Lisa Gastoni premiata con la «grolla» si è affermata anche come pescatrice

Lisa Gastoni premiata con la «grolla» si è affermata anche come pescatrice La tradizionale gara dopo la festa del cinema di St-Vincent Lisa Gastoni premiata con la «grolla» si è affermata anche come pescatrice Vivaci dichiarazioni di Luigi Chiarini sulla Mostra veneziana in polemica con alcuni registi italiani rioslro servizio pnrticohirc St-Vincent, lunedì mattina. Ai meriti, riconosciuti sabato, di attrice, Lisa Gastoni ha aggiunto ieri mattina qualità inattese di pescatrice. E' stata lei, infatti, a vincere nella sezione femminile anche la gara di pesca alla trota, disputata nella riserva dell'Evancon, in Val d'Ayas, presso Arcesaz. Applaudita e fotografata sabato notte nel salone delle feste del Casinò come migliore star del cinema italiano per il 1968, la vivacissima protagonista di Grazie zia ha avuto il suo bis di battimani e complimenti all'aria aperta, in una pittoresca cornice di prati in fiore, per aver ottenuto il migliore punteggio in una competizione, a dire degli intenditori, particolarmente difficile: « pesca di movimento », ci ha precisato il direttore di gara, Walter Marcheselli, cioè pesca assai più ardua e rischiosa di quella che si effettuava in lago a Gressoney e che integrò la manifestazione delle Grolle fino al 1961. Punti 280 per Lisa Gastoni, dunque, sei trote pescate per un peso di kg. 1.600. Dopo la bella «Zia», viene seconda, con 270 punti, la bionda «Helga», difatti, è Ruth Gassman, la tedeschina che ora, in Italia, rinverdisce la popolarità conquistata prima in Germania e Francia con un'opera, diciamo così, informativa di enorme curiosità. (« Helga » tiene però a precisare che nella scena del parto non è lei ad apparire sullo schermo, bensì una controfigura). Le altre dive se la son cavata più o meno bene, terza Nicoletta Machiavelli, seguita da Valérie Lagrange, Delia Boccardo, Agnès Spaak, Katharina Williams, con punteggi che è inutile trascrivere, per finire con Valeria Ciangottini e Vonetta McGee, ultima assoluta Inabile (o sfortunata) con l'amo, questa Vonetta, americanina di pelle scura, nata a San Francisco circa vent'anni fa, ha avuto invece propizia sorte come attrice: e ce l'ha detto lei stessa, con voce armoniosa e profonda, che sembra quella d'una cantante e non lo è. Arrivata a Roma attratta dal luccicante prestigio di Cinecittà, Vonetta, per quanto studentessa in lettere, è entrata nel giro della celluloide affiancando prima Trintignant in un western di Corbucci, e poi diventando protagonista di Faustina, opera prima di Luigi Magni. Tra i pescatori più fortunati c'era anche un autorevole componente della giuria, Luigi Chiarini, che ha tratto buon auspicio da questa sua pesca montana per l'altra, di diverso genere, che nei giorni pros- simi andrà a realizzare nei vi- vai cinematografici di Parigi e Londra. Dopo la ispezione franco-inglese, Chiarini volerà all'Est. « Nonostante le annunciate contestazioni globali, o parziali, o come volete — dice il responsabile massimo del Festival lagunare — la Mostra si farà ». Gli autori italiani iscritti all'Anne, come si è letto in un loro pronunciamento recente, pare affilino le armi per mostrarsi particolarmente aggressivi nei riguardi della prossima manifestazione veneziana e del suo pugnace direttore. « E se vi toccasse d'assistere a una mostra di Venezia senza film italiani? », dice Chiarini, e dopo tale domanda aggiunge: « Il cinema di cui Venezia è il simbolo, e che l'Anac dice di contestare, è lo stesso dei maggiori suoi soci: Antonioni, Rosi, Pontecorvo, Pasolini, Gregoretti, Bellocchio, i fratelli Taviani, Orsini, De Seta... E' il cinema, insomma che proprio al Lido ha ottenuto i riconoscimenti più autorevoli ». Achille Valdata ss*" * v Agr.es Spaak e Vonetta McGee alle prese con le trote sulle rive dell'impetuoso Evancon in vai d'Ayas (Foto Moisio)