Un pilota inglese muore per uno scontro in pista
Un pilota inglese muore per uno scontro in pista Un'altra tragedia nel mondo delle corse automobilistiche Un pilota inglese muore per uno scontro in pista A Zandvoort, in Olanda, nel G. P. di formula 2 - Chris Lambert perde il controllo della sua macchina - Tremenda collisione con la vettura dello svizzero Regazzoni (che rimane miracolosamente illeso) - Il bolide trasformato in un rottame Nostro servizio particolare Zandvoort, lunedì mattina. Il pilota inglese Chris Lambert è morto sul circuito di Zandvoort, durante lo svolgimento della prova finale del gran premio di formula due. Purtroppo, ancora una volta, la cronaca di una corsa automobilistica, si apre nel segno della tragedia. Lambert, al volante dì una Brabham Cosworth Ford, è entrato in collisione con la Tedino Cosworth Ford dello svizzero Clay Regazzoni mentre i due bolidi stavano affrontando il decimo giro: la macchina di Lambert, sfuggita al controllo del pilota, è uscita di pista trasformandosi in uno spaventoso rottame. Lambert, che al momento in cui è stato soccorso presentava ferite gravissime, è deceduto poco dopo in ospedale nonostante le cure dei medici. Regazzoni è stato invece più fortunato: il pilota elvetico è riuscito a mantenere le vettura in pista uscendo incolume dal pauroso incidente. Lambert aveva 24 anni e si era laureato in chimica all'Università di Birmingham. E' il terzo pilota britannico ucciso in pista quest'anno: Jim Clark, già campione del mondo, morì in aprile sul circuito dì Hockenheim, in Germania, e Mike Spence morì in maggio durante le prove sul circuito di Indianapolis. Lambert iniziò a correre nei go-kart, ottenendo il titolo di campione britannico: nel 1965 passò alle vetture di Formula Tre e l'anno dopo abbandonava la chimica per dedicarsi interamente alle corse. Nel 1966 vinse dieci corse e ottenne un premio di 500 sterline (750 mila lire) nel quadro di un programma per incoraggiare ì giovani piloti inglesi nella carriera sportiva. Nella gara di ieri si era qualificato per la finale piazzandosi sesto nella seconda prova. Dopo lo scontro con Regazzoni, la vettura di Lambert ha fatto alcuni testa coda, poi ha capotato, ha superato la barriera metallica finendo su una duna con le ruote in aria. Lambert è morto sul colpo per gravissime ferite al capo e la rottura delle vertebre cervicali. La salma è stata portata all'obitorio di Aerdenhout, presso Zandvoort. La vittoria nel G. P. di formula due è andata al numero uno della Matra, il francese Jean Pierre Beltoise, lasciando la bocca amara alle Ferrari che nella prima delle due manches eliminatorie, come già nelle prove, avevano alimentato speranze che alla prova dei fatti sono crollate. L'affermazione delle Matra esce esaltata dal piazzamento, in seconda posizione, del numero due della équipe francese, Henri Pescarolo, che ha preceduto nell'ordine l'inglese Richard Attwood, lo svizzero Silvio Moser ed il francese Eric Offenstadt, tutti su Techno Cosworth Ford. Beltoise che nella prima delle manches eliminatorie, si era fatto precedere dalla Ferrari V6 dell'inglese Derek EU rischiando persino di essere scavalcato dalla seconda Ferrari in gara, quella di Ernesto Brambilla, aveva evidentemente corso all'insegna dell'attendismo preoccupandosi soltanto di finire tra i primi dieci qualificati c. p. I resti della macchina del pilota inglese Chris Lambert (Telefoto a « Stampa Sera »)
Luoghi citati: Germania, Indianapolis, Olanda, Zandvoort
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