Stato d'assedio prodamato in Bolivia dopo la fuga del ministro dell'Interno

Stato d'assedio prodamato in Bolivia dopo la fuga del ministro dell'Interno Stato d'assedio proclamato in Bolivia dopo la fuga del ministro dell'Interno Antonio Arguendas è riuscito a raggiungere il Cile - Ha ammesso di avere consegnato ai castristi il diario di «Che» Guevara - Ha chiesto asilo politico L'ex ministro dell'Interno boliviano, Arguendas, ieri a Santiago del Cile (Tel. Ansa) (Nostro servizio particolare) La Paz, 22 luglio. Il presidente Barrientos ha proclamato lo stato d'assedio in Bolivia. Nel paese, dopo la fuga del ministro dell'Interno, Antonio Arguendas, la situazione è ancora molto confusa. Si era sparsa anche la voce (subito smentita) che lo stesso Barrientos, deposto da una rivolta, si fosse rifugiato all'estero. Il Presidente ha dichiarato di non aver nessuna intenzione di abbandonare il potere e che « l'ordine pubblico sarà mantenuto con la forza, se sarà necessario, essendo terminata la fase della dolcezza ». Il ministro Arguendas che è riuscito a raggiungere il Cile ha tenuto una conferenza stampa a Santiago spiegando i motivi del suo gesto. Egli ha riconosciuto di aver consegnato ad un gruppo di agenti castristi che operano in Bolivia alcune fotocopie del diario di « Che » Guevara. Scoperto dal generale Alfredo Ovando Candia, capo delle forze armate, era dovuto fuggire precipitosamente perché « minacciato di morte ». Arguendas (che è già staio sostituito nella sua carica dal colonnello Juan Perez Tapia) ha chiesto asilo politico al governo cileno che non ha ancora deciso se accogliere o no là domanda. Formalmente, l'ex ministro boliviano si trova agli arresti presso il comando di polizia dì Santiago. Circola voce che la Bolivia abbia presentato domanda di estradizione. r. s. mimmi unni lllllilll mimimi iiii

Persone citate: Alfredo Ovando Candia, Antonio Arguendas, Guevara, Juan Perez Tapia

Luoghi citati: Bolivia, Cile, La Paz, Santiago