Nessuna crudeltà verso i cavalli

Nessuna crudeltà verso i cavalli La polemica sulla preparazione alle Olimpiadi Nessuna crudeltà verso i cavalli Il presidente della società ippica torinese risponde alle accuse del medico veterinario Caro: «Gli animali impegnati a Tokio quattro anni or sono stanno benone e continuano a gareggiare» - Ai Pratoni del Vivant è morto un solo cavallo, nel box, per incidente fortuito - Un comunicato della Fise Le accuse presentate dall'Associazione contro gli spettacoli di crudeltà, tramite il medico veterinario torinese Giancarlo Ferraio Caro, sui metodi di allenamento adottati nella preparazione dei cavalli da inviare a Città di Messico per il « concorso completo di equitazione » delle Olimpiadi, hanno suscitato vive reazioni. La polemica si riferisce alla gara olimpica di « concorso completo » che richiede cavalli in perfetta efficienza. La competizione si sviluppa in tre giorni: nella prima giornata si ha una prova di addestramento con l'animale impegnato al passo, al trotto e in figure di scuola clas¬ sica. La seconda prevede una gara di fondo seguita da 36 chilometri di marcia: il terzo giorno ha luogo il vero e proprio concorso ippico. Secondo un esposto presentato dal dottor Ferrara Caro alla Procura della Repubblica di Roma, numerosi cavalli verrebbero duramente provati dai lunghi allenamenti, effettuati spesso con sistemi « basati sulla violenza e sul la.nnm n terrore ». A Roma la Fise ha replicato con un comunicato nel quale è detto: « La Federazione italiana sport equestri, responsabile della preparazione della squadra del " concorso completo di equitazione " che rappresenterà i co- lori Italiani alla prossima Olimpiade del Messico, avendo appreso da alcuni quotidiani odierni dell'esposto che sarebbe stato presentato al Procuratore della Repubblica di Roma da parte del veterinario Giancarlo Ferraro Caro, per conto di una "Associazione contro gli spettacoli di crudeltà " con sede in Torino, respinge tutte le ingiu- | stificate accuse» », ,j . Il presidente della Società ippica torinese, marchese Pallavicino di Ceva, membra del Comitato di presidenza della Fise, ha inoltre precisato ohe al centro di addestramento ippico del Coni, che ha sede ai Pratoni del Vivaro (una località dei Castelli Romani) è morto un solo cavallo negli ultimi quattro anni, e non in conseguenza di una caduta accidentale, ma per un incidente avvenuto nel boi. « Due cavalli che quattro anni or sono hanno gareggiato alle Olimpiadi dì Tokio — ha aggiunto il marchese Pallavicino — parteciperanno anche ai Giochi di Città di Messico: si tratta di Surbean (che sarà montato da Checcoli) e. King (affidato ad Anglonl), entrambi in perfette condizioni. Altri due animali (Rahln e Rainbow Bouncer) che hanno preso parte al concorso olimpico completo del '60 a Roma, sono tuttora in grado di gareggiare e di vincere, come ha fatto domenica a Montemagno d'Asti Rainbow Bouncer. Mi sembra quindi difficile parlare di allenamenti crudeli, che ridurrebbero i cavalli in condizioni pietose. Oltre tutto sono previsti severi controlli medici nelle gare di "completo ": i cavalli che dopo la prova di fondo risultano in condizioni non perfette non vengono ammessi alla successiva gara sugli ostacoli che comunque non superano in queste competizioni la misura di 1 metro e venti ». a. t.

Persone citate: Checcoli, Ferrara, Giancarlo Ferraio Caro, Giancarlo Ferraro, Pallavicino