Thadden, il neo-nazista di Massimo Conti

Thadden, il neo-nazista PORTAVOCE DI UN'INQUIETANTE GERMANIA Thadden, il neo-nazista In un franco colloquio, nega che il suo partito raccolga i nostalgici dell'hitlerismo - Ma rappresenta la peggior destra nazionalista (Dal nostro inviato speciale) . Hannover, luglio. Il barone Adolf von Thadden, capo dei neonazisti tedeschi, non fu mai iscritto al partito di Hitler, durante la guerra era in artiglieria, « pochi fra i personaggi del mondo politico, in Germania, hanno un passato altrettanto limpido *. Al quartier generale della «Nationaldemqkratisch'e , Par'tci JDeutschlàn'ds»,; nella Mariéhstrasse, l'atmosfera è quella di uno studio legale, ma forse troppo anonima per apparire autentica. «E Hitler? Un fenomeno unico, frutto di peculiari condizioni i storiche, irripetibile. Siamo troppo realisti noi — mi dice von Thadden ;— per fermarci a contemplare il passato: come fanno per esempio , i fascisti italiani*. | Per oltre un'ora von Thadden oppone alle mie domande risposte sicure. Sulla parete alle sue spalle vedo1 fotografie di città e villaggi. Sono le immagini della Pomerania, le terre dove i von Thadden possedevano tenute e castelli, e che ora fanno parte della Polonia. Di Hitler, von Thadden parla con aristocratica sufficienza imputandogli, più che nefaste intenzioni, errori di calcolo: « Non possiamo rifiutare in blocco tutto quel che egli ha fatto, anche perché la massa dei tedechi — almeno Vottantacinque per cento — era d'accordo con la sua politica. Hitler voleva portare il sole -sulla terra. Sopravvalutò le sue forze*. Hannover, la capitale della bassa Sassonia, fu cancellata dalle bombe dell'ultima guerra, e a parte alcuni edifici oggi non conserva tracce della sua storia. La città nuova è una distesa di basse costruzioni in vetro-cemento, monotone quanto anonime. Incute disagio cóme tutte le cose senza fisionomia^ Anche il partito neonazista di von Thadden si ingegna di nascondere il suo volto. .1 tedeschi che rielle ultime I elezioni hanno votato per le liste di von Thadden sono seicentomila: ma fra i più giovani non tutti forse sanno che dei venticinque fondatori del movimento, una metà sono ex collaboratori di Hitler; ,e che le finalità del partito, dietro i travestimenti verbali, sono identiche a quelle del nazismo. I programmi di von Thadden, così come sono presentati, possono apparire accettabili a molta gente, o perlome no non contrastano con una mentalità piuttosto diffusa. Ho domandato a von Thadden che cosa farebbe un giorno se i tedeschi lo elèggessero Cancelliere: «.libererei il paese dai suoi impegni finanziari verso l'America e la Gran Bretagna, che finora sono serviti soltanto a sostenere il dollaro e la sterlina (Hitler lamenta va gli impegni di Versaglia) Cambierei la Costituzione per restituire allo Stato le sovranità attribuite dagli alleati ai Lànder della Repubblica, con 10 scopo di paralizzare il po tere centrale (quanti tedeschi non nutrono riserve per gli istituti federalistici?). Infine mi adopererei per una stretta intesa con la Francia. L'intesa franco-tedesca è il fondamento dell'Europa: tutti gli altri paesi non contano *. Von Thadden ammira De Gaulle, «un uomo che sa quello che vuole *, e trova nel gollismo un! modello valido anche per la Germania. In fondo non fa che esprimere, in forma esasperata, le aspirazioni velate di molta gente. Il filone gollista è un elemento fondamentale nella geografia politica della Germania. Strauss, 11 capo dell'ala, bavarese della democrazia cristiana, è fra i suoi campioni. Il giudizio che von Thadden mi dà sul conto di Strauss serve a rischiarare un lato ancora poco esplorato della politica tedesca: c E' un uomo che vede giusto in molte questioni, per esempio in materia di politi ca europea. Le nostre vedute sono molto affini *. « Il ministri Strauss — insisto — ap¬ proverebbe questi suoi giudizi? *. « Penso di sì, però non 10 ammette*. «Perché?* «Perché non se lo può ancora permettere...*. Strauss è il personaggio più esposto; ma secondo von Thadden « sono molti gli uomini politici tedeschi, in tutti e tre i partiti rappresentati al Bundestag — precisa — cui manca il coraggio, ma non la volontà, di fare una politica nazionale *. Valutazioni eccessive? 'Von Thadden appare sicuro di se. « In ogni caso, quando, dopo le elezioni del 19*10, saremo rappresentati al Parlamento dì Bonn, gli altri dovranno tener conto dì noi, non poco *. Nelle elezioni per i Parlamenti dell'Assia e della Baviera i neonazisti hanno ottenuto il sette per cento dei voti, 11 nove per cento a Brema, il dieci per cento nel Baden Wiirttemberg. Von Thadden dà per scontato un dieci per cento di suffragi alle elezioni generali del 1970, e i sondaggi di opinione pubblica condotti in Germania non smentiscono le sue previsioni. Se Bonn, come è stato scritto, non è Weimar, tuttavia vi sono analogie che i tedeschi più responsabili non sottovalutano. Le zone dove il partito di von Thadden ha ottenuto più del dieci per cento dei voti sono le stesse dove i nazisti nel 1930 raggiunsero il venti per cento dei suffragi (anche il partito di Hitler, in origine, era di modeste proporzioni). I motivi che un tempo venivano agitati da Hitler vengono rioresi, con successo, da von Thadden. La risorsa è offerta dagli scontenti, che come un tempo sono in soprannumero fra i ceti piccolo-borghesi e fra crii stessi operai (i neonazisti hanno seguaci anche nel bacino minerario della RuhrV Sempre, in Germania, il malumore sociale esplode nei movimenti di destra, mai in quelli di sinistra. I più vistosi successi di von Thadden sono venuti a coincidere, due anni fa, con là recessione della congiuntura. Ai primi scricchiolii dell'economia nazionale il suo partito ha avuto un rialzo improvviso di voti, che nessuno aveva previsto. Adesso l'economia si è consolidata, ma il futuro resta aperto a tutte le ipotesi, anche a quelle meno luminose: « una crisi economica segnerebbe il trionfo del partito neonazista. Nel 1932, al momento della crisi, i nazisti ebbero il trentasette per cento dei voti. Questa percentuale, ritengo, verrebbe largamente superata i. Il calcolo è di Reinhard Kùhnl, sociologo eminente. In attesa del momento propizio, von Thadden opera con pazienza sugli strati meno razionali dell'anima tedesca, coltivando pregiudizi, risentimenti, riserve mentali. E* convinto, in questa maniera, di filtrare il fondo più genuino, e ancora inespresso, del suo popolo. Se fosse semplicemente un nostalgico in camicia bruna, von Thadden, certo, farebbe meno paura. . Massimo Conti