Un cacciatore spara al buio ma colpisce i nipoti: un morto
Un cacciatore spara al buio ma colpisce i nipoti: un morto Presso Pasteggio, nell'Oltrepò Pavese Un cacciatore spara al buio ma colpisce i nipoti: un morto L'altro non è grave - La vittima aveva 23 anni - Il responsabile (un agricoltore quarantaquattrenne) denunciato a piede libero per omicidio colposo e lesioni - Il fatto è avvenuto a tarda sera, ai margini d'una riserva Ucciso dietro lo siepe mentre imita il merlo (Dal nostro inviato speciale) Casteggio, 27 agosto. Durante una battuta di caccia un agricoltore ha sparato un colpo di doppietta raggiungendo per digrazia due suoi nipoti che, separati da luì, erano appostati ai bordi di una riserva: uno è deceduto; l'altro ha riportato ferite non gravi. Il morto è il ventitreenne Giancarlo Rplflni abitante nella frazione S. Eusebio di Fortunago, a 25 chilometri eia Voghera; il ferito è un suo cugino, il muratore - Guerrino Nobile di 33 anni, anch'egli di S. Eusebio. Lo sparatore — Primo Lanfranchi, quarantaquattrenne — è stato denunciato a piede libero alla Procura dela Repubblica per omicidio colposo e lesioni colpose. Teatro dell'incidente una zon" 'elle colline dell'Oltrepò pavese alla periferia di S. Eusebio, In località « Campo Armandola ». Il fatto è stato ricostruito attraverso le indagini dei carabinieri ma rimangono ancora punti oscuri: non si riesce a comprendere come mai i due cugini e lo zio Lanfranchi si fossero recati a caccia verso le 20,30 di ieri sera, quando ormai la visibilità era ridotta praticamente a zero. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Giancarlo Rolfini e Guerrino Nobile, dopo una giornata dì lavoro nei campi, avevano deciso di raggiungere « Campo Armandola » per una battuta di caccia. Giunti sul luogo, si erano appostati, nella speranza di trovare selvaggina ai margini d'una grande riserva, nascondendosi sott" un salice, in mezzo all'erba alta. A questo punto (erano le 20,30 circa) sarebbe arrivato, ignorando la presenza dei due nipoti, l'agricoltore Primo Lanfranchi anch'egli deciso a compiere una battuta. « Ho udito un fruscio provenire dall'erba — ha dichiarato oggi l'agricoltore. — Mi è sembrato che qualcosa muovesse e ho pensato a un capo di selvaggina. Imbracciato il fucile, ho mosso ancora qualche passo: disgraziatamente ho premuto il grilletto, facendo partire il colpo». Alla detonazione della cartuccia calibro 12 esplosa dal Lanfranchi, hanno fatto eco le urla di dolore e di spavento dei due cugini. Giancarlo Rolfini, raggiunto dalla scarica di pallini al viso e al torace, è crollato mentre il Nobile, colpito al ginocchio e al braccio destro, balzava allo scoperto. Il Lanfranchi aveva sparato da una distanza tìi quindici-venti metri e la gravità delle ferite riportate dal Rolfini appariva subito evidente. Il giovane veniva trasportato in una casa distante mezzo chilometro, dove il quarantatreenne Luigi Nobile, abitante a Milano, ada giati sulla propria auto f due feriti e fatto sabre lo sparatc/e, si dirigeva verso l'ospedale di Voghera. Al pronto soccorso veniva però portato soltanto Giancarlo Rollini: le sue condizioni erano disperate e infatti pochi minuti dopo il ricovero cessava di vivere. Il Nobile, recatosi successivamente al nosocomio, veniva dichiarato guaribile in dieci giorni. In un primo tempo, dalle dichiarazioni rese dagli stessi congiunti della vittima, sembrava che il giovane fosse stato raggiunto, mentre rincasava dal lavoro nel campi, da un colpo di fucile esploso da un bracconiere. La versione non convinceva però gli Inquirenti e stamane, dopo che le indagini si erano protratte tutta la notte, si poteva finalmente far luce sull'episodio e accertare le responsabilità del Lanfranchi. In serata, ottenuta l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria, la salma di Giancarlo Rolfini è stata trasportata alla frazione San Eusebio di Fortunago, dove domani si svolgeranno ì funerali. f> m< Giancarlo Rolfini, 23 an-' ni, il cacciatore morto
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