Tatti pronosticano Eddy Merckx ma Gimondi può battere il belga

Tatti pronosticano Eddy Merckx ma Gimondi può battere il belga Tatti pronosticano Eddy Merckx ma Gimondi può battere il belga Parlano i protagonisti della competizione - Le speranze degli spagnoli e dei francesi (Dal nostro inviato speciale) Imola, 30 agosto. Ultimi allenamenti in vista dei campionati del mondo di ciclismo su strada, ultime impressioni dei protagonisti prima che, domenica mattina, la corsa iridata obblighi a passare dalle parole alle pedalate. L'occasione per una « panoramica » sugli attori del campionato del mondo è venuta dalla riunione sindacale promossa da Fiorenzo Magni a Faenza per la costituzione dell'Associazione internazionale dei corridori ciclisti professionisti. Qualcuno, come la maglia iridata uscente Eddy Merckx e il suo gregario Van Schil, è addirittura giunto all'appuntamento in bicicletta; qualcun altro, come Jacques Anquetil, ha avuto appena il tempo di cambiarsi per raggiungere Faenza, dopo un intenso allenamento mattutino di 180 chilometri. L'anziano fuoriclasse francese, inappuntabile con un maglione azzurro di cachemire e pantaloni celesti, invita a non puntare, su di lui per la prova di dopodomani: « Le mie condizioni di forma — dice il normanno — sono buone, ma un circuito come quello di Imola non è troppo adatto ai mìei mezzi. Questo non vuol dire che noi francesi ci rassegniamo a un ruolo dì secondo piano. Tra noi quello che va più forte ed ha maggiori possibilità mi sembra Pingeon. Il favorito mio naturalmente è quello di tutti, cioè Merckx, ma gli italiani, soprattutto Gimondi, corrono in casa davanti ad un pubblico che col suo entusiasmo darà loro la carica per superare se stessi. Non mi stupirei se fosse proprio Felice a spuntarla ». Merckx, il favorito di tutti, non si sottrae alle indicazioni generali che lo vogliono vincitore domenica ad Imola: « E' chiaro — commenta il belga — che sono venuto qui per vincere e farò tutto il possibile per riuscirci, anche se nella squadra della mia nazione posso contare soltanto sull'appoggio di due gregari. Tutti gli altri, però, saranno contro di me e gli avversari, a cominciare da Gimondi, sono fortissimi. Se dovessi perdere, sarei lietissimo di cedere a Felice la maglia iridata, ma non è il caso di essere pessimisti prima del tempo ». Anche per gli spagnoli il duello tra Merckx e Gimondi sarà il motivo conduttore della prova iridata. «Il belga — dice Gonzales — ha dimostrato al Giro d'Italia di essere un indiscutibile fuoriclasse, l'italiano corre davanti al suo pubblico con la rabbiosa volontà di vincere. Noi cercheremo di approfittare della situazione: lasceremo fare la corsa agli altri, cercando di restare nelle prime posizioni. Potrei essere anch'io fra i primi, tanto più se il bel tempo favorirà noi spagnoli ». Janssen, arrivato sulla scena dei Mondiali soltanto nel tardo pomeriggio, non ha preso parte alla riunione di Faenza; l'olandese, interpellato per telefono, ha fatto dichiarazioni molto misurate: « Sono già stato campione del mondo e quest'anno, con la vittoria del Tour, ho raggiunto il trofeo che mancava nel mio record. Non farei quindi un dramma se la vittoria ad Imola toccasse ad un altro. Comunque se mi si ripresenterà l'occasione come quella dell'anno scorso, non mi lascerò certamente sorprendere una seconda volta da Merckx». E per finire gli azzurri. Nella squadra italiana, perfettamente preparata e moralmente compatta come raramente 10 è stata negli ultimi anni, regna la massima fiducia per la prova di domenica. « Non è da oggi — confessa Gimondi — che si sa che il campionato del mondo è una corsalotterìa. Ci si può sentire fortissimi e non vincere lo stesso. L'essenziale è, essere in grado di lottare con tutte le energie per non perdere la minima possibilità dì successo. Da questo punto di vista sono tranquillo. Ci terrei immensamente alla maglia iridata, che mi ripagherebbe di un sacco di amarezze, ma devo fare i conti con troppi avversari, non soltanto con Merckx. Su una corsa del genere, può essere pericoloso anche un Wolfshohl, un Pingeon, e non è che qualche nome a caso ». Ed ecco in poche battute 11 giudizio degli altri uomini di punta della formazione italiana. Motta: « Se la gamba non mi darà fastidi penso di potermi battere tra i primi ». Bitossi: « Merckx è il favorito, ma io'non starò a guardare e Gimondi nemmeno ». Balmamion: « Il belga ha dimostrato di essere il più forte, ma se la giornata fosse calda ijome oggi, potrebbe uscirne fuori qualche brutta sorpresa anche per lui ». Adorni: « Merckx è l'uomo da battere ed anch'io, come ogni azzurro, cercherò di contribuire a sconfiggerlo, anche se normalmente siamo compagni di squadra ». Dancelli: « Io non sono certo tra i favoriti, ma ho il compito di rendere sin dall'inizio dura la corsa, e farò senz'altro il mio dovere. Se capitasse un'occasione, certo non la perderò. Il favorito, però, è sempre Merckx, che è il più forte di tutti». Gianni Pignata

Luoghi citati: Faenza, Imola, Italia