E' morta la mondana aggredita a Milano Arrestato l'assassino: un cuoco di 25 anni

E' morta la mondana aggredita a Milano Arrestato l'assassino: un cuoco di 25 anni Era stata ferita con un colpo di rivoltella da un cliente E' morta la mondana aggredita a Milano Arrestato l'assassino: un cuoco di 25 anni Il giovane (nativo di Siracusa e residente a Verona) sorpreso dalla polizia in una pensione del centro - Ha confessato : « Non volevo ucciderla, ma soltanto spaventarla » - La donna è spirata invocando il nome del figlio decenne L'omicida è caduto nelle mani della giustizia, 4 ore dopo - Era stato individuato attraverso l'esame di 200.000 fotografie (Dal nostro corrispondente) Milano, 19 luglio. Giovanna Zamboni, la clacson-girl di 39 anni, che all'alba di martedì era stata ferita con un colpo di pistola dall'uomo con il quale aveva avuto un convegno amoroso, è morta stamane nella clinica neurochirurgica. I suoi ultimi pensieri sono stati per il figlio, Fabio, di 10 anni, che attualmente è ospite di una colonia montana: « Il mio bambino... il mio bambino », ha mormorato ed è entrata in agonia. Quattro ore dopo la morte della donna, è stato arrestato il suo assassino: è il cuoco Giovanni La Runa, di 24 anni, nativo di Rosolini in provincia di Siracusa e residente a Verona. Egli ha confessato di aver sparato alla Zamboni dopo aver tentato di rapinarla. « Ma non volevo ucciderla — ha detto —; volevo soltanto spaventarla ». La polizia lo ha scoperto in una pensioncina del centro, dove egli si era tenuto nascosto dal giorno del delitto. Il La Runa, a Verona, era cuoco in una pizzeria nei pressi della facoltà di Economia e Commercio; recentemente si era trasferito a Milano. Gli è stata trovata addosso la carta d'identità della Zamboni nonché una rivoltella. Nell'armadio gli inquirenti hanno scoperto la giacca a quadretti che egli indossava la notte del delitto secondo la testimonianza di una persona che aveva assistito, a Porta Romajui, alla drammatica scena. Il giovane è stato individuato dopo l'esame di migliaia e migliaia di schede anagrafiche nel municipio di Verona. Si sapeva, intatti, che lo sconosciuto sparatore risultava residente a Verona. Il proprietario dell'albergo dove il siciliano si era accompagnato con la donna non ricordava il nome del cliente, letto sulla carta di identità, però non aveva dubbi sulla città dì residenza. Un funzionario della Mobile milanese si recò allora, con l'albergatore, a Verona; tuttavia l'esame di 150.000 foto risultò inutile. Soltanto da pochi giorni il La Runa si era fatto fare la carta di identità, che, pertanto, non era stata ancora incasellata. Tornato ieri nella città scaligera insieme con il funzionario, l'albergatore milanese ha potuto finalmente riconoscere in una delle nuove 50.000 foto esaminate il cliente della clacson-girl. Questa mattina, esattamente alle 11,05, la polizia ha arrestato il La Runa nella pensione « Morselli » di via Mercalli, nei pressi del Duomo. Quando gli hanno detto che Giovanna Zamboni era spirata alla 7,15, ha detto: « Peccato, era una bella donna! ». Poi ha reso piena confessione. Perché Giovanni La Runa ha ucciso la Zamboni? Il de-litto — a quanto sembra — non ha avuto un movente. Il siciliano dice di aver sparato per paura: « Lei si è messa a urlare ed io ho perso il controllo dei nervi. Ma non le ho portato via niente dalla borsetta ». Ha, però, tentato di farsi consegnare, minacciandola, quelle 20.000 lire che la donna aveva preteso dopo il convegno in albergo. I due erano n auto, nella « Taunus » bianca della Zamboni. Quando ui le disse di essere un rapinatore, e le mostrò la rivoltella, lei scese sul marciapiede e si mise a fuggire gridando: « Aiuto, mi ammazza! ». Allor'a il giovane, temendo (ha detto) di venire denunciato, sparò e ferì la fuggitiva alla schiena. La scena — ora riconfermata dall'assassino — era stata ricostruita dalla stessa vittima quando la polizia l'ha interrogò nella clinica dove era stata ricoverata. « Questa è la verità — diceva la donna —; non conosco chi mi ha sparato, è im cliente occasionale. Sto per morire: dovete credere a quello che dico ». g m Giovanni La Bruna dopo l'arresto per l'assassinio di Giovanna Zamboni (Telef.) ■SlIIISItlIIItlllllIf ISIIIIIIIIIItlISIIIIItlflIItlllIlllltllSllllllllllIllllItltllIf ItlllIIIISIStllllllIlltllllllllllUlllIIIIIIltlllllSItlItlillllllIlllf IIIHllSlllIllilllllllB

Persone citate: Giovanna Zamboni, Giovanni La Bruna, Giovanni La Runa, Morselli, Zamboni