Il lampone richiede cure assidue e i climi temperati della collina

Il lampone richiede cure assidue e i climi temperati della collina Una coltivazione ancora poco diffusa in Italia Il lampone richiede cure assidue e i climi temperati della collina Si pianta in autunno o in primavera, non oltre i 650 metri di altitudine - La produzione varia da 55 a 70 quintali per ettaro - Quali tono i principali lavori da effettuare per ottenere un buon raccolto (Nostro servizio particolare) Bardineto, 27 luglio. La coltivazione del lampone merita di essere segnalata perché può fornire, in certe zone collinari, un discreto reddito. Abbiamo visitato a Bardineto (provincia di Savona) le coltivazioni di Domenico Zunino e abbiamo raccolto alcuni elementi che esponiamo ai lettori. Il lampone è assai coltivato in Francia, in Germania e negli Stati Uniti (1 milione di quintali), da noi invece è poco conosciuto, e la coltivazione è resa difficile dal costo della mano d'ope- . ra per la raccolta delicata e frequente. La pianta è piuttosto esigente in fatto di clima, di esposizione e di terreno. Ama i dolci declivi, le vallate fresche ma non umide e non ventose, climi temperati e non inolio freddi in inverno, altitudine da 450 ai 650 metri circa sul livello del mare. , Il terreno deve essere di medio impasto, a reazione appena subacida (PH 6) e permeabile, poiché il lampone soffre l'umidità. Si pianta in autunno, o meglio in primavera, mediante polloni (rametti di un an- no, raccorciati a 20-30 centimetri forniti di un po' di radici) che si interrano a 60 centimetri sulle file e a 3 metri tra le file, ponendo nel terreno tre o quattro polloni, vicini l'uno all'altro. Chi non intende passare negli interfllarì con mezzi meccanici può ridurre le distanze a metri 1,80. La durata di un lamponeto varia da 10 a 12 anni. Comincia a produrre al secondo anno; al terzo e al quarto è già in piena produzione. Nei primi due anni negli interfilari si possono coltivare piante sarchiate come patate, bietole ed ortive. Il lampone si alleva a siepi, le quali hanno un'altezza di metri 2-2,5 ed una larghezza di centimetri 50-70. La potatura è facile poiché a fine annata, in ottobre, si eliminano tagliando raso terra i fusticini che hanno prodotto e si lasciano per ogni cespo 4-5 rami dell'annata, raccorciandoli poi in primavera (marzo) della parte apicale e lasciandoli lunghi circa metri 1,40-1,50. Taluni tengono le siepi con due-ire fili di ferro. Le cure colturali debbono essere assidue: 1) sarchiare il terreno per mantenere un giusto grado di umidità; 2) concimare annualmente con letame (150-200 quintali per ettaro) e concime chimico (4-5 quintali di 101 10110); 3) scerbare per togliere la vegetazione spontanea anche usando diserbanti chimici; 4) irrigare, specie nel periodo della maturazione dei frutti, ogni 2-3 giorni. La raccolta comincia, di solito, dai primi di luglio al 20 agosto. E' un'operazione delicata perché va fatta a giusta maturazione ed ogni due giorni, o giornalmente. Gli imballaggi sono formati da contenitori di carta di forma quadrangolare capaci, di solito, di 2 etti e mezzo di frutti, ordinati poi in cassette di legno o di plastica. Un'importante centro di produzione è Peveragno in provincia di Cuneo. La produzione media varia da 55 a 70 quintali per ettaro. Una donna, in una giornata, raccoglie in media 70-80 chili di frutta, se posta alla rinfusa, e 30-35 chili se messa nei piccoli contenitori. La mano d'opera per la raccolta può incidere per circa il 50 per cento sul valore della produzione. I prezzi di vendita attualmente si aggirano sirtle 260 lire al chilo. c. r.

Luoghi citati: Bardineto, Cuneo, Francia, Germania, Italia, Peveragno, Savona, Stati Uniti