L'istruttoria per le sette vittime della cardiobaina: due incriminati?

L'istruttoria per le sette vittime della cardiobaina: due incriminati? Sta jpej* comèc1u.cIgm»s1 «a Bergamo L'istruttoria per le sette vittime della cardiobaina: due incriminati? La tragedia avvenne il 5 ottobre 1965 all'ospedale neuro-psichiatrico dopo una serie di iniezioni - Il produttore del farmaco si ucc ise durante un sopralluogo degli inquirenti Bergamo, lunedì mattino. L'istruttoria sulla impressionante serie di decessi avvenuti il 5 ottobre 1965 all'ospedale neuro-psichiatrico di Bergamo (sette ricoverate cessarono di vivere nel giro di poche ore), sta per concludersi: sembra che almeno due persone saranno incriminate. La tragedia era stata denoinìnata «della cardiobaina» — un farmaco prodotto dalla ditta « Ascheì » di Pavia — somministrato per via intramuscolare alle vittime. Sembra confermato che fu ap¬ punto questo cardiotonico a provocare i sette decessi. Il farmaco, a quanto risulta, non era avariato, ma sarebbe stato invéce somministrato in dose sbagliata, per errore. Il giudice istruttore del Tribunale di Bergamo, dott. Gian Maria Galmozzi — che conduce l'inchiesta — ha compiuto negli scorsi giorni, un altro 'sopralluogo nei laboratori della «Aschei» a Casteggio. La tragedia suscitò a suo tempo una tremenda impressione. Il titolare della ditta, Roberto Dazzini, di 41 anni, si uccise con una fucilata durante un'ispezione dell'au- torità inquirente nei suoi laboratori. Le vittime del farmaco, iniettato in dosi sbagliate, erano anziane ricoverate, tutte originarie del Bergamasco, ospiti dell'istituto da molti anni, non sofferenti di malattie mentali gravissime ma di disturbi dovuti all'età avanzata. Ecco ì nomi: Maria Valsecchi di 86 anni, da Seriate: suor Scolastica, al secolo Enrica Mangili, di 83 anni, un tefnpo monaca nel convento di Cenate Sotto: Maria Molinari, di 72 anni, da Sorisole; Bernardina Acerti di 74, da Rigoso; Maddalena Borsa di 67 anni, da Bergamo; Teresa Bertùletti, di 65, anch'essa da Bergamo, via Verzeri 5; Lucìa Arriglietti di 66 anni, da Borsico: Caterina Molinari, di 65 anni, da Rogno. Altre sette donne cui era stata fatta la medesima iniezione furono colpite da gravissimi disturbi. Mentre si susseguivano i decessi, il direttore dell'ospedale, prof. Alberto Rostan, avvertì per telefono il medico provinciale. Sul posto accorsero il prefetto di Bergamo, dott. Cappellini, il questore, dott. Mazzola, il presidente dell'amministrazione provinciale, avv. Giavazzi. Cominciava l'inchiesta. I corpi delle vittime furono allineati nella sala mortuaria e nella stessa giornata si recò all'Ospedale dì Bergamo anche l'allora ministro della Sanità, Mariotti. u. g.