Otto Hahn, l'uomo che scoprì la «fissione» dell'atomo di uranio

Otto Hahn, l'uomo che scoprì la «fissione» dell'atomo di uranio Tedesco, premia Xahei9 è marta aiVetA di 89 anni Otto Hahn, l'uomo che scoprì la «fissione» dell'atomo di uranio Ad uno ad uno se ne vanno gli artefici dell'era atomica: morto, nel 1954, Fermi, che scoprì le proprietà dei neutroni come agenti di reazioni nucleari; morto, l'anno appresso, Einstein, che primo aveva indicato nella materia, supposta inerte, un inesauribile serbatoio di energia, e aveva insegnato a calcolare quanta energia corrispondesse a una certa massa materiale. Scomparvero poi Chadwìck, che il neutrone aveva scoperto; Oppenheimer che durante la guerra aveva guidato un esercito di ricercatori alla fabbricurione delle armi atomiche; e Szilard, coadiutore di Fermi nel fabbricar la prima pila, dedicatosi invano a un complotto di scienziati, che tenesse nascoste ai politici le proprietà mortifere dell'atomo (per non risalire al glorioso quartetto di premi Nobel delle famiglie Curie e JoliotCurieì. Ora è la volta di Otto Hahn, l'uomo che primo pensò alla fissione, e che cioè riconobbe nella divisione del nucleo atomico un nuovo tipo di disintegrazione, prodotta dai neutroni. Questo fu il punto più glorioso di una carriera, ricca di ricerche e di scoperte. Come abbiamo avuto occasione di ricordare di recente (vedasi alle Cronache della Scienza del 4 giugno 1968) e come raccontò egli stesso nel volume. Dal Radiotorio alla Fissione delrUranio (in italiano nelle edizioni Boringhieri, Torino 1968), Hahn fu soprattutto un chimico. Nato nel 1879 a Francoforte sul Meno, studiò a Marburgo e a Monaco. Recatosi poi in Inghilterra, lavorò con Ramsey, celebre per aver trovato i gas nobili dell'atmosfera: e qui conseguì il suo primo successo di rilievo, con la scoperta del radiotorio. E', questo, un isotopo radioattivo del torio; ma, a quei primi del secolo, non c'erano ancora né il concetto né il nome di «r isotopo », oggi di¬ venuto quasi popolare. Il chimico tedesco non abbandonò più il campo della radiochimica, cui aveva dato l'avvio l'opera della signora Curie; e a queste ricerche continuò a dedicarsi in Ca¬ nada, dove ebbe modo di lavorare con un altro uomo di genio, Rutherford; e infine in Germania, prima all'Università di Berlino, poi all'Istituto Kaiser Wilhelm (diventato in seguito Istituto Max Planck). A Berlino, egli ebbe una lunga associazione di ricerche con una viennese, Lise Meitner: che portava al chimico Hahn il contributo dell'interpretazione fìsica di fenomeni, non più catalogabili in modo esclusivo nella fisica o nella chimica. Questa collaborazione, che doveva portare al concetto prima al riconoscimento poi della fissione, si riallaccia all'opera di Fermi, che in quegli anni (1938 e 1939). dopo aver conseguito il premio Nobel, era riparato negli Stati Uniti, con la famiglia. Pochi anni prima. Fermi, all'Università di Roma, insieme con i collaboratori di quella scuola, aveva sottoposto gli elementi conosciuti al bombardamento di neutroni. Questo lavoro lo portò a scoprire un grande numero di sostanze radioattive. Infatti i nuclei materiali assorbono i neutroni, emettono particelle beta e si trasformano in nuclei di elementi aventi un numero atomico superiore di una unità rispetto a quello dell'elemento generatore. Fermi si provò anche a bombardare con neutroni l'uranio, che occupava l'ultima casella del sistema degli elementi conosciuti, e sperava e pensava di ottenere un elemento transuranico (allora ignoto), avente il numero atomico 93. Alla determinazione e alla ricerca di questi elementi nuovi, si dedicarono Hahn e i suoi assistenti Meitner e Strassmann; ma essi ebbero la sorpresa di trovare, dove si aspettavano elementi pesanti, elementi dì peso atomico medio, come il bario e il lantanio. Fu a questo punto che Hahn e l suoi collaboratori, a Berlino, nel 1939, formularono l'ipotesi che l'uranio, sottoposto al bombardamento di neutroni, subiss ' un tipo di disintegrazione affatto nuovo, che fu chiamato poi fissione; e cioè la divisione del nucleo in due parti pressappoco uguali. L'importanza di questo fatto fu subito compresa, perché, per quanto già si conosceva della struttura del nucleo, era da aspettarsi che si liberassero, durante la fissione, anche neutroni ed energia. La presente disponibilità di energia nucleare, per il bene e per il male, dipende da quel fenomeno, poi comprovato da innumerevoli esperienze; oggi materiato nelle bombe, nei reattori nucleari, nelle centrali di potenza. La notista di questa scoperta fu portata fuori dalla Germania dalla Meitner, fuggita per sottrarsi alle persecuzioni razziali. Hahn ne ebbe il premio Nobel 1944 per la chimica; ma questa notizia lo raggiunse mentre si trovava in Gran Bretagna « prigioniero di guerra » con altri scienziati tedeschi. Presto liberato, ebbe poi la presidenza dell'Istituto Max Planck. Didimo li fisico Otto Hahn

Luoghi citati: Berlino, Francoforte, Germania, Gran Bretagna, Inghilterra, Monaco, Stati Uniti, Torino