Una melodia (tra urli e fischi) vince il Festival napoletano

Una melodia (tra urli e fischi) vince il Festival napoletano Neflrulfima serata davanti a milioni di telespettatori Una melodia (tra urli e fischi) vince il Festival napoletano La canzone «Core spezzato» portata al successo da Mima Doris e Tony Astarita - Le polemiche continuano dopo il burrascoso epilogo Napoli, lunedì matt. Mirna Doris e Tony Astarita hanno vinto il Festival di Napoli con la canzone Core spezzato di Russo e Marzocco. A ventiquattr'ore dall'epilogo, autori e cantanti, ancora eccitati, analizzano i risultati della vivace sagra canora. Si fa un primo bilancio della rassegna: vinti e vincitori, ormai fuori dal clima di accesa passione che ha caratterizzato il Festival, esprimono con maggior pacatezza i loro giudizi. Dopo la graduatoria finale, che non ha suscitato sorprese — rispecchiando in pieno le previsioni della vigilia — si ricercano le cause che rendono ogni anno la manifestazione più banale e deludente. Mancanza di originalità dei testi? Ragioni commerciali? Colpa degli organizzatori? Gelosie e dannose beghe fra i cantanti? Invadente provincialismo? E' diffìcile dirlo. Certo che la rassegna non suscita più fra il vasto pubblico l'entusiasmo e l'interesse di un tempo. Sabato sera, anche nei quartieri più popolari della vecchia Napoli, i vicoli non risuonavano dei passionali canti del Festival, trasmessi per televisione. I più avevano preferito uscire in cerca di refrigerio. Soprattutto i giovani rifiutano la canzone napoletana che resta ormai legata, nonostante qualche raro tentativo di innovazione, ad un mondo ottocentesco ed anacronistico. Anche Claudio Villa, che ha sfiorato la vittoria con Ammore 'e Napule, riconosce che forse si è definitivamente conclusa una delle fasi più genuine del canto napoletano. Egli, che è il meno amareggiato di tutti per la sconfitta, ha detto: « Della mancata vittoria non me ne faccio un cruccio. Mi bastano la simpatia ed il calore umano con cui sono stato accolto dal pubblico partenopeo. Io canto soltanto per questo schietto riconoscimento ». L'ultima serata del Festival si è conclusa sabato notte al teatro « Politeama » nello stesso clima di gazzarra (urli e fischi) delle due serate precedenti. Le quattordici canzoni finaliste sono state presentate da Mike Bongiorno. Lo spettacolo televisivo era in ripresa diretta e tutta la manifestazione è stata dominata dalle urla isteriche degli agitati fans. Il duello tra i « big » si è concluso a van¬ taggio del giovane Tony Astarita, messosi in luce recentemente, anche sul piano nazionale a Saint-Vincent nel « Disco per l'estate ». Dalla selezione non si sono salvati i più popolari interpreti della canzone napoletana: Nunzio Gallo, Mario Abbate, Aurelio Fierro e Poppino Gagliardi. I giudici col loro verdetto si sono pronunciati per il genere romantico melodico, ma hanno mostrato di gradire anche ritmi allegri e vivaci. Seconda classificata è stata Bandiera bianca, una spigliata marcetta con l'ottima interpretazione di Maria Paris in coppia con Giacomo Rondinella e Sergio Bruni. Favorita dalla sorte è risultata terza Guappetella, portata al successo da Giacomo Rondinella e dalla « voce nuova » Antonio Buonomo. Quest'ultimo motivo ha riportato gli stessi voti di preferenze ottenuti da Ammore 'e Napule lanciata da Claudio Villa, per cui si è dovuto ricorrere al sorteggio. Quanto mai burrascosa è stata la premiazione. Svenimenti, bisticci e qualche cantante a gambe all'aria dietro le quinte del palcoscenico. Impossibile descrivere l'enorme baraonda, protrattasi anche dopo che il pubblico si era allontanato dal teatro. A. Luise Mima Doris e Tony Astarita (a destra) festeggiati dopo la vittoria al Festival di Napoli

Luoghi citati: Napoli, Saint-vincent