Primi contrasti in Irak tra gli autori del colpo di Stato

Primi contrasti in Irak tra gli autori del colpo di Stato Mentre la vita a Bagdad torna normale Primi contrasti in Irak tra gli autori del colpo di Stato Dissensi sarebbero sorti tra i nuovi capi sulla formazione del governo - Decisa la confisca dei beni delle personalità destituite - Nessun incidente nella capitale: per le strade pochi carri armati - Ridotto il coprifuoco Beirut, 18 luglio. La vita sta tornando normale nell'Irak, dopo il colpo di Stato che ha rovesciato ieri il presidente Aref ed il governo del generale Taher Yehia. Il coprifuoco è stato ridotto oggi a dodici ore, e per le strade è ripreso il traffico civile. Radio Bagdad trasmette i normali programmi e — se si eccettua qualche comunicato del nuovo governo — non v'è nelle trasmissioni nulla da cui si possa arguire 'che l'Irak sta attraversando avvenimenti eccezionali. - Il generale Ahmed Hassan Al Bakr è stato non solo il principale ispiratore, ma anche il principale esecutore del complotto che ha rovesciato, ieri; il regime iracheno. Radio Bagdad ha, infatti, affermato nella sua rassegna stampa che « il presidente della Repubblica, Hassan Al Bakr, ha ingiunto personalmente al generale Abdel Rahman Aref di presentare immediatamente le dimissioni ». Radio Bagdad ha aggiunto: « Il Consiglio del comando della rivoluzione ha quindi designato all'unanimità il generale Hamed Hassan Al Bakr come nuovo capo dello Stato. Egli può contare sull'appoggio di tutti gli ufficiali superiori e dei capi delle principali unità militari ». Tre generali di brigata sono stati promossi comandanti di divisione. E' stato nominato un nuovo capo della « guardia presidenziale », la quale avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella rapida rivoluzione di ieri. Un dtrsblYnmdJpelrrdaOttcprnt«lmdaprccrsl quinto ufficiale è stato designato vice comandante delle forze armate. I nomi non sono molto noti, e non è chiaro se si tratti di elementi del partito Baath. Mentre nuovi leaders dell'Irak consolidano la loro posizione nell'esercito, pare invece vi siano ancora tra loro dissensi sulla formazione di un nuovo governo: né si sa quan do il Gabinetto sarà costituito. Il « Consiglio rivoluzionario » ha deciso oggi di confiscare i beni mobili e immobili di ventisei persone, tra le quali figurano l'ex premier Yehia e alcuni dei suoi ministri. Vi è nella lista Mohammed Alt Ai-Hussein, ministro dei Petroli; e vi è Adib Al Jader, presidente della compagnia nazionale petrolifera, e Kheiriddin Hassib, suo collaboratore. Parecchi osservatori a Beirut mettono questa mossa in relazione a certe voci secondo cui l'ex premier e qualche alto funzionario dell'» Irak Oil Company » erano coinvolti in uno scandalo riguardante l'assegnazione di una concessione petrolifera alla compagnia francese « Erap ». Pareva, insomma, che i patroneggiatori iracheni del contratto avessero ricevuto una « provvigione » di cinque milioni di dinari (circa otto miliardi di lire) in cambio dei loro buoni uffici. Viaggiatori giunti stasera a Beirut da Bagdad, con il primo aereo di linea che ha ripreso il volo, riferiscono che nella capitale regna la calma: si vede solo qualche raro carro armato per le strade. Nicholas Herbert Copyright di « Tho Times » c par l'IUlii da «Li Stampa» Il gen. Ahmed Al Bakr nuovo capo del governo iracheno (Telefoto]

Luoghi citati: Bagdad, Beirut