di quelli ottenuti dall'on. Castagno del psiup, con il quale avrebbe dovuto entrare in1 ballottaggio. Se la crisi non si risolve nella prossima seduta si profila anche il pericolo del commissario prefettizio. La legge stabilisce che « dopo un ragionevole periodo di attesa » (e ora sono passati tre mesi), il prefetto deve intervenire convocando il Consiglio d'ufficio per un ultimo tentativo. In caso di mancato accordo, egli deve proporre lo scioglimento del Consiglio e la nomina d'un commissario. Siamo convinti che psu e de vorranno evitare questa minaccia alla città.