Wolfshohl nuova maglia gialla
Wolfshohl nuova maglia gialla II tedesco secondo all'arrivo dietro l'italiano Wolfshohl nuova maglia gialla Il corridore germanico ed il toscano hanno staccato tutti gli avversari - Terzo il belga Godefroot -1 francesi Pingeon e Poulidor in grave ritardo, assieme agli azzurri Schiavon e Passuello - In classifica dietro Wolfshohl, è secondo lo Spagnolo San Miguel (a 50") ; Bitossi segue a l'17" - Oggi arrivo a St-Etienne (Dal nostro inviato speciale) Aurillac, 15 luglio. Franco Bitossi ha ottenuto, sul ^traguardo di Aurillac, la sua seconda vittoria di tappa, battendo in volata il compagno di fuga Wolfshohl. Il toscano è avanzato al terzo posto in classifica generale, con un ritardo di 117", mentre ' il ciclista germanico, ex campione del mondo di ciclocross, ha tolto la maglia gialla al bèlga Van den Berghe. Roger Pingeon, insieme allo stesso Van den Berghe, a Poulidor e agli italiani Schiavon e Passuello, è giunto all'epilogo di questa tremenda tappa del Tour a nove minuti dal vincitore e a quasi otto minuti da una pattuglia comprendente Janssen, Van Springel, Godefroot, Bracke, gli spagnoli Gomez del Moral, Gandarias e San Miguel e gli italiani Vicentini e Colombo. Di questo drappello di attaccanti, che nel finale aveva distanziato Aimar, uno dei suoi più generosi animatori, avevano fatto parte anche Bitossi e Wolfshohl, prima di scatenarsi, rischiando la vita ad ogni curva, nella discesa verso l'arrivo. La tappa Albi-Aurillac che già nel 1959, su un percorso pressoché identico, aveva segnato il clamoroso crollo di Lòuison Bobet e di Charly Gaul, ha insomma confermato anche stavolta il suo carattere di insidioso punto-chiave del Giro di Francia. Nove anni fa il tracciato, un saliscendi senza respiro, senza un metro di pianura, su stradette impossibili, era stato reso ancor più duro, ma anche oggi i distacchi sono stati però egualmente netti, clamorosi, tanto da mettere in cruda evidenza la severa sconfìtta, probabilmente definitiva, della nazionale francese. Pingeon ha pagato a carissimo prezzo la sua brillante impresa di ieri, e Poulidor che aveva egualmente preso il via nonostante che le sue condizioni fisiche ' fossero decisamente precarie, non ha potuto far altro che condividere il k, o. del compagno di squadra. Nella batosta toccata ai « tricolori » francesi sono stati coinvolti anche Van den Berghe e gli italiani Schiavon e Passuello, che figuravano ai primi tre posti delia classifica generale. Un brusco richiamo alla realtà per i due corridori veneti, che tanto avevano fatto nei giorni scorsi per reggere ^' peso del loro ruolo, dopo il doloroso ritiro del leader della squadra tricolore. Zilioli. Le leggi della corsa purtroppo non risparmiano nessuno. Schiavon e Passuello sapevano che questa sarebbe stata la tappa della grande offensiva di Bitossi e pur sapendolo, non sono riusciti ad approfittare essi pure della occasione. Un malinconico rientro nei ranghi per due ragazzi dai quali, in fondo, non si poteva pretendere di più. Bitossi, si è detto, aveva preannunciato il suo attacco, d'accordo con Ricci e Bartolozzl, ed ha mantenuto gli impegni. E' scattato nella scia di Aimar, al rifornimento di Decazeville, dopo 93 chilo metri di corsa. Ai due si sono uniti dapprima Vicenti-1 ni, Colombo, Janssen, Bolley,. Wolfshohl, Godefroot e Bra-1 cke e poi anche Van Springel, San Miguel e Gomez del Moral. Questi dodici corridori, | dopo un inseguimento di venticinque chilometri, hanno i raggiuntò Gandarias, Grain e | Bernard Guyot, che erano in fuga dall'inizio della tappa. St è formata dunque una avanguardia di quindici uomini nella quale tutti, salvo logicamente Bernard Guyot, erano disposti a spingere a fondo per approfittare della occasione. Dietro, nel gruppo, Pingeon ed il coraggioso Poulidor erano rimasti soli a lottare, ed il loro ritardo cresceva, chilometro per chilometro. Quando Bitossi passava primo in vetta alla Còte de Montsalvy, il plotone era a 3'17", ma nemmeno l'ordine di Marcel Bidot a Guyot, di fermarsi ad attendere Pingeon, riusciva ad evitare la clamorosa sconfitta dei tran cesi che. sui tortuosi sali- -| . i scendi, continuavano a perdere terreno. A venti chilometri dall'arrivo il loro ritardo era di quasi sette, minuti sulla pattuglia di testa, che aveva nel frattempo perduto Grain e Bolley. A questo punto, sfrut¬ tando una ripidissima discesa piena di insidie, Bitossi e Wolfshohl hanno tentato la carta della sorpresa. Al toscano interessava la vittoria di tappa, il tedesco puntava alla maglia gialla, che era a por tata di mano. Nessuno si è Bitossi, a sinistra, e II tedesco Wolfshohl, sono stati i due protagonisti della tappa di ieri (Telefoto) sentito di seguire i due fug7 gitivi in questa temeraria azione nella quale l'uno e l'altro giocavano con la morte ad ogni curva. Bitossi e Wolfshohl sono perciò riusciti a presentarsi sulla pista del velodromo di Aurillac — dove il toscano si è imposto facilmente sul compagno di avventura — con l'05" di vantaggio sulla' pattuglia regolata allo sprint da Godefroot davanti a Janssen e Vicentini. Un'offensiva a fondo dei « tricolori » italiani, insomma, perfettamente riuscita, anche se essa ha portato avanti, insieme a Bitossi, altri pretendenti assai pericolosi per la maglia gialla finale. La classifica infatti vede, dietro a Wolfshohl, allo spagnolo San Miguel (a 50") e al toscano, (a 1*17"), il belga Van Springel a 2'09". l'altro belga Bracke a 2'10", lo spagnolo Gandarias a 2'18" Janssen a 2'21", mentre Schiavon (5'59") e Passuello (7'51") sembrano ormai tagliati fuori da ogni speranza, cosi come Pingeon in ritardo di 8'26" e Poulidor, a 9'43". Grazie a Bitossi comunque la squadra italiana si è riportata in corsa per il trionfo finale a Parigi, un'impresa difficile ma non del tutto impossibile. Per ora comunque i « tr:colori » italiani, vincitori di tappa anche nella graduatoria a squadre e razziatori di premi in ogni classifica, mettono al loro attivo questa brillante giornata, che ha fruttato lóro, in un colpo solo quasi ottocentomila lire. Domani diciassettesima tappa, da Aurillac a Saint-Etienne, 236 chilometri a saliscendi, con due colli di terza categoria. Gianni Pignata
Luoghi citati: Bra, Francia, Parigi, San Miguel, St-etienne
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