Mediazione italiana per il Boeing d'Israele
Mediazione italiana per il Boeing d'Israele Prossimo rilascio doll'aoroo Mediazione italiana per il Boeing d'Israele Dopo la revoca del boicottaggio da parte della Federazione piloti sono riprese le trattative indirette fra Algeri e Tei Aviv - Queeta sarebbe disposta a scarcerare alcuni terroristi arabi in cambio della libertà ai dodici oc Algeri, lunedi mattina. Tra l'Algeria e Israele sono stati ripresi contatti segretissimi sulla questione del « Boeing » dirottato e delle dodici persone tuttora trattenute ad Algeri. I colloqui erano iniziati già alcuni giorni addietro e poi erano stati interrotti per la minaccia di boicottaggio annunciata dalla Federazione internazionale dei piloti di linea. Gli incontri, secondo quanto si è saputo ieri da fonti bene informate, si svolgono tramite le ambasciate italiane a Tel Aviv e ad Algeri. Ufficialmente nessuna delle parti ammette che siano in corso abboccamenti del genere. Ma si è appreso che Israele, dopo avere sondato senza esito i governi di vari altri Paesi, aveva ottenuto da quello italiano (nel cui spazio aereo era avvenuto l'episodio di pirateria) la collaborazione quale intermediario. E' per questa ragione che i piloti italiani, partecipando al boicottaggio revocato ieri l'altro, avrebbero creato un notevole imbarazzo al loro governo ed avrebbero rischiato di frustrare le possibilità di successo dei negoziati. Negli ambienti diplomati- ci di Algeri si ritiene che l'annuncio dello sciopero dei membri della Ifalpa (la Federazione internazionale dei piloti) dato martedì scorso, sia giunto quando era ormai in vista un accordo, e ne abbia ritardata l'attuazione cogliendo di sorpresa tutte e tre le parti in causa. Ancora non è stato rivelato quando i dodici israeliani del « Boeing » saranno lasciati liberi. Se Israele decidesse di liberare in cambio — come hanno chiesto gli autori del sequestro — alcuni terroristi della organizzazione « El Fatah », allora entrambi i contendenti avrebbero motivi per convincersi di avere vinto la prova di forza. Ma uno scambio del genere scontenterebbe al contrario le compagnie aeree, che lo giudicherebbero un grave precedente, cioè un'accettazione di fatto dell'impiego della pirateria aerea quale strumento nella guerra fredda. Copyright di • Ths Times » e par l'Italia de «La Stampa»
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