L'interessamento del Pontefice e l'opera della Caritas Internationalis

L'interessamento del Pontefice e l'opera della Caritas Internationalis L'interessamento del Pontefice e l'opera della Caritas Internationalis (Nostro servizio particolare) Roma, 14 agosto. Paolo VI ha appreso con commozione e gratitudine la iniziativa de « La Stampa » di recare un soccorso immediato, tramite la Caritas Internationalis, agli otto milioni di abitanti del Biafra, minacciati di genocidio per affamamento. Questa notizia è stata data oggi dalla Segreteria di Stato che ha preannunciato una lettera ufficiale di ringraziamento in nome del Papa. Paolo VI, ha detto un incaricato della Segreteria, segue, di giorno in giorno, i lunghi elenchi delle offerte che, con slancio, i lettori inviano al giornale. « Non nossiamo perdere un solo minuto — dice monsignor Carlo Bayer, che dirige questa grandiosa operazione di salvezza —, sappiamo tutti che la vita o la morte di migliaia e migliaia di bambini, di donne, di vecchi dipende anche da loro ». Mon¬ signor Bayer appare provato dalla stanchezza. In dodici ore il segretario generale della Caritas è andato a Ginevra, ha partecipato ad un incontro straordinario della Croce Rossa Internazionale, è tornato a Roma. All'aeroporto il suo « vice », mons. Frank, ungherese, l'accoglie porgendogli due cablogrammi. Mons. Bayer li scorre ed esclama: « Anche stanotte ce l'abbiamo fatta. In poche settimane quarantanove nostri aerei hanno portato aiuti al Biafra ». Ma anche stanotte, come ogni notte, continua il prelato, i due apparecchi della Caritas sono stati attaccati dalla contraerea nigeriana, appostata a pochi chilometri dalla pista d'atterraggio che è una strada asfaltata nel Biafra. « Hanno ballato sotto le granate che esplodevano ad appena cinquanta-cento metri. La nostra opera non sarebbe possibile senza l'eroismo dei piloti ». Le prospettive — dice — sono buie; a Ginevra il dottor Lindt, commissario della Croce Rossa Internazionale, ha confermato ieri che il governo nigeriano non intende concedere alcun permesso di sorvolo diurno o notturno per gli « aerei della vita ». Il gen. Gowon, capo della Nigeria, sostiene che vengono portati aiuti militari e che, comunque, i soccorsi umanitari servono a prolungare la resistenza del Biafra. « Tutto ciò — dice mons. Bayer, picchiando un pugno sul tavolo — è assurdo, falso, calunnioso e offensivo per il Papa. Noi vogliamo salvare le vite, non aiutare ad ucciderle ». Sulla pelle di nigeriani e biafrani è anche in atto la corsa al petrolio. Il Biafra produsse, due anni or sono, diciassette dei venti milioni di tonnellate di petrolio di tutta la Nigeria. Il Biafra ha bisogno di tutto, aggiunge mons. Bayer. «Ci vorrebbero almeno due¬ cento-trecento tonnellate di rifornimenti alimentari e di medicinali ogni giorno — valuta mons. Bayer; — ne possiamo portare non più di venti-ventiquattro tonnellate ogni notte, rischiando la vita dei piloti ». Un decimo del necessario. « Nei prossimi giorni — aggiunge il prelato — dovremo assolutamente inviare almeno tre aerei carichi di sale ». « La Caritas non ha bisogno di volontari, almeno per ora, dice monsignor Bayer. Urgono, invece, gli aiuti in denaro per acquistare, secondo un programma razionale, latte in scatola, viveri, medicinali. Occorrono le offerte che i lettori stanno mandando e che, con la consueta rapidità de « La Stampa », vengono recapitate a destinazione. Non c'è un minuto da perdere — conclude monsignor Bayer —. Continuiamo i voli anche se la missione diviene di ora in ora più rischiosa ». | £

Luoghi citati: Ginevra, Nigeria, Roma