I registi stranieri delusi dai nostri ribelli in fuoriserie

I registi stranieri delusi dai nostri ribelli in fuoriserie La rivoluzione veneziana è finita nei bisticci di parole I registi stranieri delusi dai nostri ribelli in fuoriserie (Dal nòstro inviato speciale) Venezia, 31 agosto. La rivoluzione diventa filologia. Stasera, in un incontro assai animato, si sono scambiati chiarimenti reciproci gli abitanti del Lido e cineasti dell'Associazione nazionale autori di cinema, quelli che sbarcarono una decina di giorni fa a Venezia promettendo l'« occupazione pacifica » della XXIX Mostra di cinematografia. Macché « occupazione », oggi cineasti si sono affaticati a spiegare che i veneziani l'avevano presa un po' troppo sul drammatico. L'azione in programma non era che un fatto simbolico, più che altro a carattere dimostrativo. Le finalità dei contestatori erano state ad arte travisate: quel che essi .chiedono è un Festival lungo tutto l'anno, aperto a tutti i cineasti. Il Lido, insomma, a lasciar fare a loro, diverrebbe la vetrina della cinematografia internazionale! I lidensi, a loro volta, hanno tenuto a chiarire che le botte volate in testa ai più irrequieti tra i contestatori alcune notti fa non erano di natura fascista: tutt'altro! La natura di quelle legnate sarebbe interpartitica e, per dir così, patriottica: il Lido, già malamente colpito nei suoi redditi dalla cattiva stagione, languiva nell'attesa della XXIX Mostra quando sul più bello gli capitò quest'altra grandinata (ideologica), con il risultato di mettere definitivamente in fuga gli « habitués » dei grandi alberghi, le belle dame spenderecce e i bei ricconi in sparato bianco e polsini di diamante. Come legar le mani ai giovani Udensi d'ogni ceto e tendenza davanti a queste dure evidenze? Come rifiutare a taxisti, cartolai, vetturini, ca merieri, posteggiatori, il diritto di organizzarsi a difesa dell'istituzione minacciata? Certo, avrebbero volentieri concesso il diritto di parola ai contestatori ove questi l'avessero chiesto nei modi consentiti dal galateo. Sfortunatamente, si son fatti capire soltanto adesso, bene detti ragazzi! Le spiegazioni sono state esaurienti, da ambo le parli, Ma intanto il processo di contestazione procede con esplosioni a catena dentro le stesse file dei cineasti. « Dov'è Gillo Pontecorvo? », do mandava stamane un regista francese, contestatore arrab biato. « E' a Roma per provini ». « Ma poi torna? » « No, deve proseguire per l'America ». « Per l'America!? E che va a fare in America? » « Un film con Marion Brando, roba da due miliardi di spese, tutto compreso ». All'udire questa novità, all'udì-, re che Gregoretti è atteso alla Rai-Tv per ulteriori contratti, e Cesare Zavattini sce^ neggia film italo-americani, e un terzo viaggia in « Ja-(\ guar » e un quarto è in parola con la Paramount, il regista si fece cupo: « Ma allora, perché Bellocchio è venuto a Parigi a domandarci di ritirare ì nostri film? ». Dice il sociologo Lapassade della Sorbona, contestatore internazionale: « Io non sono un operatore culturale del tipo che fa comodo alla presente società; mi definisco "agitateur culturel" Io sono per l'azione. Ma qui ci manca la forza, il numero. Come si fa a organizzare un controfestival se non abbiamo né i film, né i locali, né l'operatore che venga a proiettare il film, e forse nemmeno la gente che li venga a vedere? ». Altro contestatore straniero, Gidion Backman: « Il mondo aspetta qualcosa da Venezia. Tutti sappiamo che le cose debbono cambiare, ma nessuno sa come. Ma come possiamo, in queste condizioni, dettare da Venezia la carta fondamentale della nuova cinematografia? ». Ed il regista tedesco Alex Kluge: « La lotta delle sinistre sarà vittoriosa se sarà necessaria; perderà se non sarà necessaria. A Venezia mi domando se davvero questa lotta fosse necessaria. Avremmo fatto meglio a unire le forze contro la grande industria di produzione che blocca tutte le possibilità di evoluzione dell'arte cinematografica ». 8- gh.

Persone citate: Alex Kluge, Backman, Bellocchio, Cesare Zavattini, Gillo Pontecorvo, Gregoretti, Marion Brando

Luoghi citati: America, Parigi, Roma, Venezia