Gimondi e gli altri stradisti hanno rischiato una tragedia di Maurizio Caravella

 Gimondi e gli altri stradisti hanno rischiato una tragedia Gimondi e gli altri stradisti hanno rischiato una tragedia Un'auto sbanda in curva e per poco non investe i ciclisti azzurri in allenamento • Balmamion sfiorato paurosamente dalla vettura, insieme con Gimondi, Taccona e Cadetto - Dichiarazioni di Merckx per la gara iridata di domenica (Dal nostro inviato speciale) Imola, 29 agosto. I ciclisti azzurri, che stanno ultimando la preparazione a Dozza in vista dei Campionati mondiali di domenica, hanno rischiato stamane un pauroso incidente, ha squadra, al gran completo, si stava allenando nei pressi di Imola; Gimondi, Motta e gli altri procedevano in doppia fila su un tratto in salita. Una (f 500 », proveniente dalla parte opposta, ha preso una curva a velocità eccessiva ed ha sbandato verso la squadra italiana. Per un attimo, si è temuto il peggio: l'auto puntava contro Taccone, Carletto, Balmamion e Gimondi, che si trovavano nelle prim" posizioni del gruppetto l guidatore, con molta p. ontezza di spirito, ha dato una brusca sterzata ed è riuscito per un soffiò ad evitare l'incidente. La « 500 » è finita nel fosso adiacente alla strada, ammaccandosi un po' la carrozzeria, poi è immediatamente ripartita: il conducente, rendendosi conto di aver commesso una grave imprudenza e vedendo gli azzurri avvicinarsi per fare le loro rimostranze, ha preferito evidentemente evitare spiacevoli discussioni. La squadra è rimasta un po' "choccata" dopo lo scampato pericolo e Taccone, appena rientrato in albergo, ha detto: « La macchina andava almeno a cento all'ora, mi è passata a non più di dieci centimetri. Non mi sono mai preso uno spavento del genere... ». Anche Balmamion era molto scosso: « L'auto puntava decisamente contro • di noi, abbiamo frenato di colpo e ci siamo gettati vicino al fosso. C'è mancato davvero poco... ». Gli azzurri sono stati fortunati, se la sono cavata soltanto con un grosso spavento. Una ciclista olandese, invece, è stata urtata lateralmente da un grosso camion ed ha dovuto essere trasportata all'ospedqje di Castel San Pietro con una profonda ferita alta mano destra ed una sospetta frattura. Sì tratta della Hage, giunta terza a Roma nella gara d'inseguimento e selezionata anche per i Campionati su strada. Forse dovrà disertare la prova iridata. L'argomento d'attualità, intanto, è il prossimo duello tra Gimondi e Merckx: secondo molti tecnici, questo dovrebbe essere il tema dominante dei prossimi Mondiali. Il belga si trova con tutta la squadra a Fontanelice, un piccolo centro nei pressi di Imola: è sicuro di se stesso, ma avrebbe preferito che la rappresentativa fosse stata composta in modo diverso: «E' stata una ingiustizia — ha detto — lasciar fuori elementi del valore di Reybroeck e Spruyt. Mi sarebbero sta*i molto utili, specie in caso di arrivo in volata. Evidentemente hanno più fiducia in me i miei avversari che non la Commissione tecnica belga. Sono sicuro di vincere, ma con due gregari del genere mi sentirei già oggi campione del mondo... ». Gimondi è con gli altri azzurri nel «ritiro» di Dozza. Fino a poco tempo fa aveva poca fiducia in se stesso, sembrava quasi Sul punto di chiedere al c. t. Ricci dì escluderlo dalla squadra. Poi ha vinto il tìtolo italiano, ha disputato una convincente Parigi-Lussemburgo ed ora Sembra tornato il Gimondi del giorni migliori. Ha detto: « Non mi lascerò più staccare da Merckx come è successo a Varese: questa volta sarò io a portarmi all'offensivaIl belga ha dichiarato di rendere dura la corsa per stancarmi; lo farò la stessa cosa ed alla fine tireremo le somme. Se ci sarà il sole, la fatica sarà tremenda, ma sono convinto di tenere fino in fondo. Merckx è sempre il favorito, però noi italiani potremo batterlo ». Anche l'anno scorso si disse la stessa cosa, poi la lunga fuga promossa da Motta condizionò la tattica degli azzurri e fu proprio Merckx ad imporsi. « Ma questa volta non succederà — ha detto Gimondi —. bisognerà correre imiti per cercare di vinceree sono certo che anche Motta se ne sia reso conto. Io non lo danneggerò: sono anzi disposto ad aiutarlo. E sono sicuro che, in caso di necessità, anche lui farà altrettanto ». Maurizio Caravella Balmamion, il ciclista azzurro che ha corso il rischio maggiore mentre la squadra Italiana si allenava a Imola

Luoghi citati: Dozza, Fontanelice, Imola, Lussemburgo, Parigi, Roma, Varese