Gli sportivi d'Europa reagiscono all'invasione della Cecoslovacchia

Gli sportivi d'Europa reagiscono all'invasione della Cecoslovacchia Boicottati i rapporti agonistici con i paesi aggressori Gli sportivi d'Europa reagiscono all'invasione della Cecoslovacchia La Svizzera rinvia l'incontro di calcio in programma il 22 settembre con la Polonia - Il Celile non affronterà gli ungheresi del Ferencvaros nella Coppa dei Campioni - Altre partite disdette da squadre austriache e belghe - In Italia: dichiarazioni di Fabian, vice-segretario del Coni Zatopek chiede l'esclusione deii'Urss diesile Olimpiadi (Nostro servizio particolare) Roma, 23 agosto. Organizzazioni e società sportive di tutta Europa intensificano la loro protesta per l'aggressione alla Cecoslovacchia rifiutandosi di affrontare le competizioni nelle quali sono impegnati i Paesi le cui truppe hanno partecipato all'invasione del territorio cèco. Cosi la Svizzera ha deciso di rinviare il confronto calcistico con la nazionale polacca, fissato per il 22 settembre, 1 dirigenti della squadra belga dell'Anderlecht hanno rinunciato al match del 28 agosto con la Dinamo di Mosca, 11 Rapid di Vienna — campione austriaco — ha invitato la propria federazione a disdire il confronto con l'Ungheria fissato per l'8 settembre a Budapest. Dalla Scozia si apprende che il Celtic di Glasgow ha inviato un telegramma all'Unione calcistica europea chiedendo che nessuna squadra occidentale giochi contro rappresentative sovietiche, polacche, ungheresi, tedesco orientali e bulgare. I dirigenti del club hanno intanto rinunciato a recarsi 11 18 settembre a Budapest per affrontare il Ferencvaros nella prima gara del turno di apertura della Coppa dei Campioni. Intanto a Lipsia, nella Germania Est, si sono iniziati 1 campionati europei juniores di atletica leggera con una partecipazione ridottissima: dei ventiquattro Paesi iscritti, soltanto undici (Urss, Albania, Romania, Jugoslavia, Polonia, Bulgaria, Belgio, Olanda, Ungheria, Austria e Germania Orientale) sono rimasti in lizza e le gare non saranno più valide per l'assegnazione dei titoli continentali giovanili. Queste iniziative sono state prese spontaneamente da sodalizi ed organizzazioni, senza accordi reciproci, e.riguardano avvenimenti dei prossimi giorni. Esse potrebbero sfociare in un atteggiamento ancor più aspro, cioè nella rinuncia collettiva alle prossime Olimpiadi, se alle gare di Città di Messico — che avranno luogo dal 12 al 27 ottobre —: parteciperanno le rappresentative delle Nazioni che hanno invaso la Cecoslo vacchia. Proprio ieri ad Olympia, in Grecia, è stata accesa la fiaccola dei Giochi, che attraverso un viaggio di 14 mila chilometri giungerà nella capitale messicana il giorno della cerimonia d'apertura della più grande rassegna sportiva mondiale. Contemporaneamente a Praga — in una edizione clandestina del giornale sportivo Stadion affìssa sui muri — il famoso mezzofondista Emil Zatopek (ouattro volte campione olimpionico ed attualmente colonnello dell'esercito cecoslovacco) ha firmato un appello nel quale si chiede l'esclusione deii'Urss dalle prossime Olimpiadi. « L'Unione Sovietica, responsabile di una aggressione — scrive Zatopek — deve subire lo stesso trattamento del Sud Africa, paese al quale i Giochi sono vietati per la inumana condotta politica ». Da Londra, ha fatto eco a Zatopek un altro grande campione di atletica leggera dei recente passato: Gordon Pirie. L'ex asso inglese del mezzofondo attualmente svolge la professione di medico, ed è appena rientrato dalla Cecoslovacchia dove ebbe occasione di incontrarsi con Zatopek stesso. A Losanna il segretario generale del Comitato olimpico internazionale ha informato che sinora « non è pervenuta alcuna richiesta ufficiale di escludere la Russia dai prossimi Giochi. Se ciò avverrà saranno immediatamente convocati i 9 membri del Comitato esecutivo per decidere in merito ». A Baltimora, le federazioni americane sarebbero sul punto di fare questa proposta. A Roma il Comitato olimpico italiano non ha preso per ora posizione; il dott. Fabian ha espresso l'augurio che non si debba giungere a conseguenze così gravi e che la pace torni presto in Cecoslovacchia. Nella capitale si trova il sovietico Andrianov, vice-presidente del Ciò che ha escluso « qualsiasi rispondenza dei fatti di Praga nello sport ». r. s. Nella città di Olimpia, In Grecia, è stata accesa ieri la fiaccola che attraverso una gigantesca staffetta giungerà a Città dl Messico per la cerimonia Inaugurale del 12 ottobre: mentre sulle Olimpiadi gravano l pericoli della crisi internazionale, il simbolo di sport e dl pace Inizia II suo avventuroso viaggio (Telefoto)

Persone citate: Andrianov, Celtic, Emil Zatopek, Gordon Pirie, Zatopek