Spara dall'auto contro e l'abbandona morente per strada
Spara dall'auto contro e l'abbandona morente per strada Ieri mattina, all'alba, nel centro di Milano Spara dall'auto contro e l'abbandona morente per strada La vittima è una « taxi-girl » trentottenne - Nel delirio mormora: « Non lo conosco. Eravamo stati in un albergo» - Il feritore (fuggito a piedi) forse già identificato: sarebbe un giovane «protettore» (Dal nostro corrispondente) Milano, 16 luglio. Misterioso ferimento, stamane all'alba, nel centro di Milano: un giovane ha esploso un colpo di rivoltella, dall'auto, contro una donna con la quale aveva avuto un convegno in un albergo; poi è1 fuggito a piedi. La vittima è ricoverata in fin di vita all'ospedale; il feritore sarebbe stato già identificato dalla polizia. Il fatto è avvenuto in corso di Porta Romana, una delle grandi strade della città che raggiunge quasi piazza del Duomo. Alle 6,15 (la vìa era quasi deserta) una « Taunus » si ferma all'altezza del numero 23. A bordo vi è la proprietaria della vettura, la trentottenne Giovanna Zamboni, abitante in via dei Fiordalisi, nel quartiere di Lorenteggio, ed un giovane sui 2530 anni. La coppia sta discutendo animatamente. Dopo una decina di minuti, la portiera della « Taunus » si spa-. lanca e la donna balza a terra gridando: « Aiuto, mi vuole uccidere! Aiuto! ». L'urlo della Zamboni è udito dalla signora Orsola Pellegatta, che abita al primo piano dello stabile n. 23 del corso: si è appena alzata da letto e sfaccenda in cucina prima di recarsi al lavoro. La Pellegatta si affaccia, vede la Zamboni che cerca di nascondersi dietro l'auto: « Cosa c'è? » chiede. « Un uomo mi vuole uccidere, è armato! » risponde la Zamboni. Nel tempo stesso la Pellegatta ode un'esplosione: dall'interno dell'auto il giovane ha sparato una rivoltellata e il proiettile, forato il cristallo posteriore, ha raggiunto al collo la Zamboni. In pochi minuti accorrono la Mobile e le pattùglie del Nucleo carabinieri. Giovanna Zamboni viene ricoverata al Policlinico in condizioni di sperate: il proiettile è rimasto conficcato nella colonna vertebrale, il midollo risulta leso e la parte destra del corpo è paralizzata. JS' necessorio immettere la donna nella tenda ad ossigeno. L'inchiesta "accerta cìie Giovanna Zambo-trfjf da tempo separata dal marito Corrado Santinoli, vive col figlio di dieci anni, Flavio, in un alloggetto di via Fiordalisi. La polizia la co nosce come taxi girl, una di quelle donne che la notte girano in auto alla ricerca di « clienti ». Dalle prime indagini, in parte confermate dall'interrogatorio della vittima, risulta che la Zamboni ha incon trato un uomo, stamane alle in via Larga, lo ha fatto salire sulla propria «Taunus» ed assieme hanno raggiunto un albergo di via Palla 5, il a Lux », trattenendovisi una oretta. Al gestore dell'hotel, diciannovenne Antonino Moscato, l'uomo ha consegnato la propria carta d'identità dicendo: « La prego, non registri il mio nome. Sono sposato ». L'albergatore ha aderito ma, gettando un'occhiata sul documento, ha visto che l'uomo era nativo della Sicilia e dimorante a Verona. In serata gli agenti di polizia, accompagnati dall'albergatore e dal portiere di notte del « Lux », Silvio Vito, sono partiti alla volta di Verona. Gli inquirenti cercano il marito della Zamboni per interrogarlo (anche se da tempo non vedeva la moglie); il figlio della vittima si trova presso i nonni materni, fuori Milano. Gli inquirenti, pur non escludendo nessuna ipotesi sulle cause del misterioso ferimento, orientano l'inchiesta nell'ambiente della ( prostituzione perché pare probabile che il feritore sia un «protettore ». La Zamboni, sentita dalla Mobile, ha tuttavia detto di non conoscere lo sparatore: « Non l'ho mai visto » ha mormorato più volte. Giovanna Zamboni, la trentanovenne ferita (Tel. Ansa)
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