Il Mec approva le fusioni tra le aziende industriali di Sandro Doglio
Il Mec approva le fusioni tra le aziende industriali Modificate in parte le norme del Trattato di Roma Il Mec approva le fusioni tra le aziende industriali La Commissione della Comunità europea si dichiara « favorevole alla cooperazione tra piccole, medie e grandi imprese, se ciò permette di aumentarne la produttività e la capacità di concorrenza in un mercato più esteso » (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 24 luglio. L'abolizione totale dei dazi doganali avvenuta il 1" luglio scorso, l'adozione da parte dei sei Paesi del Mec di una identica tariffa doganale nei confronti degli altri Paesi, l'incremento degli scambi commerciali internazionali che dovrebbe provocare l'applicazione degli accordi del « Kennedy round », rendono più urgente e drammatico il problema di adattare al nuovo mercato europeo le industrie. Compiendo un grande IillllllllllIItllItllIIIItllI passo in avanti verso le nuove e più reali esigenze dell'economia del Mec, la commissione di Bruxelles ha reso pubblica la propria nuova posizione nel settore delle intese, degli accordi cioè che industrie dello stesso ramo possono prendere per rafforzare la propria posizione e migliorare la produzione e per conseguenza la posizione sul mercato. Si tratta di Una decisione che modifica in parte certe norme del trattato di Roma e che automaticamente risolve migliaia di casi, sui quali pendeva fino a ieri la possibilità di una condanna giuridica. « La commissione del Mec vede con favore —, si, legge nella nota ufficiale —, la cooperazione fra piccole e medie imprese, sempreché questa cooperazione permetta loro di lavorare più razionalmente e di accrescere la loro produttività e capacità concorrenziale in un mercato più grande ». Finora, invece, questa cooperazione avrebbe potuto essere vietata in base ad articoli del trattato di Roma che sono stati stilati per tutelare al massimo la concorrenza fra le imprese. La nuova più larga interpretazione data dalle autorità comunitarie al problema — sotto l'impulso della nuova realtà di mercato — permette anzi alla commissione di sostenere che è « suo compito agevolare la cooperazione tra le piccole e medie imprese ». Anche la cooperazione tra grandi imprese, viene precisato, può « essere auspicabile dal punto di vista economico ». Il problema era da tempo sul tappeto, ma finora non era stata trovata una soluzione legale: in conseguenza della nota odierna, ventimila casi di accordi tra industrie rientrano nella legalità, e senza dubbio ciò indurrà altre aziende a concludere nuove intese di cooperazione. Sandro Doglio
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