Due amanti uccisi nell'auto a rivoltellate Il bimbo della donna dormiva sui sedili

Due amanti uccisi nell'auto a rivoltellate Il bimbo della donna dormiva sui sedili Agghiacciante duplice delitto a Signa presso Firenze Due amanti uccisi nell'auto a rivoltellate Il bimbo della donna dormiva sui sedili Il piccolo, di sei anni, non ha udito alcun rumore - Quando si è svegliato ed ha trovato la madre e l'uomo morti, è corso nella notte per la campagna a dare l'allarme - Le vittime sono un muratore di 29 anni, padre di tre figli, e una sposa di 32 - Forse il crimine per vendetta (Dal nostro corrispondente) Firenze, 22 agosto. Due amanti sono stati uccisi a colpi di pistola nell'auto ferma in aperta campagna davanti al figlioletto della donna addormentato sul sedile posteriore. Le vittime sono il muratore Antonio Lo Bianco, di 29 anni, nato a Palermo, residente a Lastra a a a o a Signa in corso Manzoni 116, e Barbara Locci in Mele, di 32 anni, nata a Villasalto (Cagliari), abitante a Signa in via 24 Maggio 177. 1 due erano sposati: Itti aveva tre figli, il maggiore di quattro anni e gli altri di tre e un anno; lei aveva un solo figlio. Natalino, di sei anni, testimone innocente del duplice delitto. La tragedia è avvenuta in una strada di campagna a due chilometri da Signa. L'auto, una vecchia « Giulietta » di proprietà dello stesso Lo Bianco, deve aver raggiunto il posto fra l'I,30 e le 2. Il piccolo Natalino dormiva sul sedile posteriore della macchina. Non ha sentito nulla: quando si è svegliato, nel pieno della notte, ha toccato con una mano un braccio della madre, che si trovava accanto al Lo Bianco sul sedile anteriore. Lo ha scosso ripetutamente poi ha chiamato inutilmente: «Mamma, mamma». Ha toccalo e chiamato anche l'uomo, ma ugualmente senza ottenere risposta. Il piccolo è disceso allora dall'auto e si è incamminato nella notte attraverso la campagna, dirigendosi verso una luce distante circa due chilometri. Ha bussato alla porta dell'agricoltore Mario De Felice e quando il contadino ha aperto ha detto: «La mamma e lo zio Antonio (così la donna aveva presentato il Lo Bianco al figlio) sono morti nell'auto ». Il De Felice ha creduto si trattasse di una liiimmmmmmmiimmiimmm immillili disgrazia stradale, ma poi, quando Natalino gli ha detto dove era l'auto, ha capito che c'era qualcosa di strano, ed insieme ad un altro uomo si è recato con il piccolo dai carabinieri dì Signa. I militi hanno subito raggiunto il luogo del delitto. La Locci ed il Lo Bianco erano sui sedili anteriori della « Giulietta ». Tutti e due erano completamente vestiti. Là donna con il capo reclinato sul petto e tre fori all'altezza del seno; l'uomo chino sul volante: tre proiettili 10 avevano raggiunto sotto l'ascella sinistra. La vettura aveva gli sportelli chiusi. Solo il vetro anteriore sinistro era abbassato: probabilmente l'assassino è di lì che ha sparato. Lo provano anche ì tre bossoli trovati per terra sotto lo sportello. Dell'arma non è stata trovata traccia. L'indagine si è subito presentata molto diffìcile per la complessa personalità della donna. Il Lo Bianco, a quanto sembra, sarebbe l'ultimo di una lunga serie di uomini conosciuti dalla Locci la quale — secondo gli elementi raccolti dagli inquirenti — era una donna molto vivace che non disdegnava farsi corteggiare. Di questa sua vita era a conoscenza anche 11 marito, il muratore Stefano Mele, di 33 anni, che insieme alla moglie del Lo Bianco. Rosalia Barranca, di 31 anni, è stato a lungo interrogato. Sembra comunque che l'uomo abbia potuto dimostrare la sua completa estraneità al duplice delitto. Nell'ottobre scorso la Locci fu protagonista di un episodio conclusosi con un arresto. Vitalia Muscas, abitante a Lastra di Signa, denunciò il marito Francesco Vinci per concubinato e la Locci per adulterio. Secondo la Muscas, era lei che aveva rapporti con il marito, il quale, in seguito, venne arrestato. Per tutta la giornata di ieri, nella caserma dei carabinieri di Signa, è stato un andirivieni di persone. Tutti i parenti dei due assassinati sono stati a lungo interrogati, così come i numerosi conoscenti della donna che è I stato possibile per ora rin- ' tracciare. Ed è proprio fra \ questi ultimi che gli inquirenti ritengono vi sia l'assassino. In particolare si ri¬ cerca un giovane — di cui non è stato fatto il nome — che in questi ultimi mesi era stato visto spesso con la donna. Abbandonato si sarebbe vendicato uccidendo i due amanti. g. c. Natalino, 6 anni, dormiva nell'auto in cui sono morti la madre e l'amico Antonio Lo Bianco, 29 anni, e Barbara Locci in Mele, 32 anni, uccisi a Signa (Tel.)