Geloso accorre dalla Sardegna e spara alla moglie che vive ad Ivrea da sola

Geloso accorre dalla Sardegna e spara alla moglie che vive ad Ivrea da sola Sanguinoso dramma In un negozio del centro Geloso accorre dalla Sardegna e spara alla moglie che vive ad Ivrea da sola La vittima (venticinquenne, madre d'una bimba) è grave: quattro proiettili l'hanno colpita - Il feritore, un commerciante di 28 anni, arrestato dalla «Stradale» mentre fugge in auto -1 coniugi erano separati: il marito era convinto che la donna lo tradisse con l'ex fidanzato (Dal nostro inviato speciale) Ivrea, 17 agosto. Stamane a Ivrea un uomo ha cercato di uccidere la giovane moglie da cui vive separato sparandole a bruciapelo Quattro colpì di pistola: la donna è stata colpita in un braccio, al petto, allo stomaco e alla gamba destra; le sue condizioni sono gravi e non è stato ancora possibile operarla. Il feritore è stato arrestato da una pattuglia della « Stradale » a Genala mentre tentava di raggiungere in auto Pietra Ligure. Lo sparatore è il commerciante Salvatore Sauna, ventottenne, abitante a Sassari. Quattro anni fa in Sardegna ha conosciuto la ragazza che doveva diventare sua moglie: Francesca Rossetti di 25 anni. La giovane era appena arrivata con la famiglia da Ivrea, e a Ivrea aveva un fidanzato, Rino Battaglino, abitante in via De Gàsperi 12. Si erano scritti per gualche mese, finché Francesca aveva incontrato il Sauna: un amore a prima vista. Lui bel giovane, alto, elegante, i capelli neri; lei Piccolino, un viso ingenuo con le fattezze di una bimba. S'erano sposati dopo un breve fidanzamento; l'anno dopo era nata una bimba, Fabrizia, che ora ha tre anni. Ma il matrimonio non è stato felice. Sembra che il Sauna fosse violento, geloso. Dice la Rossetti che una volta tentò di strozzarla. Decise di lasciarlo: se ne andò quello stesso - giorno mentre l'uomo pentito la implorava in ginocchio di rimanere. Per qualche tempo rimase con i genitori, ma il Sauna continuava a telefonarle, l'aspettava sotto casa, le faceva scenate. La donna si rivolse allora al tribunale. Davanti al giudice i coniugi decisero di separarsi: la bimba sarebbe rimasta con la madre che rinunciava agli assegni per entrambi; il padre avrebbe potuto vedere la figlia, ogni volta l'avesse desiderato, con un preavviso di due giorni. Salvatore Sanna, Ieri dopo l'arresto, la moglie Francesca, ferita, e Rino Battaglino, l'ex fidanzato della donna L'accordo fu pretesto di nuovi litigi. Forte del suo diritto, il Sanna era sempre in casa dei Rossetti, cercava di rimanere solo con la moglie, le chiedeva di tornare, ai suoi rifiuti la minacciava: « Una volta o l'altra ti ammazzo e la faccio finita». Terrorizzata la donna volle andarsene da Sassari. Ma dove? Conosceva l Battaglino: scrisse alla madre dell'ex fidanzato raccontando le sue pene. Le risposero con una lettera affettuosa: l'avrebbero ospitata loro finché non avesse trovato lavoro. Intanto avrebbe aiutato la Battaglino che ha un piccolo negozio di alimentari in via Casale 25. Questo otto mesi fa. A Ivrea la Rossetti aveva finalmente trovato la tranquillità. Secondo i Battaglino era felice, qualche volta si confidava: « Basta che Salvatore non scopra dove sono: io lo conosco, è capace di uccidermi ». In quanto a Rino, il giovane si è fidanzato l'anno scorso con una ragazza di Ivrea; dice che ha accolto Francesca « con simpatia, come una sorella ». Ma presto sono cominciate a circolare voci. Pare che la Rossetti sia incinta: negli ultimi due mesi il suo aspetto è cambiato, è ingrassata, soffre di nausee. Qualcuno ha scritto al Sanna. Dieci giorni fa il marito è partito da Cagliari con la sua « 124 » per un periodo di ferie a Pietraligure dove ha dei conoscenti. Lo vedono inquieto, nervoso, si sfoga con un amico. Giovedì sera gli dice: « Basta, non resisto più. Voglio andare ad Ivrea e scoprire cos'è successo ». Arriva in città ieri mattina. La moglie se lo vede comparire davanti stravolto: «Tu hai un amante, vi ammazzo tutti e due». Lei nega, lo implora: «Lasciami tranquilla ». Per accontentarlo esce con lui e con la bimba: una passeggiata penosa con l'uomo che grida, impreca, minaccia. Nel pomeriggio lei lo lascia perché deve lavorare. Il Sanna dice: « E' una scusa per stare col tuo amante », ma se ne va. In via Arduino trova un armatolo, fa vedere il porto d'armi e compra una pistola calibro 6,35 con due caricatori. Poi si reca al commissariato e parla col maresciallo Sacco: « Mia moglie mi tradisce, voglio denunciarla ». Il sottufficiale cerca di calmarlo: « Torni domani, ci pensi. Si ricordi che occorrono delle prove ». L'uomo annuisce: « Avrò le prove, stia tranquillo ». .Dorme in un albergo vicino a Ivrea e dà appuntamen¬ to a due amici — Bartolomeo Zanotto e Pier Mario Vicina — per le 7,30. Arriva soltanto il Vicina. Con la sua auto vanno davanti al negozio dei Battaglino. Il Sanna vede la figlia in cortile; dice all'altro: « Aspettami un momento ». Dal cortile entra nella retrobottega del negozio. La moglie gli volta le spalle, la chiama: « Francesca », poi le scarica la pistola addosso; è così vicino che il sangue gli sprizza sulla camicia. Guarda la donna cadere piangendo, si volta e torna verso la macchina a passo tranquillo. L'amico è terrorizzato: « Cosa hai fatto? ». Gli risponde: « Mi sono vendicato », poi si punta la pistola alla tempia, ma non preme il grilletto. Il Vicina lo disarma. « Portami alla mia auto — dice il Sanna — torno a Pietra Ligure, mi consegnerò alla polizia laggiù ». L'altro ubbidisce. Poi corre in commissariato: « C'è stato un delitto, l'assassino è fuggito ». In ospedale, prima di sventre, la Rossetti implora i medici: « Fatelo arrestare, o tornerà ad uccidermi ». Pietro Squillerò