Un «asso» ritrovato
Un «asso» ritrovato Nella gara valevole per il titolo italiano, su un percorso di 204 km Gimondi trionfa nel campionato di ciclismo LA LUNGA CRISI E' SFUMATA Un «asso» ritrovato I fischi del pubblico durante la Tre Valli Varesine avevano amareggiato il nuovo campione - A Lugo, Gimondi è apparso sicuro di sé - Motta controllerà le proprie condizioni prima dei «mondiali» (Dal nostro inviato speciale) Lugo di Romagna, 16 agosto. L'improvviso fiorire di una nuova speranza, il lieto risveglio di un acceso entusiasmo. Felice Gimondi, ieri a Lugo di Romagna, ha vinto il campionato italiano, staccando di forza, proprio come ai bei tempi, ogni avversario. Dietro di lui, con un ritardo di 5'10", sono giunti Taccone, Dancelli, Bitossi e Balmamion. Poi, staccati di 10*20", hanno tagliato il traguardo altri sedici superstiti della durissima lotta, tra cui Basso, Adorni, Passuello, Ugo Colombo, Bodrero, De Rosso, Schiavon, Chiappano, De Prà. Soltanto ventitré atleti, su 87 partiti, hanno portato a termine la durissima prova. E, tra i ritirati, ci sono anche Zilioli e Motta: Zilioli ancor non ha trovato il ritmo giusto, dopo la febbre che l'ha costretto ad abbandonare il Tour, mentre Motta ha risentito acute fitte di dolore alla gamba sinistra, la gamba che soffre di un «misterioso» male dalla difficile diagnosi. Al termine della gara, il commissario tecnico Mario Ricci ha fatto la sua scelta per i « mondiali » del 1° settembre. La lista dei selezionati è stata sottoposta alla Commissione tecnica dell'Unione ciclistica italiana del professionismo, che, riunitasi stamattina, ha dato l'annuncio ufficiale della formazione. Nessuna sorpresa. Dieci titolari: Gimondi, Carletto, De Prà, Motta, Balmamion, Bitossi, Ugo Colombo, Adorni, Dancelli e Taccone. Prima riserva: Basso. Seconda riserva, Durante. Anche Motta, insomma, nonostante la poco lieta prestazione di ieri l'al-j tro, ha trovato un posto nella Nazionale. D'accordo con i responsabili della squadra, si sottoporrà ad una visita medica il 26 di agosto. Se le sue condizioni offriranno sicure garanzie, vestirà la maglia azzurra; in caso contrario, sarà incluso in formazione Marino Basso. La compagine ruota, logicamente, su Gimondi, un Gimondi che è uscito finalmente dalla lunga crisi che lo ha travagliato negli ultimi mesi. Proprio Merckx, martedi a Ciriè, si era sbalordito delle critiche rivolte al fuoriclasse bergamasco. Gimondi — aveva dichiarato il fiammingo — è giù di morale. Ma aspettate a colpirlo con accuse troppo focose. Sarà sufficiente, per lui, d'indovinare una buona giornata e riavrete pronto il campione che ben conoscete. « Lo stesso Gimondi sognava la riscossa. I fischi del pubblico, specie nella fase finale della « Tre Valli Varesine » lo avevano amareggiato oltre misura. Stentava a scuotersi. Lavorava sodo, ma il suo rendimento restava su livelli molto bassi e discutibili. Incassava sconfitte e si perdeva in chiacchiere vane, spesso e volentieri lasciandosi cogliere dalla tentazione di vuote polemiche. Domenica a Maggiora, il bergamasco, però, era sembrato più disteso, più tranquillo, più pacato. Gli applausi della folla gli avevano rallegrato l'umore. Diceva: «Ho deciso, da adesso in poi, stop alle dichiarazioni. Sono giorni, ormai, che ho fissato due appuntamenti, uno al compionato italiano, l'altro al campionato del mondo. Non so giudicarmi con esattezza, e vi garantisco che sono sincero. Ma voi, a calcar la mano, aspettate le corse di Lugo e di Imola. Vi sembra possibile che io non vada più avanti? Non ci credo, ecco, proprio non ci credo ». Era un ragazzo abituato agli applausi e disorientato dagli insulti dei tifosi, era un ragazzo che, semplicemente, stentava a ritrovarsi, messo com'era di fronte ad una realtà amara. Senza dubbio, ha passato un periodo triste, amaro. Ha sofferto, ma la sofferenza gli ha giovato. E ieri, nel Giro di Romagna, su quello stesso circuito dove tra breve sarà tn palio il titolo mondiale, Gimondi, d'incanto, si è ritrovato. L'ordine d'arri vo è eloquente, evita i lunghi commenti. Il bergamasco è scattato all'offensiva, dopo aver tenuto in mano le redi ni della corsa. Nessuno è sta to capace di opporgli valida resistenza, Gimondi è « volato » sino al traguardo, di pedalata in pedalata costruendo un elettrizzante trionfo. Un trionfo « alla Merckx » tanto per trovar pratico ed attuale termine di paragone. Il suo successo dà una salutare scossa all'ambiente persin troppo rassegnato ad una magra figura nel campionato del mondo. Ora, ci sono da evitare i pericoli dell'eccessivo ottimismo, deleterio quasi quanto il pessimismo della scorsa settimana, pessimismo che mai abbiamo condiviso. Gimondi è in forma e lo ha dimostrato in modo lampante, il che, evidentemente, non basta per esser certi di una sua affermazione il 1° di settembre. A nostro avviso Merckx è e resta il grande favorito. Gimondi, però, ha dato la garanzia di essere in grado di lottare con lui ad armi pari. Gimondi s'è svegliato in tempo dal letargo. Con lui, ai « mondiali » due gregari a cui ha ben diritto. Ed il resto della formazione azzurra non presta fianco alle criti¬ che. Un unico interrogativo per Motta, che si è impegnato per primo a dichiarare se la sua gamba malconcia gli permetterà di tentar oppure no l'avventura. Gli altri meritano la selezione. E chissà che Merckx sia davvero buon profeta. Quando ci ha parlato della riscossa di Gimondi, ci ha anche sentenziato: « Vedrete che, a Imola, gli italiani, saranno ben più in gamba di quel che vi attendete ». Il trionfo di Gimondi ha riacceso la speranza. Gigi Boccacini Gimondi ha appena indossato la maglia tricolore: sorride soddisfatto (Telefoto)
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