Nel '67 l'Inam ha avuto un attivo di 22 miliardi

Nel '67 l'Inam ha avuto un attivo di 22 miliardi Nella provincia di Torino Nel '67 l'Inam ha avuto un attivo di 22 miliardi Quattro miliardi spettano allo Stato, 18 miliardi servono a coprire il passivo di altre province - Gli assicurati hanno versato contributi per 66 miliardi e hanno ricevuto prestazioni per 43 miliardi - Spese amministrative: un miliardo In sede nazionale il bilancio Inam è in deficit di cento miliardi; nella nostra provinvia è attivo per 22 miliardi. Chiede un lettore: « Dove va a Unire qucuto denaro? ». La risposta è semplice e risiede nello stesso concetto della parola « mutualità ». L'attivo di gestione della sede torinese dell'Inani (18 miliardi) serve a sostenere l'assistenza nelle province dove il livello del lavoro e dei salari è notevolmente inferiore a quello della città più industrializzata d'Italia. Gli altri 4 miliardi, pari allo 0,58 per cento dei contributi, sono di competenza statale, servono al fondo di « solidarietà sociale ». Ci spieghiamo. Gli assistibili Inam a Torino e provincia sono 1.274.344, dei quali 779.261 « iscritti principali » e gli altri familiari. Le «unità paganti », cioè coloro che pagano contributi all'Inam (parte viene corrisposta dalle aziende, parte dagli interessati per ritenuta) sono 546.828. Lo scorso anno hanno versato in totale oltre 66 miliardi, con una media, prò capite di 120.762 lire. In cambio, tutti i mutuati Inam che hanno avuto bisogno di cure hanno ricevuto prestazioni per circa 43 miliardi. Della cifra restante, oltre un miliardo è Bervito alle spese di amministrazione dell'Inani, 4 miliardi sono andati allo Stato come « contributo addizionale di solidarietà sociale » e 18 miliardi, come abbiamo detto, vengono utilizzati dal l'ente mutualistico per le ge stioni deficitarie. Come sono stati spesi 1 42.872 milioni delle prestazioni economiche e sanità rie? I conti sono presto fatti Le indennità di malattia, di maternità e varie hanno assorbito 9318 milioni, con un aumento di 1165 milioni rispetto all'anno precedente. Motivi principali: sono cresciuti gli assicurati perché la ripresa economica ha determinato nuove assunzioni di mano d'opera in alcuni settori industriali; è aumentata la.frequenza di malattia (262 mila casi) a causa dell'epidemia influenzale verificatasi nel primo trimestre dello scorso anno. Le giornate indennizzate sommano a 3 milioni 290 mila, i casi di malattia a 262 mila. Per l'assistenza medica generica si sono spesi 8.304 milioni, un quarto in più rispetto al '66. Il maggior onere è stato causato, tra l'altro, dai miglioramenti economici accordati ai medici in seguito al sistema del doppio forfait. Com'è noto, ad esclusione di alcuni pediatri che vengono ancora compensati « a notula », i sanitari che prestano servizio mutualistico ricevono una somma annua di circa 650C lire per iscritto nei loro elenchi, qualunque sia il numero delle visite. Il costo medio annuo per assistibile, relativo a questo capitolo è stato di 6542 lire contro le 5384 nell'anno precedente. Nel '67 l'assistenza farmaceutica è costata all'Inam torinese, 9.408 milioni pari al 17 per cento in più rispetto al '66, di fronte a un aumento degli « aventi diritto » inferiore al 4 per cento. Il numero delle prescrizioni è imponente: circa dodici milioni, il che significa una media annua prò capite di 9,46 medicine con un costo di 7412 lire. La voce di spesa più elevata è costituita dall'assistenza ospedaliera: 11.925 milioni nel '67, due miliardi in più a confronto del '66. Sono aumentati la frequenza di ricovero, le rette e i compensi sanitari. Il costo medio per ogni ricoverato è salito a lire 85.110. Le altre assistenze, che nel '67 hanno assorbito 3.917 milioni, comprendono le prestazioni sanitarie ambulatoriali, specialistiche fuori dell'ambulatorio, ostetriche e integrative (convalescenziari, colonie ecc.). Ultimo resta il capitolo dei costi amministrativi: poco più di un miliardo per il per- sonale.

Persone citate: Inam

Luoghi citati: Italia, Torino