Mosca blocca con il «veto» la condanna delle Nazioni Unite di Nicola Caracciolo

Mosca blocca con il «veto» la condanna delle Nazioni Unite Al Consiglio di Sicurezza dell'Orna Mosca blocca con il «veto» la condanna delle Nazioni Unite La votazione ha dato questi risultati: 10 contro S'Urss, due a favore e tre astenuti - Il Consiglio è di nuovo riunito nella notte: ascolterà il ministro degli Esteri cèco Hajek, giunto in volo da Belgrado <- Johnson malgrado i fatti di Praga vorrebbe incontrare i capi russi prima delle elezioni presidenziali di novembre (Dal nostro corrispondente) Washington, 23 agosto. Il Consiglio di sicurezza tornerà a riunirsi stanotte per discutere della Cecoslovacchia: è possibile che testimoni di fronte ad esso il ministro degli Esteri cecoslovacco, Jiri Hajek, in volo mentre scriviamo alla volta di New York. Comunque nulla di certo. Lo stesso Hajek, è stato detto, sarebbe indeciso sul da farsi: chiedere al Consiglio la condanna dell'Unione Sovietica potrebbe rendere più difficile la missione del presidente cecoslovacco Svoboda andato a Mosca per negoziare una soluzione. In realtà—è solo una speranza, beninteso — negli ambienti del Palazzo di vetro non si esclude che i russi possano essere costretti a fare qualche concessione ai cecoslovacchi. Mosca, cioè, si starebbe rendendo conto di essersi cacciata in un pasticcio più difficile da risolversi del previsto. Per cominciare c'è l'indicazione che 1 russi non si aspettavano alle Nazioni Unite una disapprovazione cosi massiccia. Il Consiglio di sicurezza ha votato con dieci voti a favore, due contrari e tre astensioni (India, Pak'stan e Algeria) una risoluzione di condanna che tuttavia non è stata approvata dato che l'Urss ha potuto bloccarla con il veto. Ciò non toglie che sul piano morale la sconfitta sia grave e che rischi di ripetersi in assemblea. Il che era scontato, ma non in misura cosi massiccia. L'Unione Sovietica rischia di essere appoggiata soltanto dai paesi del Patto di Varsavia, e nemmeno tutti. In secondo luogo le reazioni nel mondo comunista sono più negative di quanto i sovietici si attendessero. Per finire la situazione interna cecoslovacca: i russi non sono riusciti a formare in tre giorni nemmeno un sembiante di governo a loro favorevole. Gli elementi che rappresentano nel partito l'ala ostile a Dubcek hanno dimostrato una certa riluttanza p.U'idea di tornare al potere con i carri armati sovietici. Il che, beninteso, non cambia la sostanza delle cose: la disapprovazione di tutto il mondo può forse convincere i sovietici a muoversi con più cautela. Non impedisce loro di soffocare la libertà in Cecoslovacchia Il massimo segno di moderazione che ci si può aspettare dallTIrss in questa situazione è che — a differenza di quanto ha fatto in Ungheria nel '56 — questa volta rinunci a fucilare gli oppositori. E' questo il limite della azione che si sta conducen do all'Onu. Essa in definitiva mira soltanto a convincere i sovietici ad esercitare un potere oramai indiscutibile senza inutili crudeltà. Il rappresentante inglese Lord Caradon ha chiesto ieri per esempio, all'am basciatore sovietico Malik di dare assicurazioni sulla salvezza di Dubcek; in secondo luogo di convincere l'Urss che questo genere di operazioni comporta un prezzo politico molto alto. Tuttavia la realtà resta immutata: la Cecoslovacchia è stata lasciata completamente sola al momento decisivo. Alla Casa Bianca il presidente Johnson non ha potuto fare altro oggi che prendere atto di questa situazione. E' stato detto, la cosa non è stata né smentita né confermata dal portavoce della Casa Bianca, Christian, che l'ingresso delle truppe sovietiche in Cecoslovacchia ha convinto Johnson a rimandare un incontro al vertice con i sovietici che avrebbe dovuto avere luogo nei prossimi gior ni per discutere del disar mo e specialmente di una limitazione agli armamenti missilistici. Secondo fonti vicine alla CJvsnmldrgulmclcnnnslDpCdbcpctsSg«lc Casa Bianca, comunque, Johnson vorrebbe lo stesso vedere i principali leaders sovietici prima delle elezioni di novembre. Per questo motivo, per quanto riguarda la Cecoslovacchia, il Presidente ha detto oggi a una riunione di leaders del Congresso che gli americani da una parte cercano di mobilitare l'opinione pubblica mondiale attraverso l'Onu contro l'azione sovietica, dall'altra premono per convincere l'Urss alla moderazione, ma non intendono fare nient'altro: non ci saranno, nelle intenzioni di Johnson, sanzioni americane contro l'Unione Sovietica. Nicola Caracciolo