Ore d'angoscia per due coniugi feriti in una scalata ad Aosta

Ore d'angoscia per due coniugi feriti in una scalata ad Aosta Alla Becca del Luseney, alta 3500 metri Ore d'angoscia per due coniugi feriti in una scalata ad Aosta Non si conoscono ancora i loro nomi - Si sa soltanto che sono operai, di Pinerolo;.il marito sarebbe grave • La coppia è stata investita da una scarica di sassi - Sono subito; partiti i soccorsi Scomparso un elicottero partito per le ricerche (Dal nostro corrispondente) Aosta. 9 settembre. Ore d'angoscia, stasera in Valle d'Aosta, per la sorte di due coniugi alpinisti di Pinerolo che sono stati "colpiti da una scarica di sassi mentre scalavano la Becca del Luseney (m. 3500), una cima del crinale che divide la valle di St-Barthélemy da quella di Valpelline. Spedizioni di soccorso sono subito partite e un elicottero s'è alzato in volo ma all'ora in cui telefoniamo mancano notizie dei feriti e degli stessi soccorritori. Anche l'elicottero non ha tatto ritorno all'aeroporto di Aosta. L'allarme lo ha dato oggi pomeriggio alle 14 il cacciatore Feliciano Money, di 40 anni, da Nus. Ha detto che due alpinisti, marito e moglie, entrambi di Pinerolo, dei quali non conosceva il nome e che con lui avevano trascorso la notte al bivacco « Nebbia » (2800 metril intenzionati a scalare la Becca del Luseney (3500 metri), erano stati travolti da una frana di sassi quasi in cima alla montagna. « E' stata una vera fortuna che io abbia udito le loro invocazioni di aiuto », ha detto il Money al parroco di StBarthélemy, don Junod. « Ero sulle tracce d'un camoscio che avevo colpito quando ho sentito la voce d'una donna che' invocava aiuto. Sono accorso nella zona. L'uomo era stato colpito dai sassi alla testa. Il sangue usciva dalla fronte, aveva anche una gam ba fratturata. La donna non era grave, mentre il marito appariva malconcio. Volevo caricarmelo sulle spalle e portarlo al bivacco, ma la moglie mi ha detto che non si poteva muovere. Allora sono corso a valle per dare l'allarme ». Alle 14.30 lasciava St-Barthélemy una spedizione di 0 mllesoccorso composta dai fratelli Baravex, Luciano Brunet e Severino Lombard. Per raggiungere la zona, i quattro avrebbero dovuto impiegare almeno 3-4 ore. Alle 17 giungeva all'aeroporto di Aosta un « Agusta Bell » del soccorso aereo di Linate pilotato dal maresciallo dell'aeronautica militare Armando De Michiel: caricate le guide Adolfo Ourla, Dino Fracasso e il capo del soccorso alpino della Valle d'Aosta, Beniamino Henry, si involava verso la valle di St-Barthélemy e la cresta del Luseney. Alcuni hanno osservato l'elicottero sorvolare la zona fin verso le 18, poi anche il rombo del motore si è spento e non si è saputo più nulla: fino al crepuscolo s'è atteso invano il suo ritorno. Poi si sono iniziate le telefonate affannose con l'aeroporto di Linate, con St-Barthélemy, con i Comandi carabinieri delle vallate del Gran San Bernardo, di Valpelline, di Nus. « Non è il caso di drammatizzare » — ha detto il pilota dei-ghiacciai Cesare Balbis —. « Con ogni probabilità il soccorso è stato più difficile del previsto e, calata la notte, il pilota dell'elicottero è rimasto bloccato in montagna ». Alle prime luci dell'alba Cesare Balbis si leverà in volo con un « Piper » per esplorare la zona, ma si presume che la spedizione per quell'ora abbia già fatto ritorno i. v. Le guide del Soccorso alpino alla partenza in elicottero da Aosta per il Luseney