Nuovi attacchi di Mosca contro i dirigenti cechi

Nuovi attacchi di Mosca contro i dirigenti cechi Inquietudine e diffidenza al Cremlino Nuovi attacchi di Mosca contro i dirigenti cechi La «Pravda» polemizza con la stampa di Fraga la quale ha protestato per il fatto che in Russia si tengono riunioni « di base » per criticare la svolta di Dubcek - Pressioni sui lavoratori cecoslovacchi mediante l'invio di lettere dall'Unione Sovietica Nastro xcrv'uria particolare Mósca, lunedi mattina. I russi continuano a guardare a Praga con sentimenti misti di inquietudine e diffidenza. Lo confermava ieri un editoriale della Pravda in cui si lamenta in particolare il fatto che alcuni giornalisti cecoslovacchi continuino a scrivere liberamente malgrado le proteste che i loro articoli hanno sollevato nell'Unione Sovietica e in altri paesi satelliti. Nell' editoriale dell' organo del partito comunista sovietico si elogia l'iniziativa di inviare lettere ai comunisti e ai lavoratori cecoslovacchi. Esse sono state scritte dai la¬ voratori sovietici che hanno preso parte a diverse riunioni svoltesi in questi giorni in tutta l'Urss per criticare la svolta politica di Praga. La Pravda afferma che in queste lettere si rileva che i russi « comprendono benissimo e condividono le preoccupazioni dei comunisti e dei lavoratori cecoslovacchi in relazione ai continui attacchi sferrati da elementi antisocialisti ed antisovietici ». Per la stampa russa il termine « elementi antisocialisti e antisovietici » sta ad indicare tutti coloro che in Cecoslovacchia sollecitano che il processo di liberalizzazione si spinga più avanti possibile, fino alla creazione di un partito di opposizione. La Pravda nota con soddisfazione che alcuni giornali cecoslovacchi hanno dato notizia delle riunioni che si svolgono attualmente nelle fabbriche sovietiche per discutere la questione cecoslovacca. «Tuttavia — aggiunge la Frauda — in Cecoslovacchia vi sono anche giornali come Mlada Pronta che si meravigliano per queste riunioni nell'Unione Sovietica, fingendo di non averne mai sentito parlare prima» di ricevere le lettere in questione da parte degli operai sovietici in cui si criticavano alcuni giornalisti liberali. Dall'intero articolo del giornale traspare in maniera chiara il disappunto del Cremlino per la libertà di cui continuano a godere i giornalisti in Cecoslovacchia. Il giornale fa capire che è intollerabile che ai giornalisti, in un regime comunista, sia consentito di scrivere ciò che vogliono invece di ciò che Mosca vorrebbe che scrivessero. Mlada Fronta, il giornale contro cui la Pravda ha diretto il suo attacco, è l'organo della gioventù cecoslovacca che ha assunto le posizioni più critiche nei confronti degli stalinisti di Praga. Un vero avvertimento ai dirigenti « liberali » cecoslovacchi che avessero In mente di rivolgersi all'Occidente per ottenere un prestito destinato a ridare forza alla provata economia cecoslovacca è contenuto in un altro articolo, pubblicato nella rivista sovietica Vita internazionale. In esso si fa capire che un fatto del genere sarebbe inaccettabile per Mosca. «Lo Stato che tenti di costruire il socialismo — si legge nell'articolo — contando sull'appoggio delle potenze imperialiste, può divenire uno strumento nelle 1 mani dell'imperialismo monI diale, uno strumento nella sua lotta contro il blocco sovietico ». Questa serie di attacchi contro il nuovo regime cecoslovacco avviene, probabilmente non a caso, mentre si sta procedendo in Cecoslovacchia alla nomina dei delegati al congresso del partito comunista che, secondo tutte le previsioni, decreterà l'espulsione degli ultimi stalinisti dal comitato centrale del partito, a. p.

Persone citate: Dubcek, Fraga