Colombo: continua in Italici l'espansione dell'economia di Sandro Doglio

Colombo: continua in Italici l'espansione dell'economia Concluse a Rotterdam te riunioni dei ministri finanziari del Mei Colombo: continua in Italici l'espansione dell'economia Le recenti decisioni governative dovranno favorire un ulteriore sviluppo - Ortoli afferma che in Francia la situazione è in via di miglioramento - Schiller conferma che il marco non sarà rivalutato e annuncia misure per ridurre l'attivo della bilancia dei pagamenti - Sottolineata la necessità della collaborazione monetaria internazionale (Dal nostro inviato speciale) Rotterdam, 10 settembre. Nell'agitato mondo monetario — nel quale il marco e la lira, per il fatto che invece di perdere consolidano il loro valore, sono giudicati quasi con stupore, certo con ammirazione — l'accordo raggiunto a Basilea per sostenere ulteriormente e a lunga scadenza la sterlina appare come una improvvisa, positiva schiarita. Questa è la prima diagnosi dell'avvenimento, fatta stamane a Rotterdam dai ministri finanziari dei sei Paesi de! Mec, riuniti da ieri in Olanda per studiare i principali problemi economici del momento. Il ministro Colombo, in particolare, ha sottolineato che l'accordo raggiunto dimostra una volta di più la efficacia della cooperazione internazionale che, « soprattutto in questo ultimo periodo, ci ha consentito di superare episodi diversi e difficili che potevano provocare disordine nella situazione monetaria e quindi nello sviluppo economico generale ». Motivi per un certo ottimismo, o quanto meno per ritenere che ci si sta probabilmente avviando verso una fase di maggior tranquillità in campo monetario, sono fomiti del resto anche da altri avvenimenti di cui la conferenza dei ministri del Mec a Rotterdam è stata testimone o ha preso atto. Dopo le agitazioni di maggio e giugno, le cose in Francia sembra davvero stiano andando per il meglio. Il ministro delle Finanze del go- verno di Parigi, Ortoli, ha ripetuto che il peggio della crisi è ormai superato, che il franco sta ricuperando il terreno perduto e che le misure congiunturali sembra diano buoni risultati. In altre parole, ha detto Ortoli, entro l'anno si avranno chiari e generali sintomi di miglioramento, e al più tardi entro il 1969 l'economia francese sarà nuovamente in piena corsa con il progresso e con la concorrenza. La Germania non intende rivalutare il marco: ciò viene ripetuto ormai da tempo. Ma le misure che Bonn intende prendere per ridurre le eccedenze della bilancia dei pagamenti e impedire che abbiano negative ripercussioni sui prezzi e sulla congiuntura interna — cosi come sono state illustrate dal ministro tedesco Schiller ai suoi colleghi, tanto ieri sera in privato che stamane nel corso della conferenza — sono tali da far ritenere che l'economia degli altri Paesi potrebbe avvantaggiarsene. La Germania prevede infatti di favorire le esportazioni di capitali, di aprire maggiormente i propri mercati alle importazioni, di spingere, anche, i tedeschi ad andare a spendere il proprio denaro in vacanza all'estero. Se in Germania le cose vanno molto bene, e in Francia sembra vadano meglio, le economie degli altri Paesi del Mec non suscitano problemi, per lo meno gravi. Meno che mai preoccupa poi l'Italia, che « continua sulla spinta di \ una espansione — ha sottolineato Colombo — che le ultime misure governative dovranno ulteriormente favorire ». E' stato riaperto, infine, il | discorso sulla creazione di risorse autonome della Comunità, con il versamento nelle casse del Mec dei proventi dei dazi doganali: ciò può rimettere in discussione la vera unità europea e la creazione di più solidi legami politici e istituzionali tra i sei Paesi. Le prime reazioni francesi — che tre anni fa erano ferocemente ostili a queste idee — non sembra siano del tutto sfavorevoli. Allo stesso modo, il francese Ortoli ha dato l'impressione di non essere sordo e insensibile ai ripetuti appelli lanciatigli oggi dagli altri ministri affinché Parigi riveda le sue posizioni sulle forme di cooperazione internazionale monetarla (compresa una sua partecipazione al credito per sostenere la sterlina). L'importanza di una maggiore intesa fra gli Stati europei e di una loro più sincera e stretta cooperazione — con esplicito riferimento all'isolazionismo attuale della Francia — è stata del resto ripetuta oggi da Colombo, il quale ha rilevato, fra i consensi degli altri ministri, che « la politica monetaria è uno di quei settori nei quali, se noi siamo uniti, si può manifestare una presenza incisiva e determinante dell'Europa ». Sandro Doglio \ | 11111111111111111111111111111111111111111111111111111111111D L'on. Colombo a Rotterdam tra il prof. Carli, a destra, ed il governatore della Banca d'Olanda (Tel. A. P.)

Persone citate: Carli, Mei Colombo, Schiller