Drammatica caduta di Poulidor: forse oggi non prenderà il via

Drammatica caduta di Poulidor: forse oggi non prenderà il via La sfortuna del pia popolare corridore francese Drammatica caduta di Poulidor: forse oggi non prenderà il via La fuga di Pingeon è durata quasi duecento chilometri - Al momento dell'incidente a Poulidor, a 50 lem dall'arrivo, il suo vantaggio era di oltre dieci minuti - La lotta per staccare il capitano tricolore ha riportato il gruppo alle spalle del battistrada - Schiavon e Passuello mantengono rispettivamente 11 secondo e terzo posto in classifica generale Albi, lunedi matt. Roger Pingeon, trionfatolo re del Tour 1967, ha vinto per distacco la lunga tappa da Font Romeu ad Albi, dopo una fuga solitaria di oltre centonovanta chilometri. Il « nazionale » francese ha preceduto di quasi tre minuti, sotto lo striscione d'arrivo del circuito automobilistico di Albi, un primo gruppetto di inseguitori guidato dalla maglia gialla Van Den Berghe, da Janssen, Aimar, Van Springel e dagli italiani Schiavon, Bltossi e Passuello. Un'altra pattuglia nella quale Raymond Pouli-. dor, pesto e sanguinante dopo una grave caduta, lottava disperatamente per ricongiungersi al drappello dei dai migliori, si è classificata a 4 minuti e tre secondi dal vincitore. Una giornata lieta e triste nello stesso tempo per i « Tricolori » di Marcel Bidot che vedono compromesse — forse definitivamente — le speranze del malconcio Poulidor di vincere finalmente un Tour, proprio nell'occasione in cui la disorganizzazione la pavidità, la mancanza di iniziativa di avversàri rassegnati — '©:* peggio — ha rischiato di consegnare senza lotta la maglia gialla nelle mani di Roger Pingeon Pingeon era scattato 58 chilometri dopo la partenza, a meno di due chilometri cioè dalla vetta della Còte de la Chapelle, una salitella di quarta categoria, distanziando Jimenez, Hoban, Houbrechts, e Gandarias, che erano usciti dal plotone con lui. Passato sotto il traguardo della montagna con 20" su Jimenez e 50" sul gruppo il « numero due » della squadra di Bidot ha proseguito il suo sforzo solitario. Sulla seconda salitella, la Còte D'EspezeI, il suo vantaggio era salito a l'45" ed era addirittura di 4'20" dopo cento chilometri di corsa. Nessuno nel plotone, sembrava disposto a reagire, incredulità per la riuscita di un'impresa apparentemente pazzesca?, convinzione che Pingeon, solo a lottare contro il vento contrario, si sarebbe arreso alla distanza senza nemmeno la necessità che i suoi avversari si battessero a fondo nell 'inseguito? La maglia gialla 1967, vento contrario o no, proseguiva la sua azione a ritmo sostenuto, ed ogni cronometraggio vedeva salire il suo margine sul gruppo. L'ascesa di Pingeon in classifica generale era uno smacco per Janssen che non ha ancora abbandonato le speranze di vincere il Tour, per i nostri Schiavon, Passuello e Bitossl, ottimamente piazzati in classifica, per gli spagnoli, che hanno diversi uomini nelle prime posizioni. Eppure nessuno si muoveva, ed era estremamente facile per i « tricolori » francesi il compito di rompere i pochi tentativi di ribellione all'apatia generale. Il vantaggio di Pingeon cresceva e cresceva, sino a sfiorare i tredici minuti. Il Tour rischiava di naufragare nel ridicolo. Poulidor, ancora una volta vittima innocente della crudele sfortuna che da sempre lo perseguita, ha salvato la corsa con l'involontario sacrificio di se stesso. A poco più di cinquanta chilometri dall'arrivo infatti, nel tentativo di evitare una moto finita contro un platano e rimbalzata in mezzo alla strada, Poulidor è venuto a collisione con lo spagnolo Gonzales ed ha compiuto un pauroso volo. Pochi danni per il ciclista iberico, molti invece per il francese, ferito al naso, alla spalla, al gomito e al ginocchio destri. Poulidor si è rialzato, ridotto ad una maschera di sangue, ha cambiato bicicletta e al è messo ad inseguire un gruppo che si era intanto frazionato in una pazzesca « bagarre ». Tutti avevano lasciato andare Pingeon, nessuno perdonava invece a Poulidor questo- nuovo colpo della malasorte. Per effetto della caccia a quarantacinque all'ora tra la pattuglia che cercava di distanziare Poulidor e il drappello nel quale Bidot aveva chiamato tutti i gregari a fianco del malconcio Raymond, l'enorme vantaggio del fuggitivo solitario Pingeon è sceso di colpo, fornendo la conferma di qualcosa di poco Chiaro nella precedente passività degli inseguitori. Pingeon, senza la tardiva riscossa dei suoi avversari provocata dal doloroso incidente a Poulidor, sarebbe arrivato ad Albi largamente in maglia gialla ed oggi si parlerebbe di lui come del quasi certo vincitore del Tour. Il pronostico gli e però egualmente favorevole perché il « tricolóre » francese ha fatto un balzo fino al quarto posto, a 4'01" da Van Den Berghe, a 2'27" da Schiavon, a 35" da Passuello. Poulidor retrocede al nono posto a 5'18" dalla Maglia Gialla. Oggi, con partenza alle 11 il Tour prosegue e la sedicesima tappa di 236 chilometri, conduce ad Aurillac, attraverso i severi saliscendi del massiccio centrale, che in passato videro clamorosi crolli di Bobet e di Gaul. Gianni Pignata Ordine d'arrivo: 1. Pingeon (Francia) km. 250,500 in 6 h. 20'36", alla media di km. 37,833 (abb. 20"); 2. Godefroot a 2'58" (abb. 10"); 3. Whight (s. t. abb. 5"); 4. Janssen; 5. Van Den Berghe; 6. Hoban; 7. Bltossi; 8. Passuello; 9. Nuelant; 10. Dumont. Classifica generale: 1. Van Den Berghe 86 h. 26'08"; 2. Schiavon a l'34"; 3. Passuello a 3'26"; 4. Pingeon a 4'01"; 5. Pintens a 4'13". tilt Hi tit Hi Poulidor, con il volto coperto di sangue, dopo la caduta al Tour (Telefoto a -Stampa Sera-)

Luoghi citati: Albi, Aurillac, Francia, Schiavon