Ottenuta dai gollisti lo maggioranza assoluta
Ottenuta dai gollisti lo maggioranza assoluta // ballottaggio definitivo per le legislative in Francia Ottenuta dai gollisti lo maggioranza assoluta 'I risultati della Francia metropolitana: Unione nuova repubblica 283 seggi, giscardiani 63, comunisti 32, Federazione delle sinistre 57, Centro 29, altri 6 - Incompleti ancora i dati dell'Oltremare ■ I gollisti potranno governare senza ricorrere ai «repubblicani indipendenti» - Rieletti i «leaders» dell'opposizione Mitterrand, Mollet, Defferre, Duhamel; Mendès-France è battuto Dal nòstro corrispondente Parigi, lunedì mattina. Nei ballotaggi di ieri, la vittoria gollista e stata ancor più ampia di quanto si poteva prevedere dopo il primo turno di domenica scorsa. L'Unione per la difesa della Repubblica, ossia il partilo del gollismo incondizionato, ha ottenuto oltre un ccutinaio di seggi più che nella passata legislatura Anche i repubblicani indipendenti di Valéry Giscard d'Estaing, che fanno parte dell'attuale maggioranza, hanno guadagnato una" ventina di seggi rispetto alle elezioni dell'anno scorso, ma in pratica essi escono perdenti da questa competizione, perché la loro collaborazione non è più necessaria Nella catastrofe dell'opposizione si sono salvati tutti i maggiori esponenti dei partiti: Francois Mitterrand, presidente della Federazione; Guy Mollet, segretario del partito socialista'; Jacques Duhamel, leader del Centro; Gaston Defferre, sindaco socialista di Marsiglia. Waldeck Rochel, segretario del partito comunista, era già stato eletto al primo turno. Mendes France è stato battuto ieri dall'avversario gollista. L'opposizione torna in Parlamento con forze talmente ridotte da non poter più esercitare un'azione politica efficace. Nell'ingranaggio del potere personale, aveva già scarso peso nella passata legislatura, quando lo scarto fra la maggioranza e l'opposizione era di appena un voto; ora, con' la maggioranza assoluta gollista, la sua presenza all'Assemblea Nazionale sarà praticamente trascurabile. Era, però, un risultato già scontato dopo il primo turno, sia pure entro limiti meno schiaccianti, cosicché l'interpretazione dei risultati di ieri, più che sulle sorti dell'opposizione deve concentrarsi su quelle dei repubblicani indipendenti. Se l'Unione per la difesa della Repubblica non avesse ottenuto la maggioranza assoluta, Giscard d'Estaing sarebbe diventato l'arbitro della maggioranza parlamentare perché, ai termini della costituzione della Quinta Repubblica, il capo dello Stato non può sciogliere l'Assemblea prima di un anno. Nelle condizioni attuali, invece, il gruppo dei repubblicani indipendenti in pratica non conterà più nulla. Ciò è molto importante perché, con il voto di ieri, la Francia è entrata nell'epoca post-góllista. Il generale De Gculle rimarrà a capo dello Stato fino alla scadenza del mandato, oppure si ritirerà spontaneamente fra qualche mese, quando il regime si sarà dimostrato abbastanza solido all'interno da non dover più temere i pericoli che ha corso in maggio; però in un caso come nell'altro, è chiaro che De Gaulle deve ormai rinunziare ai sogni di grandeur che avevano costituito finora l'asse della sua politica. Rimarrà dunque ancora più o meno a lungo al potere, ma ormai siamo già in pieno post-gollismo: siamo arrivati, cioè, ad una svolta politica radicale. Crollata l'alternativa di una maggioranza di sinistra, si poteva ancora pensare alla possibilità della successione liberale di Giscard d'Estaing: ora, oon la maggioranza assoluta, l'arbitro della vita pubblica francese diventa Georges Pompidou, il vero capo del neogollismo, del partito, cioè, che ha realizzato l'unione di tutte le forze di destra. Sandro Volta Maurice Chevaiier ammicca ai fotografi nell'atto di uscire dalla cabina di voto (Telefoto)
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